La Jornada - Sabato 26 novembre 2005
COMPROVATA OFFENSIVA DI PRIISTI PER SOTTRARRE TERRE AD INDIGENI DEL CHIAPAS
Un'indagine documenta che un gruppo del "tricolore" vuole appropriarsi di 3 mila ettari di terra
Capise afferma che 296 famiglie simpatizzanti dell'EZLN potrebbero esserne coinvolte

HERMANN BELLINGHAUSEN

Come si apprende da un'ampia e dettagliata indagine del Centro di Analisi Politica e Ricerche Sociali ed Economiche (Capise), esiste una campagna per sottrarre abitazioni e terre a 296 famiglie, in maggioranza basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nel municipio autonomo Olga Isabel, in Chiapas. L'offensiva, realizzata dall'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), di filiazione priista (più esattamente, madracista) che gode del sostegno della Procura Agraria in Ocosingo, incomincia ad estendersi ad altri municipi ribelli.

A partire dalle "minacce di morte e sgombero della dirigenza e membri della Opddic", rivolte a basi di appoggio zapatiste e membri del Coordinamento Nazionale dei Popoli Indigeni (CNPI) nel municipio autonomo Olga Isabel, Capise ha elaborato un documento, diffuso giovedì a San Cristóbal de Las Casas, che evidenzia l'operazione di sottrazione di 3 mila ettari scatenata contro gli indigeni in resistenza.

Capise ha raccolto le informazioni attraverso interviste realizzate nelle comunità coinvolte, documentazione fornita dalla giunta di buon governo con sede a Morelia, interviste telefoniche e fotografie. Questo conferma che le basi zapatiste e diversi membri di CNPI "subiscono una grave e flagrante situazione di esproprio, così come altri crimini contemplati dal codice penale Federale e statale: minacce, lesioni, danni a proprietà altrui ed attentati contro la pace e l'integrità fisica".

L'organismo civile denuncia anche che l'esproprio "è stato attuato, realizzato ed avallato dalla Procura Agraria, coordinata dall'ingegnere Luis Demetrio Domínguez López (capo della procura di Ocosingo) e dal dott. Andersen Morales Tovilla (visitatore agrario)".

Secondo lo studio, "non solo di sono espropriati illegalmente, illegittimamente ed arbitrariamente" 211 contadini creando il nuovo ejido Muk'ulum Bachajón, ma, inoltre, le autorità hanno aggiunto 69 nomi, ed altri 16 priisti sono stati fatti passare come "proprietari" di terreni che non gli appartengono. L'esproprio riguarda un totale di 296 famiglie basi di appoggio zapatiste e membri di CNPI.

Nel 1995, la Segreteria della Riforma Agraria iniziò negoziazioni per "legalizzare" 3 mila ettari di tenute private recuperate dai contadini tzeltales della regione dopo la sollevazione dell'EZLN nel 1994. A dicembre del 1996 si stabilì il cosiddetto Fideicomiso Inmobiliario NCPE Bachajón San Sebastián. Le basi zapatiste, dice lo studio, "si rifiutarono di firmare i documenti agrari e di fideiussione come parte della loro resistenza ed a causa dell'inadempimento degli accordi di San Andrés firmati quello stesso anno.

Anche se la CNPI firmò, i suoi membri, le basi zapatiste ed i contadini di altre organizzazioni, negli anni successivi non presentarono problemi o dispute territoriali per l'assegnazione e distribuzione delle terre contemplate nella fideiussione di questo 'primo pacchetto'".

Nel marzo del 1998 le autorità agrarie fecero un altro contratto di fideiussione, o "secondo pacchetto". I 1.680 ettari del "primo pacchetto" ed i 1.320 del secondo sommano esattamente a 3.000 ettari. "Queste sono esattamente le terre recuperate dall'EZLN nel 1994 e fanno parte del municipio autonomo Olga Isabel.

Di fatto, le fideiussioni nascono dopo quell'anno quando, con l'avallo dell'EZLN, (le terre) furono distribuite tra gli indigeni e contadini della regione senza distinzione politica, sociale, religiosa o ideologica".

