INTERVISTA E-MAIL CON DOÑA CONCEPTIÓN VILLAFUERTE

1. Quando si pensa a doña Conchita, si pensa a La Foja Coleta ed a don Amado... che ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo...

Io non penso ad Amado, perché Amado è con me, vive in me, siamo uno noi due, stiamo sempre insieme, giorno e notte, tutti i giorni nei miei sogni c’è lui e sta con me, non ci siamo separati. Lui vede tutto quello che faccio ed io vedo quello che fa lui, ha molto lavoro, continua nella lotta, ora senza l’impedimento del dolore, della angustia, dell’incertezza. Lui sta bene, per questo io sto bene e continuerò ad insistere, pur con le poche risorse che ci sono, affinché la gente che vuole ascoltare, che vuole leggere, che vuole sapere, lo possa fare con la verità, perché la verità sempre trionfa, come ha fatto lui durante tutta la sua vita. È stato sempre coerente con se stesso, questo è stato il suo merito.

2. La Foja continua ad essere pubblicata in San Cristóbal, continua ad avere successo? mi pare che che non appaia più nella pagina web...

Nel mese di maggio dell’anno scorso ha smesso di circolare, abbiamo tentato di conservarla ma non è stato possibile. Prima di tutto perché non possiamo come famiglia Avendaño-Villafuerte, abbandonare un membro della famiglia, e La foja coleta è un’altra figlia nostra. El Tiempo è diventato zapatista e dato che gli zapatisti stanno in silenzio, pure El Tiempo è in vacanza, quando risorgerà la voce degli zapatisti El Tiempo risorgerà. Per ora la nostra figlia minore è la Foja e a saltelli, come tutti i membri della famiglia, va avanti.
In quanto alla pagina internet, non era nostra. Un amico l’ha fatta e ce l’ha offerta. Non abbiamo noi a disposizione la pagina, è possibile che più avanti possiamo recuperarla, però per ora prima di tutto dobbiamo recuperare stabilità.

3. Si trova nelle edicole una nuova rivista molto bella: CONTRALINEA Chiapas, giá al suo quarto numero, con la sua firma come direttrice. Com’è nata l’idea? Com’è spuntato il titolo?

Contralínea è un progetto di un amico giornalista che conosciamo e che apprezziamo. Edita una rivista nel D.F. con informazioni nazionali ed ha aperto uno spazio per vari stati della repubblica. Noi coordiniamo solo l’informazione del Chiapas e nella rivista includono l’informazione nazionale. Questa è stata una proposta che ci ha fatto l’anno scorso e vi abbiamo visto la possibilità di pubblicare articoli più ampli che in genere noi non possiamo pubblicare che motivi economici. Una pubblicazione di questo tipo è cara, però il signor Badillo ha dato vita ad una impresa, pubblica varie riviste.

4. In copertina ci sono bellissime foto del Chiapas, però non c’è solo Chiapas dentro...

L’informazione continue reportage nazionali che si pubblicano nella rivista del D.F. con lo stesso nome.

5. Guardando la pagina web pare che ci siano edizioni distinte nei vari stati...

Sono 7 stati.

6. Per chi è stata pensata la rivista, a chi vuole arrivare e che obiettivo si propone?

È rivolta a tutti quelli che sappiano leggere ed abbiano 20 pesos per poterla comprare.
Il suo obiettivo è informare.
È un lavoro puramente giornalistico, non ha patrocinatori speciali, i temi sono infocati nella problematica sociale. Come si dice: “non c’è linea” non c’è un padrone da servire, è una rivista di giornalisti. Nel D.F. c’è una confraternita di giornalisti, che è stata fondata da Miguel Badillo, che edita pure una rivista che si chiama “i giornalisti”.

7. C’è pubblicità dello stato, che pensate voi rispetto a questo?

Così come l’informazione è per tutti, così gli annunci pubblicitari sono per tutti. Ciò che succede è che le pubblicazioni, e in questo caso la rivista, sono molto care e gli unici che possono pagare la pubblicità, sono il governo, i politici e le grandi imprese. Senza questo non si può pubblicare, perché non ci sono sussidi e questi sono annunci pubblicitari, ma non sussidi: si vende solamente lo spazio e niente più.

8. C’è un rapporto fra La Foja ed il nuovo periodico mensile?

La foja è mia e del pubblico che la ama. In Contralínea, dispongo solo delle prime 16 pagine.

9. Ci può dire che pensa della situazione attuale in Messico ed in Chiapas? E in special modo sull’ultimo comunicato di Marcos?

