Riassunto della relazione della plenaria
17 Settembre 2005
La Garrucha - Chiapas
VI Dichiarazione della Selva Lacandona

Come primo punto, l'EZLN propone che si discuta se l'agenda dell'altra campagna rimane come è stata proposta nella Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona o se vengono fatte modificazioni.

La plenaria approva che rimanga come proposta da discutere con gli altri firmatari che non sono presenti che si divida in due il punto dei compiti immediati.

Si mette a votazione se la questione di genere, etnia, età ed ogni altro tipo di discriminazione e di diversità si tratteranno durante la campagna in modo speciale o se si trattano come parte di tutti i punti e di tutta l'agenda. La votazione approva che rimanga come sta, cioè che si tratteranno le diversità in modo speciale.

Si apre allora una lista di oratori per discutere il primo punto, col quale bisogna definire le caratteristiche dell'altra campagna.

PRIMO PUNTO: LA RATIFICA, AMPLIAZIONE E MODIFICAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELL'ALTRA CAMPAGNA

Subcomandante Insurgente Marcos:

Qui finiscono gli oratori.
Faccio un breve riassunto.

Ci sono molte proposte che si possono unire. Ce n'è solo una che bisogna fare qualcosa di nuovo sulle caratteristiche dell'altra campagna.

- La Coordinazione Anarchica Femminista propone che si definisca di più la parte dove dice "di sinistra", segnalando che sia antigerarchica ed antiautoritaria.

- I compagni del POS, che si definisca più sull’internazionale, nell’anticapitalista ed antimperialista perché la definizione per l'umanità e contro il neoliberalismo non è molto chiara. La Sesta ha due parti: quella nazionale e quella internazionale. Dato che per la parte nazionale noi vi convochiamo e stiamo costruendo insieme a voi, nella parte internazionale sarà lo stesso. Non decidiamo né come paese né come EZLN quali sono le caratteristiche dell'incontro intergalattico né del movimento internazionale. Quello che faremo nei mesi di ottobre e novembre è incominciare ad unire idee e proposte di tutti i collettivi che vogliano partecipare all'altra campagna. La nostra proposta è che l'altra campagna, quando arrivi questa convocazione, partecipi come organizzazione, o come collettivo, con le sue proposte a come si definire nell'ambito internazionale. Se no, definiamo qui e lasciamo fuori tutti i compagni e le compagne degli altri paesi.

- Ci sono varie proposte che dicono che bisogna sottolineare di più la solidarietà e l'accompagnamento ed il creare un movimento sociale e politico nazionale. In alcuni momenti io credo che si riferiscano agli interventi che abbiamo avuto come EZLN e che si carichi molto dal lato della campagna elettorale, per dire si deve andare da tuta un’altra parte, o rimarcare di più il carattere anticapitalista.

- Un'altra proposta dell'ONPP propone che l'altra campagna debba mirare già a fare una proposta concreta di nazione. Non inchiodarsi tanto nell’aspetto elettorale, e che in questo senso, la Sesta arriva, compie un ciclo all'ora che si convoca così ed è necessario fare una Prima Dichiarazione ma ora di tutti quelli che siamo qui.

- Un'altra proposta dei compagni del PPS del Messico è che si unisca alle caratteristiche che è un movimento non settario e per una società ugualitaria.

- Del compagno Manuel Fernández che si deve definire nell'altra campagna che si promuovono le iniziative di partecipazione diretta, dentro l'altra campagna e nella società.

- Il compagno Almazán che si unisca nelle caratteristiche il rifiuto alle riforme strutturali, la difesa della sovranità nazionale, la democrazia sindacale, eccetera.

Sono sintetico. Vi chiediamo di consegnare le vostre proposte complete affinché tutti le possano conoscere.

- Dopo vengono una serie di interventi che sto saltando perché ci sono già nelle caratteristiche proposte dall'EZLN o che si riferiscono ad altri punti dell'agenda.

- Muñoz, dell'UNAM, propone che si definisca come una campagna culturale, controegemonica e contro il capitalismo.

