La Jornada 18 giugno 2005
L'ESERCITO HA RITIRATO ALTRI DUE ACCAMPAMENTI IN CHIAPAS
15 giorni fa ha abbandonato le postazioni di Bochil e Ixtapa
"Sono questioni interne" dice la Sedena

ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

Bochil, Chis., 17 giugno - L'Esercito Messicano nei giorni scorsi ha ritirato due suoi accampamenti nei municipi di Bochil ed Ixtapa, sono quindi quattro le postazioni militari smantellate negli ultimi 40 giorni nella regione senza che se ne conoscano le ragioni, almeno fino al momento.

In questo municipio, appartenente alla zona nord ma molto vicino a San Andrés Larráinzar, l'accampamento ubicato nelle vicinanze del capoluogo municipale, è stato rimosso all'inizio di questo mese, come hanno informato alcune persone che curano il posto, su richiesta dei proprietari.

La postazione militare era stata installata su un terreno di proprietà di Conrado Zenteno Coronel che lo cedette in comodato e su cui c'era già una casa in cemento e sul quale i soldati hanno costruito una dozzina di case di legno, tutte rimaste intatte.

All'entrata dell'accampamento, un giovane controlla l'accesso dove ancora c'è il recinto di filo spinato posizionato dai militari quando arrivarono qui 10 anni fa, "perché ci sono voci che lo vogliono invadere", dice, ma permetta ai reporter di visitare liberamente il posto.

Sembrebbe che i militari abbiano abbandonato il posto senza dire niente a nessuno, neppure al sindaco, il perredista Daniel Morales. "Non ci hanno comunicato niente, forse magari perché stavano su un terreno privato", dice il funzionario comunale che ritiene necessaria la presenza dei militari perché "contribuiscono alla stabilità" nel municipio.

La famiglia proprietaria del terreno preferisce non rilasciare dichiarazioni ai reporter circa l'uscita dei soldati.

Un po' più avanti, nel municipio di Ixtapa, i federali hanno pure abbandonato l'accampamento che mantenevano sui terreni del rancho El Calvario, vicino all'incrocio conosciuto come El Escopetazo, sulla strada Panamericana, tra Tuxtla Gutiérrez e San Cristóbal de Las Casas.

Per arrivare a questo accampamento è necessario percorrere due chilometri di strada sterrata da quella asfaltata che comunica Bochil con El Escopetazo. Prima di arrivare al terreno che fino ai primi giorni di questo mese era occupato dai militari, c'è il rancho alla cui entrata è questo il cartello che riceve i visitatori: "Il rispetto al diritto altrui è la pace".

A circa 500 metri, in fondo, dove termina il terrazzamento, ci sono le case di legno dipinte di verde oliva usate dai soldati. Non c'è nessuno qui a cui chiedere informazioni. Solo un contadino a cavallo che ne trascina un altro commenta: "Sembra che circa 15 giorni fa i soldati se ne siano andati, non c'è nessuno; andate a vedere". Le case sono intatte ed in alcune ci sono letti senza materassi e tavoli di legno. Su una tavola che serviva da lavagna si legge: "2º. BI. Dopo: lavoro di fatica, attività, disposizioni, No. di servizi".

Sul lato destro si legge: "B.O. Escopetazo: programmi, consegne, rolldesvs., ordine di part". Sul pavimento di cemento una scritta con la data di arrivo dei soldati: 6º. RCM. VI-97. Di fronte, sulla parete di una delle case si vede l'iscrizione: "Piano vulcano", e di fianco un'altra che dice: "trasmissioni". Il campo di pallacanestro è intatto così come le trincee - alcune di cemento -, le installazioni elettriche ed un posto sistemato come palestra con pesi e attrezzi.

Quasi all'entrata dell'accampamento c'è un piccolo monumento di cemento con una croce di legno in omaggio a qualcuno deceduto sul posto. A lettere bianche sulla croce si legge: "Fernando Hdez Rdguez. 02-04-1983 /21-02-2003. 2/o. BIC".

L’11 maggio scorso, l'Esercito ha ritirato l'accampamento di Los Chorros, municipio di Chenalhó, e la settimana scorsa quello di Xo'yep, nello stesso municipio, ma fino ad ora l'istituzione militare non ha fornito nessuna informazione. Quando sono state chieste informazioni, i capi militari hanno rimandato alla Direzione di Comunicazione della Segreteria della Difesa Nazionale, con sede nel DF.

I comandi della settima Regione Militare si sono rifiutati di dare maggiori informazioni. L'addetto della 36^ Zona Militare, Juan Manuel de la O, ha solo dichiarato che si tratta di "questioni interne all'istituzione".

Fonti consultate assicurano che da queste due ultime posizioni militari se ne sono andati circa 90 militari. Secondo un'indagine sul campo realizzata nel 2004 dal Centro di Analisi Politica e Indagini Sociali ed Economiche, solo nella zona indigena del Chiapas dove si trovano i municipi autonomi esistono 91 postazioni militari (di 114 in tutto lo stato).

[Informazioni di Angeles Mariscal]

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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