IL 19 MAGGIO LA BANCA BILBAO VIZCAYA-BANCOMER HA NOTIFICATO AD ENLACE CIVIL LA CHIUSURA DEI SUOI CONTI CORRENTI CON LA SPIEGAZIONE CHE "LA BANCA DEVE PROTEGGERSI DAL RICICLAGGIO DI DENARO SPORCO"

Testo diffuso in conferenza stampa il 24 maggio, firmato da Rosario Ibarra, Paulina Fernández, Bárbara Riviello, Ofelia Medina e Javier Elorriaga

NON CESSA LA GUERRA CONTRO LE COMUNITÀ INDIGENE ZAPATISTE
Messico, DF, 24 maggio 2005

All'opinione pubblica nazionale e internazionale
Ai mezzi di comunicazione

LA BANCA BILBAO-VIZCAYA-BANCOMER SI INFILA L'ARMATURA, SGUAINA LA SPADA PER RIVIVERE LA CONQUISTA DEI POPOLI INDIOS

Il 19 maggio dell'anno in corso, l'associazione Enlace Civil A.C., con sede a San Cristóbal de las Casas, Chiapas, Messico, ha ricevuto l'indignante notifica, da parte di Adulfo Ruiz Hernández, direttore legale regionale della Banca Bilbao Vizcaya-Bancomer e dei dott. Armando Montoya e Fernando López Bautista, del notariato pubblico numero 41, in cui si comunicava la cancellazione entro 31 giorni dei propri conti bancari depositati presso questo istituto. Alla richiesta di una spiegazione, il direttore regionale della citata banca si è rifiutato di fornirne rispondendo che la banca "doveva proteggersi dal riciclaggio di denaro sporco e che eseguiva le disposizioni ricevute". E che, inoltre, "tutte le banche stavano facendo la stessa cosa".

Un mese fa, la stessa banca, ha fatto la stessa cosa con l'Organizzazione per la salute indigena maya dello stato del Chiapas, OSIMECH, un'organizzazione civile che si occupa della formazione di promotori di salute nelle comunità indigene degli Altos del Chiapas: senza ragione e spiegazione alcuna hanno comunicato all'organizzazione che avrebbero chiuso il suo conto corrente.

Enlace Civil è un'associazione che opera, senza scopo di lucro, per appoggiare le comunità indigene zapatiste nei loro progetti produttivi, educativi, di salute. Le sue attività sono assolutamente legali e trasparenti, è debitamente registrata a livello notarile e presso la Segreteria del Fisco che non gli avrebbe permesso di ricevere donazioni senza il versamento delle relative imposte, ovvero, l'organizzazione è sempre stata rigorosamente e costantemente controllata da parte delle autorità politiche e fiscali del paese. Gli aiuti economici che riceve sono destinati direttamente alle Giunte di Buon Governo zapatiste per sostenere la costruzione pacifica di migliori condizioni materiali delle sempre dimenticate comunità indigene.

Tra i suoi donatori ci sono il governo basco, l'ambasciata Finlandese, municipi italiani e municipi catalani, e centinaia di piccole organizzazioni solidali, ong, gruppi culturali, sportivi e uomini e donne del Messico ed il mondo che fanno quello che il governo ed i partiti politici non fanno, cioè, gemellarsi con le comunità indigene, imparare dalla loro grande dignità e resistenza davanti ai potenti e camminare con loro nella costruzione di un Messico più giusto e degno, dove il razzismo, la discriminazione e la miseria siano solo una brutta storia del passato.

Ma niente di questo sembra importare alla Banca Bilbao Vizcaya-Bancomer che con il suo indegno atteggiamento dimostra di ignorare che la conquista e colonizzazione dei popoli indios è finita. Dunque, coloro che appaiono sui quotidiani perché sotto processo per malversazioni finanziarie in Messico ed in altre parti del mondo, che si sono sempre avvantaggiati della connivenza con un governo che ha ipotecato il benessere della maggioranza, con frodi milionarie che portano il nome legale di interessi bancari, accusano chi non ha nulla, e precisamente le comunità indigene, di fare quello che proprio loro fanno.

Con questo atteggiamento razzista e prepotente, stanno accusando di "riciclaggio" anche tutti coloro che contribuiscono economicamente alla costruzione di scuole, magazzini, cliniche, impianti di acqua potabile, linee elettriche, biblioteche, costruzione di materiali per realizzare case dignitose, progetti di agricoltura biologica; il ladro pensa che tutti sono ladri come lui.

In fin dei conti, che cosa può importare a questi neoconquistatori la sorte delle comunità indigene o di qualsiasi popolo del pianeta, per non dimenticare la forma tanto vile con cui la stessa banca ha contribuito alla rovina dei risparmiatori argentini alcuni anni fa, la cosa importante è far vedere chiaramente che sono loro quelli che comandano e che gli indios, le donne, i giovani, i pensionati, i lavoratori, non sono altro che una variabile prescindibile nei loro grandi "affari."

Con questo vile attacco, pezzo chiave nella guerra dichiarata contro i popoli indios, la Banca Bilbao Vizcaya-Bancomer sta mettendo il suo granello di sabbia nel compito di ammazzare per fame migliaia di rifugiati indigeni che ricevevano un po' di aiuto per sopportare le inumane condizioni in cui devono sopravvivere ogni giorno; di colpire migliaia di bambini che vedranno interrotti i programmi di educazione, vaccinazione e controllo di malattie curabili; di combattere centinaia di donne che per la prima volta nella loro vita potevano accedere ad una clinica comunitaria per partorire o prendersi cura della propria salute in condizioni mediche rispettabili; di perseguitare migliaia di promotori di educazione e salute che, senza ricevere stipendio né beneficio economico alcuno, non potranno più recuperare materiale scolastico e sanitario per continuare a svolgere il loro lavoro comunitario; di cercare di chiudere le decine di farmacie rurali che resteranno senza provviste di medicinali distribuiti gratuitamente agli abitanti delle comunità per attenuare le malattie causate dalla povertà incombente; di cercare di sterminare dunque migliaia di comunità che si rifiutano ogni giorno di continuare a vivere nell'oblio e senza futuro alcuno.

Devono sentirsi orgogliosi i signori della Bilbao Vizcaya-Bancomer di aver fatto un passo importante nella crociata iniziata dai loro antenati più di 500 anni fa.

Facciamo appello a tutti coloro che hanno appoggiato ed appoggiano la lotta pacifica delle comunità indigene zapatiste per costruire un mondo più giusto e degno, a tutte e tutti quelli quali non possono che guardare con repulsione questa escalation della guerra di sterminio contro i popoli indios, affinché si pronuncino pubblicamente contro la Banca Bilbao Vizcaya-Bancomer, in Messico e nel mondo, e che facciano loro sapere che la conquista, il razzismo e la guerra di sterminio, il disprezzo per l'umanità, sono "valori" che non siamo disposti a perpetrare.

Per Enlace Civil A.C.: Dra. Paulina Fernández, direttrice; Bárbara Riviello, tesoriera e Javier Elorriaga, segretario.
Per il Comité Eureka: Rosario Ibarra de Piedra
Per il Fideicomiso per la salute dei bambini indigeni del Messico, A.C.: Ofelia Medina

[dal sito del FZLN - http://www.fzln.org.mx/]

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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