Non è difficile per me, però non posso dare una risposta breve. A questa risposta devo dedicare più spazio e quindi ti rinvio a quanto segue:

IL PAESE NON HA UNA DIREZIONE

Dopo 70 anni di governo del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), che durante gli ultimi 40 anni aveva perfezionato la corruzione, ha privato il paese dei suoi capitali e poi l’ha venduto alle trasnazionali attraverso il Trattato del Libero Commercio con i gringos che godono di tutte le concessioni possibili per installare le loro imprese ed esportare da qui i loro prodotti, è arrivato un governo avallato dal Partito Azione Nazionale, la ultradestra conservatrice degli impresari, della “gente bene” che non conosce né per barzelletta ciò che significa che lo stomaco ti faccia male per la fame, ponendo a capo Vicente Fox come presidente, un ranchero con come unica esperienza quella di gerente della coca cola e di impresario di fabbriche di scarpe e stivali, totalmente ignorante da un punto di vista culturale, con poche parole nel suo vocabolario, senza conoscenza riguardo alla problematica sociale, circondato da funzionari ignoranti come lui, però ambizioso e con interessi personali, che inoltre, per essersi sposato con una donna divorziata essendo già presidente, ha rotto con l’immagine della famiglia che, anche se era pure apparenza, i presidenti della repubblica dovevano mostrare, dimostrando di essere rispettuosi dell’integrità della famiglia, che in Messico si considera la cellula della società.

Però potrei enumerarti un cumulo di falsità che Fox ha legittimato e che ha sminuito una parte della sua autorità.

Ma oltretutto si è sposato con una donna super ambiziosa che ha cancellato qualsiasi norma di rispetto e di onestà pubblicando le sue intimità con il marito precedente, mentretanto la chiesa cattolica le aveva annullato il matrimonio dopo aver vissuto con l’ex marito per 27 anni e aver procreato 3 figli. Però non si tratta solo di questo, lei ha fondato una associazione civile “Vamos México”, che le serve da pretesto per richiedere donativi milionari a imprese e governi straniere per “dare una mano a quelli che hanno meno”. Questa ong è stata questionata da giornalisti stranieri, ma in Messico è intoccabile.

Forse questo potrebbe essere fino ad un certo punto tollerabile, però ciò che è più grave, è che la signora appartiene ad un gruppo clandestino che si chiama “El Yunque”, un’organizzazione criminale di ultradestra, con interessi totalmente oscuri e che è legata con la chiesa cattolica.

Questa signora si mette in mezzo a tutto, senza alcuna eccezione. Fox ha dichiarato pubblicamente che comenta con sua moglie tutti i problemi del paese. Loro sono la “coppia presidenziale”, cioè pure lei governa.

La direzione del paese è totalmente incerta: da un lato il PRI con una decina di presunti precandidati che hanno già iniziato a fare campagna elettorale e che quando giunga il momento di eleggere un candidato, si divideranno con il pericolo che ci sia una rottura e uno scontro interno al partito.

Il PAN ha appena eletto un nuovo presidente, che sarà quello che deciderà il candidato alla presidenza della repubblica per il 2006. Già da ora è partita la divisione: da un lato sono rimasti i panisti tradizionali e dall’altra parte i panisti di “El Yunque”, organizzazione alla quale appartiene il nuovo presidente del PAN e naturalmente Martha Sahagún, moglie di Fox.

Il Partito della Rivoluzione Democratica (PRD), è occupato da circa un anno con la lite con il presidente della repubblica, per il “complotto” che hanno armato contro Andrés Manuel López Obrador, attuale governatore o capo del governo del Distretto Federale e molto probabilmente candidato alla presidenza della repubblica per il 2006, che per ora gode di una popolarità superiore a tuti gli aspiranti di tutti i partiti politici.

La trama sta nel fatto che il PAN ed il PRI sono riusciti ad serrarlo in un problema di disobbedienza ad un ordine della Suprema Corte di Giustizia, per cui dovrà affrontare un processo politico e come conseguenza gli potrebbero togliere l’immunità parlamentare di cui gode e potrà essere giudicato e probabilmente inabilitato privandolo così dei suoi diritti politici, e con questo lo metterebbero fuori dalla contesa elettorale.

La conclusione del panorama è la seguente:

- Abiamo un presidente della repubblica totalmente debole, che non sa prendere decisioni, circondato da gente nefasta e ingabbiato dalla mafia.

- Abiamo tre partiti politici totalmente in crisi, divisi internamente e senza un programma serio per poter dar fiducia ai candidati. Tutti sono uguali, è la definizione popolare.

- C’è un disincanto generale, a tutti i livelli, da quello imprenditoriale fino al taxista. Quello che sì c’è è una coscientizzazione che stiamo male e che il cambio di partito al governo non ha soluzionato nulla, il che dà la possibilità al PRI, se non si divide, di vincere nel 2006, cioè tornare allo stesso di prima.

