La Jornada - Giovedì 23 giugno 2005
Un municipio fra i più militarizzati. Las Abejas in allerta.
Si ritira la polizia da Chenalhó
Il raggruppamento applaude le giunte di buon governo zapatiste e lancia un appello ad evitare la violenza
ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

Acteal, Chis, 22 giugno - Il governo del Chiapas ha ordinato il ritiro dei distaccamenti della polizia settoriale che erano sistemati nelle comunità di Chenalhó, considerato il municipio più militarizzato del Chiapas.

Senza precisare il numero di agenti né di postazioni ritirati, fonti governative hanno affermato che gli agenti hanno cominciato ad abbandonare i loro posti alcuni giorni fa, ma la maggioranza se n’è andata tra ieri ed oggi.

Non è stata chiarita neanche la causa del ritiro. "Può darsi che sia per la sicurezza del personale, visto che non c'erano più di cinque poliziotti in ogni posto, e la zona è qualificata ‘a rischio’", ha dichiarato la fonte consultata, che ha chiesto l'anonimato.

Alcune comunità dove c'era presenza della polizia settoriale sono Los Chorros, Puebla, Yiveljó, Yabteclum, Pechiquil, Canolal, Chimix, Tzanembolon, Ontic ed il capoluogo municipale. Perfino il distaccamento che stava in Tenejapa ha abbandonato la sua posizione.

Il ritiro dei poliziotti è diventato massiccio dopo l'allerta rossa generale dichiarata lunedì dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).

Ed il ripiegamento coincide con lo smantellamento degli accampamenti dell'Esercito Messicano nelle comunità di Los Chorros e Xo'yep.

Membri dell'organizzazione civile Las Abejas che è presente in varie comunità del municipio, hanno confermato il ritiro dei poliziotti da alcune delle località menzionate.

Decine di indigeni del raggruppamento si sono riuniti oggi in Acteal per partecipare alla messa con la quale sono stati ricordati i 45 tzotziles assassinati dai paramilitari il 22 dicembre del 1997.

In un comunicato letto durante la cerimonia religiosa - alla quale hanno assistito, come succede il 22 di ogni mese, visitatori di altri stati e paesi - il gruppo Las Abejas ha manifestato il suo stupore per il ritiro dei soldati dalla zona ed ha allertato su "una eventuale trappola".

Il raggruppamento ha spiegato che "il governo dice che i soldati stanno distruggendo droga in territorio zapatista, ma i municipi dove dice che c'era droga non sono zapatisti".

E conclude: "Perché non domanda ai priísti perché c'è droga nei loro municipi? Si vede molto chiaramente che sta cercando un pretesto per entrare con l'Esercito federale, come abbiamo già visto".

"Quando abbiamo visto che i soldati se ne andavano da Los Chorros e da Xo'yep ci sembrava un sogno ed abbiamo pensato che finalmente si era realizzato quello che volevamo, che il governo stava riconoscendo che ha commesso un crimine di lesa umanità, ma ora pensiamo che forse è una trappola".

L'organizzazione, alla quale appartenevano i 45 tzotziles assassinati in Acteal, ha chiesto al governo di adempiere alle richieste dei popoli indigeni, che si faccia "vera giustizia contro i paramilitari ed i loro mandanti e che non utilizzi quei gruppi o l'Esercito federale per attaccare le comunità".

Hanno inviato anche un messaggio ai "fratelli" zapatisti: "È molto aumentata la vostra accettazione nelle comunità, perché con le giunte di buon governo la gente vede che non volete la violenza, ma che ci sia una soluzione pacifica dei conflitti attraverso il dialogo".

Chiede loro di "non abbandonare il cammino della pace", perché "anche se i governi sono bugiardi, noi dobbiamo proseguire con la lotta pacifica, poiché la nostra forza è la verità".

Il raggruppamento chiapaneco solidarizza con coloro che soffrono e lottano affinché si faccia giustizia per l’assassinio di molte persone in Aguas Blancas, in Guerrero; degli studenti nel giugno del 1971, in Città del Messico, e di El Bosque nel 1998.

A pochi chilometri di qui, in Polhó, sede del municipio autonomo dallo stesso nome, la presenza di indigeni zapatisti sul bordo della strada era diminuita ed alcuni dei vari negozi erano chiusi. All'ingresso principale continua a campeggiare l'insegna con la frase: "Chiuso per allerta rossa”.

Nella comunità di Oventic continua ad essere deserto il caracol Corazón céntrico de los zapatistas delante del mundo. Solo nella clinica La Guadalupana si osserva da fuori movimento di persone, perché la cura dei malati non è diminuita. A differenza dei due giorni anteriori, oggi il cancello di accesso al caracol era chiuso con un lucchetto.

Nell'accampamento militare ubicato nel capoluogo di San Andrés Larráinzar, vari soldati stavano all'entrata, attenti a individuare chi andava e veniva.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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