La Jornada - lunedì 19 settembre 2005
Il leader ribelle suggerisce di delineare meccanismi di difesa pacifici in caso di aggressione
Marcos prevede persecuzioni per coloro che aderiscono alla sesta
Avvisa che non sarà il portavoce dell'iniziativa civile sorta dalla sesta dichiarazione

ELIO HENRIQUEZ – CORRISPONDENTE

La Garrucha, Chis, 18 settembre - Il subcomandante Marcos ha assicurato che né lui né l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, saranno i portavoce dell'altra campagna ed ha parlato della "urgente" necessità di creare dei meccanismi di solidarietà e di appoggio per difendere, in modo civile e pacifico, gli aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, perché ''incomincia ad esserci un clima di minacce'' verso quelli che si sono uniti a quell'iniziativa.

Finendo i lavori della prima plenaria dell'altra campagna - atto al quale è stata presente tutta la dirigenza zapatista, col quale l'EZLN ha dimostrato l’unità interna smentendo le voci di fratture -, Marcos ha assicurato che ''la lealtà, il cameratismo e l'onestà che abbiamo avuto con le nostre comunità li avremo anche ora'' con coloro che parteciperanno a questo progetto.

La giornata odierna (domenica) è terminata alle 14, quando già varie decine dei 2mila e 69 presenti - tra delegati ed osservatori - avevano abbandonato il caracol di La Garrucha per ritornare a casa loro.

Quando si sono esauriti gli interventi, il sup ha proposto una pausa di 45 minuti per preparare le parole di chiusura. In risposta ad alcuni interventi, il leader zapatista ha chiarito nel suo messaggio che ''né l'EZLN né Marcos accetteranno di essere portavoce dell'altra campagna, perché ciò sarebbe già stabilire un incarico ed è l'altra campagna che deve decidere il suo portavoce o tutti sono portavoce".

Ha dichiarato che per il momento Marcos è il portavoce dell'EZLN e nient'altro.

Con al suo lato il tenente colonnello Moisés, il subcomandante ha garantito che la costruzione ed il percorso dell'altra campagna si decideranno fra tutti; ogni parola sarà presa in considerazione: "Niente si deciderà sottomettendo gli altri".

Fronte ampio

Il leader ribelle ha proposto nel suo messaggio alle organizzazioni aderenti alla sesta dichiarazione di redigere una lettera insieme diretta ai gruppi della campagna e della città, come il Sindacato Messicano degli Elettricisti, affinché si uniscano in questo sforzo.

Così, ha aggiunto, ''possiamo continuare a superare gli ostacoli continuando a costruire una nuova organizzazione dove tutti abbiano il suo posto senza perdere la nostra indipendenza ed autonomia come organizzazione".

Ha chiesto pure ai presenti di firmare messaggi di solidarietà ai lavoratori della Previdenza sociale, che presto terranno un congresso, ed ai lavoratori del Siderurgico Lázaro Cárdenas-Las Truchas.

Ha proposto anche di partecipare alle mobilitazioni contro l'iniziativa di riforma energetica di Vicente Fox.

Secondo il sup, a questa plenaria, che è terminata questo pomeriggio, erano presenti 91 delle 162 organizzazioni sociali iscritte; 36 su 55 organizzazioni politiche; 129 su 453 ong, gruppi e collettivi; 26 su 55 associazioni indigene e 199 su 627 persone.

Davanti a quei numeri, Marcos ha chiarito: ''Non siamo assolutamente la maggioranza; qualsiasi di quei compagni che non ha potuto venire deve sapere che il suo posto è pronto".

Perciò le proposte presentate durante la plenaria saranno ripresentate per la loro approvazione agli aderenti che non hanno potuto assistere. E Marcos ha spiegato: ''Nei compiti politici immediati c'è un problema che è stato segnalato: quando invitiamo all'altra campagna abbiamo detto alla gente che la tenevamo in considerazione, che avremmo consultato tutto, che avremmo preso in considerazione tutti… quello è quello che darà la garanzia alla gente che tutto ciò è differente".

Ha insistito che tutto quello che uscirà a nome dell'altra campagna sarà consultato, "perché se no staremmo mancando di rispetto alla gente e non vogliamo che succeda quello che succede con i partiti politici che due decenni dopo dicono: 'Oh! C’è scappato di mano… ormai non ne abbiamo fatto nulla!’. Per dove va l'altra campagna deve esserci ciò che decidiamo tutti, dal più piccolo fino al gruppo che ha più gente".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home