Un nuovo ingrediente dell'attuale conflitto si aggiunse nell'agosto del 2002, quando si creò l'ejido Muk'ulum Bachajón, assegnato a 336 nuovi ejidatarios, molti di questi prima membri della CNPI, ed altri del Partito Rivoluzionario Istituzionale.

Il 29 luglio 2005 gli ejidatarios di Muk'ulum sono entrati "ufficialmente" nella Opddic, "sia volontariamente o con minacce. Questo nuovo ejido si è costituito su terre recuperate nel 1994 dall'EZLN e dalle basi di appoggio zapatiste; esattamente i terreni definiti nel 'primo pacchetto'". Si acuisce dunque il conflitto contro le basi di appoggio zapatiste e membri del CNPI "ed iniziano in maniera sistematica le aggressioni e le minacce di sgombero forzato di tutto quanto non appartenga all'Opddic".

In un'intervista telefonica che il centro di ricerche ha realizzato lo scorso 15 novembre, il dott. Andersen Morales Tovilla si è riferito alla creazione di Muk'ulum affermando che l'ejido citato corrisponde "all'aggiornamento dell'anagrafe per dare 'legalità' a dette terre nel Registro Agrario Nazionale, poiché la documentazione esistente aveva 'solamente' carattere di fideiussione o comproprietà". Al principio, Morales Tovilla ha detto che i 336 ejidatari beneficiati corrisponderebbero agli stessi fideiussionari registrati precedentemente. Tuttavia, durante la stessa intervista ha rettificato, dicendo che "probabilmente non c'erano tutti, ma che i loro spazi erano rimasti in bianco per essere inseriti quando l'avrebbero richiesto".

Quando Capise ha contestato al funzionario la sua procedura ed ha manifestato preoccupazione per quello che accadeva nel municipio di Chilón per la creazione dell'ejido Muk'ulum Bachajón, Morales Tovilla ha risposto che egli eseguiva solo gli ordini del suo superiore, Luis Demetrio Domínguez López.

Una conclusione importante dello studio rivela che "assolutamente tutti i beneficiati" della ripartizione avallata dalla Procura Agraria appartengono ad Opddic. Il 24 ottobre di quest'anno, il signor Jerónimo Demeza Jiménez, commissario ejidale di Muk'ulum, così come Pascual Hernández Gómez e Domingo García Pérez, hanno inviato una lettera formale alle autorità ed ejidatari del vicino ejido San Sebastián Bachajón per sollecitare il loro appoggio e "intervento umano".

I rappresentanti di Opddic riferiscono che "c'è un gruppo, che noi definiamo delinquenti, assalitori, ladruncoli, che hanno creato un'infinità di problemi, proteggendosi dietro l'appartenenza o anonimato di un organizzazione fantasma che ufficialmente non esiste, e sappiamo che ha creato problemi non solo nell'ejido Muk'ulum, ma stanno colpendo orami altre comunità.

Loro non rispettano né leggi né autorità. Attualmente sono sistemati di maniera illegale al Crucero San Antonio Las Palomas. Perché diciamo illegale: semplicemente non sono registrati pubblicamente, sono lì come invasori ed il cento percento degli ejidatarios di Muk'ulum stanno promovendo il loro sgombero".

La lettera formale citata nello studio, elenca presunti crimini di zapatisti, come furto di denaro, incendio di macchinari, riscossione di commissioni, acquisto di auto e "supercase", possesso di "buone case" e botteghe, incendio e distruzione di abitazioni, sottrazione di appezzamenti di terreno, furto di legname, "traffico di stranieri", trasporto di persone, uso di armi e minacce durante lavori di delimitazione delle terre.

I priisti avvertono: "Vorremmo un buon coordinamento ed accordo tra i due ejidos per non dare (agli zapatisti) autorizzazione né accesso a nessuno dei due ejidi citati". Secondo Capise, questa lettera formale "evidenzia pubblicamente il carattere illecito delle minacce di sgombero forzato da parte di Opddic".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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