La Jornada 24 maggio 2005
Salute, educazione ed agricoltura biologica si coniugano nel progetto della JBG
NEI TERRITORI ZAPATISTI SI INSEGNA SECONDO LA REALTÀ CONTADINA

HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Roberto Barrios, Chis. 23 maggio - La giunta di buon governo (JBG) "Nueva semilla que va a producir", che raggruppa i municipi ribelli della zona nord, illustra i lavori di costruzione dell'autonomia nelle difficili condizioni che caratterizzano le terre del popolo choled i suoi dintorni.

"Le comunità stanno lavorando sull'educazione a cui diamo molta importanza. Ogni municipio si organizza per portarla avanti. Abbiamo appena mosso i primi passi. Dobbiamo migliorare per avere una scuola secondaria. Abbiamo già, invece, promotori in tutta la zona. Ma molti insegnano in case prestate allo scopo o nella stessa casa del promotore. In alcune comunità ci sono già scuole costruite" che sono sempre chiamate "centri culturali".

Gli zapatisti della zona nord dispongono di quasi 300 promotori, formati con corsi tenuti qui nel "Caracol que habla para todos". La maggior parte sono choles, ma ci sono anche tzeltales e zoques. "Incaricato di questo nella zona nord è il progetto Semillita del Sol", dice la JBG, ed informa che attualmente nel caracol si sta costruendo il Centro di Educazione Tecnica Autonoma, la cui missione sarà "preparare i giovani studenti secondo la loro realtà contadina nella teoria e nella pratica". Il progetto conta sull'appoggio delle organizzazioni Operación Jornada e Foro Internazionale per l'Infanzia, della Danimarca.

La giunta zapatista, presieduta ora da un'eloquente donna che espone la situazione durante un'intervista insieme ad altri suoi compagni, osserva il paradosso del fatto che in questi giorni "le scuole zapatiste sono le uniche in attività nella zona nord", mentre quelle del governo sono chiuse da due settimane per lo sciopero del corpo insegnante.

Un uomo della JBG rileva che i maestri zapatisti non sono stipendiati. Alcuni sono appoggiati dalle loro comunità, sia sostituendolo nel lavoro nei campi sia per il loro vitto. In alcune comunità è tuttavia ancora in discussione la priorità del lavoro dei promotori rispetto alla necessità immediata della manodopera familiare nei campi.

La JBG ripete il concetto dei tre assi, già sentito nelle altre giunte ribelli: salute, educazione ed agricoltura biologica (in relazione alla produzione comunitaria). "Per progredire, ognuno deve essere integrato con gli altri. Senza alimentazione non ci sono né salute né educazione. Questa è la battaglia che dobbiamo fare per integrare questi assi. Non è facile.

Altre comunità della regione sono abituate all'istruzione teorica della Segreteria di Educazione Pubblica (SEP), mentre con l'autonomia pensiamo che per imparare i bambini devono lavorare su qualcosa di produttivo. È diverso rispetto alla SEP: qui, il bambino contadino impara da contadino, gli si insegna la teoria ma la applica nella cura dell'ambiente e nel lavoro comunitario dei campi".

La commercializzazione dei prodotti "arriverà", aggiunge un altro membro della giunta. "Se abbiamo solo di che mangiare, che cosa vendiamo? Quando un giorno produrremo in eccedenza, allora venderemo. Parlare adesso di commercializzazione qui nella zona nord è puro desiderio. Prima c'è la nostra pancia. Bisogna lavorare di più per pensare a commercializzare".

Questa JBG raggruppa I municipi autonomi Vicente Guerrero (II), El Trabajo, La Montaña, San José en Rebeldía, La Paz, Benito Juárez y Francisco Villa (II). "Anche i progetti sanitari procedono con difficoltà. Bisogna incominciare evitando la denutrizione, la mancanza di igiene. Si fa apprendistato a scuola, in casa e nella milpa. In tutta la zona ci sono promotori di salute. Fanno dei corsi. In ogni municipio si organizzano i compagni. Abbiamo sei cliniche, ma non tutte funzionano completamente. Mancano medici, medicine e personale".

I promotori lavorano sulla prevenzione ed il primo soccorso. Ma abbiamo medici solo a Jolnixtié, San Marcos e Roberto Barrios." Si tratta di praticanti dell'Università Autonoma Metropolitana, all'interno del programma Salute e Sviluppo Comunitario (Sadec)."Manca molto, ma stiamo lavorando in direzione dell'autonomia", aggiunge l'autorità di governo ribelle.

"Per quanto riguarda l'attività nei campi si tenta di recuperare la fertilità dei terreni e di rimboschire i boschi, alcuni molto danneggiati. Molti contadini hanno cessato di lavorare alcuni appezzamenti per permettere il loro rimboschimento. Promuoviamo metodi che non prevedano l'incendio della milpa e per il miglioramento della terra senza prodotti chimici né incendi.

È faticoso. È radicato il fatto di bruciare i boschi per permettere di allevare vacche o seminare. Bisogna cambiare. Un giorno ce la faremo. Questo è sicuro", confidano i governanti civile zapatisti. "La JBG promuove il rimboschimento ed il lavoro tecnico per produrre con i semi della regione. Abbiamo programmi di agricoltura biologica".

Inoltre "progettiamo di organizzare incontri tra promotori di salute, educazione ed agricoltura biologica. Se riusciamo in questo interscambio, i progressi saranno grandi. Vogliamo che i bambini crescano vedendo le cose in un altro modo. Ci sono genitori e nonni che hanno capito ed altri no. Dobbiamo continuare a fare prendere coscienza a tutti i compagni contadini".

Infine, la JBG denuncia gli effetti negativi del progetto Procede nella comunità di Joljá (a Tila), dove su istanza del governo federale si stanno già lottizzando i terreni ejidali. Questo provoca nuove differenze tra priisti e zapatisti ed acuisce la tensione tra la popolazione chol del posto. Ma anche, come nel caso dei progetti di ecoturismo, il Procede fa sì che gli ejidatari superino le loro differenze politiche e si uniscano per difendere l'ejido.

In diversi modi, l'autonomia zapatista incomincia ad essere percepita da molti indigeni filogovernativi (dei partiti Rivoluzionario Istituzionale e della Rivoluzione Democratica) come un muro di contenimento contro il saccheggio, la corruzione delle strutture comunitarie, la riscossione abusiva di tasse e per l'erogazione dell'energia elettrica. Nella zona nord la devastante politica ufficiale contrainsurgente incomincia a mordersi la coda.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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