La Jornada - Domenica 24 Luglio 2005
Las Abejas vogliono informazioni sui movimenti dell'Esercito
Temono che il ritiro di accampamenti militari riattivi la controinsurgenza

ELIO HENRIQUEZ – CORRISPONDENTE

San Cristóbal de Las Casas, Chis, 23 luglio - L'organizzazione civile Las Abejas vuole che il governo federale informi sulle ragioni per le quali è stato ritirato l'Esercito Messicano da sette accampamenti che aveva installato dall’inizio del 1998. ''È bene che se ne vadano perché non li vogliamo nelle comunità, ma forse se ne vanno via per permettere la riattivazione dei gruppi paramilitari?” - si domanda il raggruppamento, al quale appartenevano i 45 indigeni assassinati il 22 dicembre 1997 in Acteal.

In un comunicato divulgato a sette anni e sette mesi da quel massacro, il raggruppamento, con sede nel municipio di Chenalhó, ha ribadito che il governo federale deve informare sul perché sono stati ritirati i militari. "Noi come cittadini messicani abbiamo pieno diritto ad avere quella informazione".

Tra l’11 maggio ed il 10 luglio l'Esercito Messicano ha ritirato con discrezione sette sugli 11 accampamenti di lavoro sociale che aveva in Chenalhó, senza rendere noti i motivi. "Il governo ha l'obbligo di informare il paese sui movimenti dell'Esercito, su quali sono le sue intenzioni o se crede che ci sia già pace in Chiapas, se ha già risolto il conflitto dei popoli indios in 15 minuti, come aveva promesso il Presidente".

Il raggruppamento sostiene che durante il loro soggiorno nel municipio, "i militari non hanno effettuato nessun disarmo né smantellato i gruppi paramilitari". Ha affermato che dopo la ritirata dei militari si sono ascoltati "spari in aria nelle comunità di Tzanembolon ed in Canolal", il che ha causato paura tra la popolazione.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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