La Jornada - 22 ottobre 2005
SOLDATI E POLIZIOTTI SI UNISCONO ALL'ATTACCO CONTRO IL MUNICIPIO AUTONOMO OLGA ISABEL
HERMANN BELLINGHAUSEN – Inviato

Comitán, Chis. 21 ottobre - La giunta di buon governo (JBG) Corazón del arcoiris de la esperanza ha denunciato che continuano le aggressioni e le vessazioni contro il municipio autonomo Olga Isabel e le basi di appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), ubicato nella regione tzeltal di Chilón che dai giorni 17 e 18 ottobre scorsi, si trova sotto la minaccia dell'organizzazione Organización para la Defensa de los Derechos Indígenas y Campesinos (Opddic), di filiazione priista, che minaccia di distruggere la sede del municipio e di riprendere le terre recuperate dal 1994.

Ora l'Esercito e la Pubblica Sicurezza si sono sommate a queste azioni in evidente appoggio all'organizzazione assalitrice. "Il giorno 18 sono arrivati nella sede dal municipio sette veicoli con più di 100 persone dell'Opddic, accompagnate da un ingegnere, il furgone della Pubblica Sicurezza numero 377 con sette elementi ed otto persone dell'organizzazione con armi: una con R-15 e le altre con fucili e carabine semiautomatiche calibro 22. Sono arrivate per tracciare solchi ma hanno desistito quando i fratelli dell'organizzazione CENPI li hanno fermati, perché anche loro sono stati coinvolti".

Il giorno 19, prosegue la denuncia, "sono arrivati alla sede del municipio autonoma Olga Isabel, dalla Segreteria per l'Assistenza ai Popoli Indio, Mariano Toledo Velásquez e Daniel Sánchez, e l'operatore politico del municipio ufficiale di Chilón, Alberto Pérez Deara, per dire alle autorità autonome che i movimenti che stanno realizzando quelli della Opddic, per fare solchi per dividere la terra, sono ordini federali e loro non possono fare niente".

Il giorno dopo, 20 ottobre, "è passato un veicolo dell'Esercito da cui sono state scattate foto della casa delle autorità del municipio". Inoltre, "ogni mattina" il figlio del commissario della Opddic spara in aria ed è protetto da 10 elementi della stessa organizzazione.

Nella Opddic, assicura la JBG del caracol 'Torbellino de nuestras palabras', nell'ejido di Morelia, "ci sono professori che partecipano alla persecuzione della comunità; questi sono: Elías Díaz Guzmán, Samuel Díaz Guzmán e Santiago Moreno Gómez. Che educazione danno ai bambini?".

La giunta zapatista della regione Tzotz Choj ritiene responsabile il presidente Vicente Fox "dei problemi presenti in questo municipio e di quello che potrà accadere". Soprattutto perché, a quanto pare, si tratta di un'operazione incoraggiata dalle autorità agrarie federali, davanti alle quali i rappresentanti del governo chiapaneco si dichiarano incompetenti.

"Noi, come autorità della JBG, diciamo quello che hanno detto le autorità del municipio Olga Isabel a questo operatore politico: non è il governo federale che comanda, è il popolo che deve comandare", sottolinea un comunicato dei ribelli.

Tanto la giunta zapatista che il consiglio autonomo affermano che questa "è la politica del malgoverno, di ingannare la gente offrendogli una terra, che sa che è già coltivata dai compagni zapatisti. Lo fanno allo scopo di farci scontrare tra fratelli, invece di risolvere il problema dei bisogni del popolo".

La giunta ribelle esige che si sospenda "questa operazione e si rispettino agli abitanti di queste terre". Come ha informato La Jornada, l'Opddic ed i suoi alleati persistono nel loro intento di spogliare le basi zapatiste delle loro terre e di smantellare le strutture del capoluogo municipale autonomo di Olga Isabel.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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