Bollettino Congiunto
San Cristóbal 23 giugno 2005

In relazione all'allerta rossa decretata dall'EZLN il passato 20 di giugno e in relazione ad alcuni fatti successivi, le organizzazioni che firmano il presente bollettino danno a conoscere all'opinione pubblica quanto segue:

1) Dal 1994, anno in cui l'EZLN si é reso pubblico, in Chiapas viviamo uno stato di guerra non riconosciuto dal governo messicano che prosegue tuttora. A partire dal 1995 soffriamo un'occupazione militare che ha implementato una strategia di guerra di bassa intensità in diversi municipi e comunità indigene. In distinti punti di influenza e presenza zapatista l'Esercito messicano ha creato diversi gruppi paramilitari con l'intenzione di debilitare le basi zapatiste e legittimare la militarizzazione nello stato.

2) Durante tutto questo tempo ha prevalso la simulazione del governo federale di negoziare una risoluzione pacifica con l'EZLN, mentre in realtà si sono permessi massacri, sparizioni forzate e provocazioni alle basi zapatiste ed alle organizzazioni civili, che costituiscono violazioni ai diritti umani. Fino ad oggi, non esiste volontà politica da parte del governo federale e statale di trovare una soluzione pacifica al conflitto così come accesso alla giustizia per chi é stato vittima degli atti sopra menzionati. Il conflitto armato e il riconoscimento pieno dei diritti e della cultura dei popoli indigeni, sono due questioni in sospeso nell'agenda politica nazionale.

3) A partire dalle persecuzioni contro l'EZLN, questi ha sviluppato un ampio movimento sociale che per via pacifica sta costruendo una proposta di governo autonomo. Questo processo ha portato nel 2003 alla formazione delle Giunte di Buon Governo, le quali attendevano alle proprie funzioni all'interno dei cinque caracoles situati nelle zone di maggior influenza zapatista.

Coloro che sottoscrivono questo documento riconoscono gli apporti dell'EZLN alla Democrazia in Messico e ad una Pace Giusta e Degna.

Prima dell'attuale situazione di Allerta Rossa annunciata il passato 20 di giugno, la risposta tanto del governo statale che di quello federale é stata quella di minimizzare il clima di incertezza e insicurezza in cui si trova lo stato del Chiapas. I governi continuano ad ignorare la validità delle richieste zapatiste, disprezzando la lotta per l'autonomia, i diritti e la cultura dei popoli indigeni.

Negli ultimi due mesi abbiamo osservato in distinte regioni d'influenza e presenza zapatista una maggiore attività di gruppi paramilitari, così come si sono registrati movimenti dell'esercito messicano. E questa è la maggior attività militare dallo smantellamento delle sette postazioni richieste dall'EZLN nel 2001, senza che abbia significato l'uscita delle truppe federali dal Chiapas.

In diverse organizzazioni civili abbiamo accompagnato i popoli indigeni nel processo di ricerca del riconoscimento e del rispetto dei loro diritti e della loro cultura, pertanto dall'inizio del conflitto armato nel 1994 l’osservazione e l’accompagnamento sono stati potenziato affinché prevalessero il rispetto e la garanzia dei diritti umani. E così come di fronte ai recenti avvenimenti riaffermiamo il nostro impegno con l'osservazione ed il rispetto dei diritti umani dentro e fuori della zona di conflitto.

Di fronte all'annuncio degli zapatisti di una consulta tra le sue basi d'appoggio, noi firmatari rispettiamo la loro decisione e chiediamo al governo statale e federale di non interferire in questo processo.

In questo contesto ci appelliamo alla società civile nazionale ed internazionale a venire a partecipare come osservatori per il rispetto dei diritti umani, contribuendo così alla dissuasione di qualsiasi tentativo di aggressione contro i popoli indigeni del Chiapas.

Infine esortiamo i mezzi di comunicazione a seguire da vicino gli avvenimenti in Chiapas nei prossimi giorni e ad evitare le speculazioni, attenendosi alle informazioni che saranno fornite dai diretti interessati.

Ciepac, Coreco, Alianza Civica Chiapas, Capice, Desmi, Red de defensores, C.d. de la Mujer, Cediac, Melel Xojobal, Cordi, Sipaz, Promedios Chiapas, Junax, Comité de Derechos Humanos Fray Pedro Lorenzo de la Nada, Las Abejas, Serapaz, Comité Ciudadano para la defensa Popular (COCIDEP), Parejo Scotol, Red de comunicadores Boca de Polen, Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas, Sidca A.C., Foro para el Desarrollo sustentable A.C., ecc…

(tradotto a cura del SCV di IPSIA)

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