La Jornada - Domenica 30 ottobre 2005
A San Cristóbal de Las Casas onorati 557 prigionieri e desaparecidos politici
RICORDATI GLI ZAPATISTI CADUTI NEL 1994

ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 29 ottobre - A poche ore dalla sua installazione nella piazza della Cattedrale, centinaia di persone avevano già visitato questa notte l'altare fatto da componenti di organizzazioni che hanno aderito alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona e all'altra campagna.

Con la parola d'ordine come: "Per i morti che ci hanno dato la vita, per i prigionieri che vogliamo liberi", l'altare ha una zona riservata ai 46 miliziani e comandanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) che caddero nei combattimenti del 1994.

Ci sono anche i nomi di 557 prigionieri e desaparecidos politici che il comitato Eureka ha documentato tra il 1969 e il 2001.

L'altare, di vari metri di larghezza, è dedicato anche agli emigranti che hanno perso la vita, alle vittime dell'uragano Stan e agli attivisti sociali, come Digna Ochoa ed alle donne assassinate a Ciudad Juárez.

Nella parte dedicata ai "martiri della comunicazione" si nominano gli oltre 100 giornalisti deceduti in Messico negli ultimi 20 anni.

Installato questo pomeriggio in un angolo della piazza della Cattedrale, a pochi metri dal chiosco posizionato per le attività del Quarto Festival Cervantino Barocco che si sta svolgendo da quattro giorni, sull'altare si vedono le immagini di Ernesto Che Guevara, Emiliano Zapata, Pancho Villa.

Davanti è stata collocata una figura di più di due metri di altezza che rappresenta un indigeno, nel suo abito regionale.

Nell'ampio spazio protetto da un telo di plastica, si vedono anche le copie di diverse prime pagine de La Jornada, dei primi giorni di gennaio del 1994.

Sui tavoli o sul pavimento ricoperti di aghi di pino, croci di legno o fiori di cempasúchil, ci sono frutti, pane, tamales, candeles, eccetera.

Le offerte vogliono anche ricordare le migliaia di poveri che hanno perso la vita vittime di emarginazione, migrazione, violenza, discriminazione, malattie curabili, guerra e disastri naturali.

L'altare rimarrà fino al 2 novembre e parallelamente si svolgeranno attività politiche, culturali e sociali per diffondere le informazioni di ognuna delle organizzazioni ora unite a partire dalla "campagna" zapatista che cerca raggruppare la sinistra messicana.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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