- Il Comitato degli Amici di Puerto Rico, che si definisca nella lotta contro il colonialismo in Puerto Rico. Qui è lo stesso che abbiamo detto prima: per la parte internazionale bisogna avere più compagni di altri paesi. Ad ogni modo l'annoto.

- Il compagno Pedro Amelio propone che il processo dell'altra campagna sia un processo educativo, di conoscenza condivisa. Per noi questo sta già nella parte dove dice che si solidarizziamo con le lotte, si accompagnano e si impara con esse e tra esse. Diciamo che lì è già incluso, ma ad ogni modo l’annoto.

- La proposta della compagna Martha Figueroa avrebbe a che vedere con quello che ha proposto inizialmente anche una compagna di San Cristóbal, ed è che le proposte di uguaglianza di genere e le diversità - non sono riuscito a prendere appunti di tutto Martha perché parlavi molto rapido, ma vediamo se riprendo l’essenziale – tutto questo deve far parte dei principi della campagna e non uno scompartimento stagno. Non può essere un tema accessorio della campagna.

- Il compagno Javier Hernández ha chiesto che non si incentri tanto la discussione sulla classe politica e che insistiamo più sul capitale e che contemporaneamente si non sta sottolineando in modo l’appoggio alle lotte sociali.

- Nello stesso senso si sono espresse le donne di San Cristóbal: Mariana Mora propone nei principi di essere contro la discriminazione, il sessismo, l'omofobia, ecc.

- Un compagno insiste che si deve già segnalare nei principi che l'altra campagna deve promuovere un modello economico autogestivo.

- Il Forum Maya Peninsulare è molto largo ma segnala che l'altra campagna deve autodenominarsi e lavorare per questo: per essere rappresentativa, democratica, popolare, plurale, con processi democratici di presa di decisioni, non come moltitudini ma come classi sociali organizzate, che si definisca già di installare il socialismo e che sia una società dove siano compatibili i popoli indios e la popolazione cittadina.

- Poi, dei compagni del FIRP che si aggiunga un paragrafo che l'altra campagna è l'accumulazione della resistenza e della ribellione di centinaia di anni e di migliaia di noi messicani che abbiamo detto basta al capitalismo. Che è la risposta di migliaia di messicani davanti al gran banchetto elettorale che cerca di conservare questo sistema. Oggi usciamo costituiti in messicani per la liberazione nazionale.

- Poi, i compagni di Città Juárez, che parte delle caratteristiche fondamentali dell'altra campagna è definirsi contro il femminicidio.

- Enlace Civil, alcune cose che ho già menzionato sulla discriminazione, aggiunge che nelle caratteristiche dell'altra campagna ci stia anche l'esempio e l'autocritica e che si veda il rapporto tra il collettivo e l'individuo.

- I compagni di Arte Nativa, che si promuova il boicottaggio contro prodotti capitalisti e che si promuova il consumo di prodotti che c'avvicinino alla nostra identità nazionale.
E, secondo me, il resto ha a che vedere con altri punti.

Proposta: che si proponga alla rivista Rebeldia di mettere le caratteristiche presentate dall'EZLN nella Sesta Dichiarazione e quelle che qui si aggiungono. Che si mandino e che gli altri firmatari dichiarino se sono d’accordo o no. Abbiamo bisogno realmente della discussione. Che si mettano le proposte in internet. Qualcuno deve già stare consultando. Che i collettivi ed i gruppi manifestino la loro idea e ce la stiamo comunicando. La nostra proposta, pensiamo, era la migliore per iniziare ma si deve dare delle definizioni più forti, più selettive o più includenti... Se andiamo avanti così possiamo agglutinare più gente. Che si presenti così e come compito di tutti andiamo a risolvere questo problema in ottobre e novembre per chiudere in dicembre.

Non bisogna aver paura di discutere. Bisogna fidarsi della gente e della sua capacità di discussione.

