La Jornada - Martedì 26 Luglio 2005
Attivisti dei diritti umani chiedono che si chiarisca l'attacco contro due messicani
L'INM discolpa cacciamigranti dall’accusa di aggressione

ANTONIO HERAS - CORRISPONDENTI

Mexicali, BC, 25 luglio - Attivisti dei diritti umani hanno chiesto che si investighi l'aggressione subita da due emigranti di origine messicana ai quali è stato sparato sabato nella regione diconfine di Tecate mentre cercavano di entrare in territorio statunitense. Soprattutto, hanno sottolineato, visto che le autorità migratorie messicane, senza aver completato l'istruttoria, hanno concluso che l'attacco non era stato perpetrato dai gruppi xenofobi operanti in California.

Rappresentanti dell'organizzazione Comitato di Amici Americani hanno attribuito la responsabilità a James Chase, dirigente del gruppo razzista Minuteman Project, per la violenza e le aggressioni contro i clandestini che si commettono nella zona ed hanno criticato il fatto che il governo messicano non abbia dato credito alle versioni che denunciano che si è trattato di un'azione razzista.

"Non correte, caproni!" – è stato il grido lanciato nell'alba di sabato, quando un gruppo di otto emigranti tentava di attraversare la frontiera attraverso Tecate. Al suono di uno sparo si sono tutti buttati a terra. Nessuno si è mosso finché non hanno sentito che l'aggressore fuggiva tra le ombre e si perdeva in territorio statunitense, giusto nella zona in cui opera Minuteman.

José Humberto Rivera Pérez si trova ancora nel centro di salute di quel municipio della Baja California. Una pallottola gli ha attraversata la tibia sinistra, scheggiando l'osso. L'altro emigrante ferito, Carlos Alonso Estrada Martínez, residente a Tijuana, ha lasciato l’ospedale dopo esser stato curato per la pallottola entrata in un gluteo.

Il dirigente dell'organizzazione statunitense Angeli della Frontiera, Enrique Morones, ha lamentato che l'Istituto Nazionale di Migrazione (INM) abbia emesso un comunicato senza tener conto dei risultati delle indagini sull'aggressione.

In un bollettino, l'INM sostiene che è "senza relazione coi gruppi di cacciamigranti, il fatto violento successo in Tecate". Asserisce che due emigranti hanno riportato ferite da arma da fuoco per "l’assalto di un gruppo di ladri", durante il loro tentativo di passare negli Stati Uniti.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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