La Jornada - Lunedì 24 gennaio 2005
Le autorità zapatiste assicurano che sono membri del PRI a vendere il legname
I militari comprano legname pregiato e lo trasportano su veicoli ufficiali

HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO

Francisco Gomez, Chis. 23 gennaio - La giunta del buon governo (JBG) "Camino del futuro" ha denunciato che elementi dell'Esercito comprano legname pregiato, come cedro e caoba, e lo portano alla città di Ocosingo su veicoli militari. Proprio per questo motivo il consiglio municipale autonomo di San Manuel non riesce ad impedire questo traffico illegale.

Sulla lunga tavola dietro la quale la giunta riceve i suoi visitatori, una tazza con delle biro porta stampato l'Uomo Ragno che salta. Qualcuno ha scritto a pennarello sulla sua fronte, proprio sulla maschera: "EZLN". Dietro, sulla parete, un modesto ritratto ad olio di Emiliano Zapata guarda nella stessa direzione dell'Uomo Ragno della tazza.

"Noi, come JBG, non facciamo distinzioni fra la gente. Riceviamo allo stesso modo tutti quelli che arrivano da noi, quale sia il loro partito o la loro religione, che siano o no zapatisti. Qui riceviamo tutte le persone senza far pagare neanche un peso. Inoltre spieghiamo loro che noi non stiamo guadagnando neanche un solo centesimo per fare il nostro lavoro", dice uno di loro, rappresentante del municipio ribelle Francisco Gómez.

"Riceviamo persone del PRI e dell'ARIC-Independiente, e privati. E compagni dei nostri quattro municipi. Ci sono volte che riusciamo a capirci fra tutti. Altre volte no. E ci sono problemi che non possiamo risolvere come giunta. Su questioni di terra, la giunta non accetta di negoziare assolutamente quelle che sono dei compas, e soprattutto quelle recuperate. Su questo non facciamo marcia indietro".

Prima di proseguire, discutono in tzeltal fra di loro. Una volta d'accordo, prende la parola il rappresentante del municipio San Manuel e spiega che nelle sue comunità il problema più difficile è evitare il commercio illegale di legname. "Sappiamo che ci sono persone incaricate di conseguire il legname e portarlo per la vendita all'esercito delle basi di operazioni di Jordán e Santo Tomás" (cioè nella vallata di Las Tazas della Selva Lacandona).

"I soldati comprano il legname da quelli del PRI e poi lo trasportano con i camion dell'Esercito. Per questo noi autorità autonome non possiamo intervenire. Cerchiamo di parlare con i contadini che vendono ai soldati e sembra che siano d'accordo, però poi cambiano di nuovo idea ed accettano di continuare a tagliare e vendere legname. Come sempre, in San Manuel, ci sono molti accampamenti e molta presenza militare. Questa vendita è maggiormente presente a Santa Lucía. Caoba e cedro. Li portano a Ocosingo e poi chissà dove".

Riprende la parola il rappresentante di Francisco Gómez: "Noi municipi autonomi stiamo proteggendo i boschi affinchè non siano sfruttati malamente. Sempre facendo quello che si può".

Alla mia domanda sulla problematica dei Montes Azules, prende la parola il rappresentante del municipio ribelle Ricardo Flores Magón che dice seccamente: "Ce ne stiamo occupando".

Il rappresentante di Francisco Villa non parla. Prende solo nota su un quaderno e conferma con la testa quello che dicono i suoi compagni, che concludono: "queste sono le parole che abbiamo da dire ora su quello che ci tocca fare come lavoro di giunta".

Nel Ciberpozol, questo è il nome della caffetteria con servizio pubblico d'Internet nel caracol de La Garrucha, si riuniscono gli accampamentisti internazionali e diversi gruppi della società civile nazionale, soprattutto del Distretto Federale, dello Stato del Messico e di Jalisco.

Dal mattino è accesa una piccola radio che trasmette la programmazione di Radio Insurgente, "da qualche luogo della selva tzeltal". All'inizio della trasmisione, dopo la conclusione de Las mañanitas revolucionarias, a nome dei giornalisti dell'emittente ribelle, una voce femminile dice "un saluto speciale alla giunta del buon governo ed alla commissione di vigilanza, che stanno realizzando il loro lavoro nel caracol "Resistencia hacia el nuevo amanecer" a beneficio del popolo" e dedica loro la bella melodia intitolata "Compañero Manuel". E si sente: "Sì, compañero Manuel / qui sono gli insurgenti / che alzarono l'arma / che tu ci hai lasciato cadendo... / Nel cammino ha seminato / semi di libertà. / E questi semi / il popolo ha coltivato".

Dopo la dedica iniziale alle autorità autonome, il corrido zapatista, che dice di "lottare per la nostra patria" e che prosegue con "lottando/cercando la libertà", acquisisce un significato particolare, che si accorda con l'attuale pedagogia politica del movimento ribelle.

Poi, nel programma Poemas y canciones, si alternano Les Tigres del Norte con Quiero volver contigo, e le poesie del "compañero insurgente Carlos", con saluti, dediche e ringraziamenti provenienti da diverse comunità, secondo la moda delle radio rurali.

Tre uomini sono in cima ai muri di una nuova costruzione, alla quale manca ancora il tetto. È una casa di mattoni, a differenza del resto del caracol, dove le varie case ed uffici sono di legno (eccetto la clinica, la scuola, la chiesa e la biblioteca). "Sarà la Casa della Cultura del Caracol", spiega uno di loro e prosegue a martellare traverse e pali.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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