Percorso di osservazione nella Zona Nord del Chiapas

Venerdí 24 giugno 2005

Con l'obiettivo di realizzare un'osservazione e un'analisi della situazione che si sta vivendo nella regione, a partire dall'ultimo pronunciamento zapatista in cui si informa l'opinione pubblica dello stato di "Allerta rossa" nei municipi autonomi, giovedí 23 giugno 2005, una comitiva della Red de Defensores Comunitarios por los Derechos Humanos insieme a Estación Libre, si é diretta nella Zona Nord dello stato del Chiapas.

Il percorso di osservazione è partito dalla città di San Cristóbal de Las Casas fino a Petalcingo. Nella postazione militare situata a Rancho Nuevo sono stati collocati tre posti di blocco per ispezione di veicoli che non erano presenti prima del comunicato zapatista.

Durante il viaggio abbiamo potuto osservare la presenza di tre camionette della Sicurezza Pubblica che realizzavano il loro lavoro di ispezione. Passando per la comunitá di Oxchuc abbiamo notatto che che personale della Polizia Federale stava lavorando alla costruzione di nuovi dossi. In un primo momento pensavamo che li stessero togliendo mentre più avanti abbiamo accertato che li stavano solo ricostruendo.

Al bivio di Cuxuljá, situato all'entrata del Municipio Autonomo Moises Ghandy, la tienda zapatista "Nuova alba" recava il cartello "chiusa per allerta rossa". Parlando con alcune persone all'ingresso siamo stati informati che avrebbe riaperto alle quattro e mezza del pomeriggio. Sulla strada del ritorno abbiamo potuto osservare cinque uomini che apparentemente montavano la guardia all'ingresso del locale.

Il municipio autonomo "Primero de Enero", era totalmente desolato, tuttavia non era visibile nessun cartello che indicava lo stato di allerta rossa.

Passando Ocosingo in direzione Palenque, prima di entrare a Bachajón, nel posto di blocco militare di Temó, situato in quel luogo da 11 anni, ci hanno fermato per svolgere quello che loro definirono normale routine: ispezione alla ricerca di armi da fuoco ed esplosivi. Parlando con un soldato ci ha raccontato che era in servizio da 24 ore. Chiedendogli del suo lavoro ci ha risposto "Cosa dobbiamo fare, non ce n'é altro".

Dalla strada abbiamo osservato molti cartelli che ci annunciavano di essere in territorio zapatista, nella maggior parte dei casi non c'era presenza umana come nel caso della comunità di Catepalcinco.

Nella comunitá di Petalcingo, appartenente al municipio di Tila, abbiamo chiacchierato con l'Agente municipale e il supplente, rappresentanti "dell'Alleanza per Tila", coalizione del PRD e del PT che a gennaio di quest'anno occuparono il palazzo del Municipio, dopo che il PRI non riconobbe il loro successo elettorale. Questi si sono dichiarati simpatizzanti zapatisti e che stanno aspettando i prossimi avvenimenti montando la guardia all'edificio. Ci hanno commentato che sapevano che nella zona le basi d'appoggio si trovavano in stato d'allerta, così come la società civile. Non si sono osservati pattugliamenti militari né polizia fuori dal normale.

Di ritorno a San Cristóbal de Las Casas ci siamo fermati nell'unica comunità zapatista che non era chiusa per allerta rossa. Questa si trova al bivio San Antonio nel municipio autonomo Olga Isabel. Abbiamo potuto osservare che gli abitanti stavano svolgendo i loro lavori in assoluta normalità. I negozi comunitari erano aperti, con presenza di accampamentisti e alcuni giovani stavano tranquillamente giocando a basket.

Il percorso di osservazione in queste comunità della zona Nord ci ha lasciato una sensazione di "normalitá" in contrasto con i cartelli di Allerta Rossa nei territori autonomi. Ci rallegriamo di non vedere presenza militare nelle comunità. Ciononostante chiamiamo l'opinione pubblica a stare attenta agli sviluppi di questo nuovo scenario generato dalle decisioni dell'EZLN e delle sue basi d'appoggio.

"Red de Defensores Comunitarios de los Derechos Humanos y Estación Libre"
Asumiendo nuestra Propria Defensa

(tradotto a cura SCV-IPSIA)

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