PER QUANTO RIGUARDA L’ECONOMIA

Annunciano pomposamente che l’economia è cresciuta di un 4 per cento nell’ultimo anno. È vero in cifre, in numeri, però il paese si è impoverito.

La principale fonte di divisa straniera entra nel paese da quattro fonti: il valore aggiunto degli impianti di maquiladoras d’esportazionerión, l’esportazione di petrolio, i depositi degli emigranti indocumentati inviati alle loro famiglie ed il turismo (La Jornada - 7 marzo - pagina 22).

1. Le maquiladoras pagano il valore aggiunto, però il guadagno dovuto alle esportazioni non sono per i capitali messicani ma per quelli stranieri. Qui si fabbricano i prodotti con mano d’opera a basso costo, gli

operai non guadagnano in dollari, li pagano in pesos messicani, un equivalente da 1 a 11,50 che è il cambio del dollaro. Agli imprenditori costa dieci volte di meno la mano d’opera.

2. L’esportazione di petrolio è prevista a 27 pesos al barile, ma il governo con tanta bontà l’ha abassata a 23 pesos per i gringos.

3. Gli emigranti messicani, in gran maggioranza indocumentati, inviano rimesse ai loro familiari, situazione che non può in nessun modo esser considerata con orgoglio da parte del governo, dato che più di un milione e mezzo di messicani sono emigrati al nord lasciando le loro famiglie in Messico e vivendo in condizioni deplorabili nei ranchos dei gringos.

4. Il turismo che beneficia un settore privilegiado del paese como le catene di hotel e agenzie di viagio, che in gran maggioranza sono straniere.

Questi sono i grandi sopporti dell’economia messicana che vengono contrarrestati dalle acquisizioni, dalle compere che si pagano con le importazioni. Cioè: noi messicani non produciamo, la campagna è abbandonata, i transgenici ci invadono, i contadini vanno nelle città aumentando le periferie di miseria.

Un esempio per tutti è San Cristóbal.

Le banche sono tutte straniere, viviamo un’economia fittizia, le fonti di lavoro sono sparite, la mancanza di specializzazione e la tecnologia hanno licenziato centinaia di migliaia di lavoratori, l’economia è informale, sotterranea.

Sì, è aumentata l’economia, però non per i messicani ma per le imprese straniere che usano unicamente lo spazio e la mano d’opera per le loro esportazioni, il denaro non circola nel paese.

Ancora un esempio: il proprietario dei telefoni del Messico ha ottenuto un aumento del suo capitale nell’ultimo anno del 71 per cento ed è diventato il quarto più ricco al mondo.

Con il panorama politico ed economico come quello di adesso, la problematica sociale tracima, in primo luogo aumenta la delinquenza che provoca insicurezza. La salute appare solo a parole, agli ospedali mancano personale e medicine, le istituzioni di sanità sociale IMSS e ISSSTE sono in abcarotta e sta per sparire il sistema di pensione e stanno per cambiarlo con un sistema di risparmio per la liquidazione mentre danno ad una impresa privata l’appalto di questi risparmi per la sanità e per la pensione. Per l’istruzione, di volta in volta si riduce il numero di ammissioni alle scuole di governo e si aprono sempre più scuole private, carissime. Nei servizi pubblici le tariffe dell’energia elettrica aumentano di mese in mese e con la minaccia che saranno privatizzati tutti. L’acqua è di giorno in giorno sempre più scarsa e la legge sulle acque prevede già che si possa concessionare a privati.


Di questo tema potremmo continuare a parlare per giorni interi, però presto ci potremo vedere di persona per poterlo approfondire.
Un’ultima cosa sul comunicato del Sup.
Tutti hanno pensato che è un appoggio a López Obrador. E davvero lo è per ora, perché è López Obrador quello che è minacciato, però in realtà è una posizione coerente, perché un’esautoramento in questo momento, con le caratteristiche formulate, è una suprema cazzata ed anche se “el Peje” non sta simpatico a molti, nemmeno nel PRD, nessuno che abbia cinque centimetri di fronte, può essere d’accordo che si manipoli la lgge in un modo così stupido come sta facendo Fox e non dubito che la Condolezza Rice abbia toccato questo tema con Fox e per questo ha detto che non ne parlerà più ed hanno anticipato la votazione per il 30 di marzo, perché si pensa che così hanno tutto il mese di aprile per pensarci sopra.
Ci vediamo, ti serve quanto ti ho scritto?

(a cura del Comitato Chiapas di Torino)

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