La Jornada - Mercoledì 21 dicembre 2005
LAS ABEJAS: A OTTO ANNI DAL MASSACRO DI ACTEAL NON C'È ANCORA GIUSTIZIA
GABRIELA ROMERO E RAUL LLANOS

A solo un giorno dall'ottavo anniversario del massacro di Acteal, indigeni del gruppo Las Abejas, in Chiapas, così come membri di organizzazioni civili dei diritti umani, hanno chiesto di porre fine all'impunità e punire l'ex presidente Ernesto Zedillo, l'ex segretario di Governo, Emilio Chuayffet, e l'ex governatore Julio César Ruiz Ferro, quali autori intellettuali del massacro.

Partecipando alla tavola rotonda dal titolo "Acteal, otto anni di impunità", organizzata dal deputato perredista Rodrigo Chávez, presidente della Commissione Affari Indigeni dell'Assemblea Legislativa del Distretto Federale (ALDF), Sebastián Gómez Pérez, presidente del tavolo direttivo de Las Abejas, ha rilevato che oggi come nel 1997 i diritti umani delle comunità indigene continuano ad essere violati.

"Non vediamo il rispetto dei nostri diritti; forse sulla carta, ma nei fatti non lo vediamo affatto", ha dichiarato Gómez Pérez, che come esempio ha segnalato che i paramilitari continuano a permanere nelle comunità minacciandole con le armi.

Ha lamentato che dopo otto anni dal massacro commesso dal gruppo paramilitare Paz y Justicia le cose continuino ad essere uguali e gli autori intellettuali non siano ancora stati puniti. "Ne Las Abejas siamo ancora in lutto".

Itzel Silva, del Centro ddei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas, ha rimarcato che in tutto questo tempo non si è seguita una linea d'indagine sugli autori intellettuali né c'è stata una sanzione dell'Esercito Messicano.

Ha ricordato che anni dopo, sei persone furono rimesse in libertà nonostante fossero state riconosciute dalle vittime, come gli organizzatori del massacro del 22 dicembre. "Ci sono 29 ordini di cattura pendenti contro paramilitari, il pretesto per non eseguirli è che non ci si vuole intromettere nelle comunità per non generare ulteriori conflitti. Quindi, le autorità vogliono che Las Abejas li informino quando questi escono per poterli arrestare", segnala Silva.

Edgar Cortez, della Red Mexicana de Organismos Civiles de Derechos Humanos Todos los Derechos para Todos y Todas, fa notare che nella memoria sociale e collettiva esistono una serie di fatti che si associano con l'impunità, uno di questi è Acteal. Segnala che le vittime non hanno avuto accesso ad un sistema legale che rendesse loro giustizia, né c'è stato un risarcimento del danno, non solo per l'aspetto economico.

Lo studioso Carlos Fazio ha fatto un reseconto dei risultati di un viaggio di un gruppo di osservatori in alcune comunità del Chiapas compiuto il febbraio scorso, durante il quale hanno constatato che le condizioni sono le stesse di otto anni fa, a partire dalla presenza di gruppi paramilitari.

Aprendo la tavola rotonda, il deputato Chávez Contreras ha ricordato che il giovedì 22 dicembre del 1997, ad Acteal, morirono 19 donne, 8 uomini, 4 bambini e 4 esseri ancora da nascere, ed oltre 25 furono feriti. "Cioè, 45 indigeni tzotziles furono brutalmente massacrati dal gruppo paramilitare Paz y Justicia".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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