Un compagno:
Propone che non si chiami non l'altra campagna ma la molto altra campagna, perché è una campagna costruttiva. Non sarà solo una carovana, già lo hanno detto altri. Ci sforzeremo perché perduri.

POS:
Noi capiamo che a livello internazionale ci sia da seguire un processo simile a quello a livello nazionale. Ma voi siete partiti con una posizione iniziale espressa nella Sesta. Proponiamo che a livello internazionale facciamo lo stesso. Questo dovremmo deciderlo ora, non a ottobre o a novembre. Presentare questo a livello internazionale da oggi. Che l'iniziativa internazionale sia pure anticapitalista.

Sup:
Esattamente come l’hai detto, è già incorporato.

Nuria:
Gli zapatisti sono i primi che hanno esposto che il neoliberalismo lancia una guerra contro l'umanità. Non solo in Palestina o in Iraq, ma anche in Città Juárez, anche in Guerriero, in Oaxaca. A noi, Iniciativa Mexicana contra la Guerra interessa che si valuti come un punto fisso della campagna, non solo nell'intergalattico.

Sup:
Lo incorporiamo come una caratteristica: il no alla guerra.

Un compagno:
Manderete tutte le proposte affinché si rivedano e che succede se gli individui fanno delle proposte nuove? Torniamo a discutere?

Sup:
Che si faccia, compagno.

Una compagna:
Mi sembra che si sia già incominciato così visto che stiamo parlando noi.

Un compagno:
Che ci sia dentro alla campagna la cultura e l'arte popolare.

Sup:
Sottolineare la cultura e l'arte. C’era già.

Una compagna del Collettivo dei Gruppi dell'Assemblea dei Quartieri della Città del Messico:
Incorporare la difesa dei diritti umani universali (casa, salute, educazione, cibo, servizi, lavoro, ecc.). Lottare contro la privatizzazione delle abitazioni, poiché in questo periodo di sessioni la Camera di Deputati approverà la Legge sull’Abitazione, che approva la consegna di risorse pubbliche e dei lavoratori e la consegna del territorio alle imprese immobiliari. Lottare contro la privatizzazione dell'acqua. Parallelamente costruire una riforma urbana integrale e popolare che elimini le differenze tra la città e la campagna e si diano gli elementi per una Nuova Costituzione.

Sup:
Bene. Una cosa è la solidarietà coi movimenti e problemi che man mano si presentano. Questo non è in discussione. In ogni momento la possiamo manifestare. Sul Programma Nazionale di Lotta che dobbiamo costruire tra tutti è un'altra cosa. Non so se nelle caratteristiche sulle quali pronunciarsi si debba mettere questo problema concreto.

Una compagna:
Penso di sì.

Sup:
Allora rimane.

Compagno:
Scienza e tecnologia dovrebbero essere nominate.

Sup:
Culura, arte, scienza e tecnologia.

Águeda:
Sarebbe meglio non includere il boicottaggio perché non abbiamo autosufficienza alimentare. È come proporre che la gente non mangi.

Sup:
Non discutiamo adesso le proposte, ma portiamocele dietro.

Compagna:
Dove sta l'acqua?

Sup:
Secondo me sta nella difesa delle risorse naturali.

Compagno:
Ci sono compagni che si stanno saltando la discussione. Non dubito dell'importanza dei punti specifici, ma bisogna dare un ordine alla discussione perché non può rimanere tutto solo nei principi. Finiamo per mettere tutto nei principi. Se si sta parlando di anticapitalismo si sta già parlando di tutto questo.

Sup:
Vediamo se riusciamo a metterci d’accordo: siete d’accordo che viene spedita via la proposta originale della Sesta più quelle che aggiungiamo oggi e che si consegnino per iscritto? Siete d’accordo? Chi è d’accordo alzi la mano…

Abbiamo già risolto il primo punto. Andiamo al secondo punto dell'agenda: Chi è convocato e chi no. Si apre un'altra volta la lista degli interventi.

SECONDO PUNTO: CHI È CONVOCATO E CHI NO

Incominciamo. Il secondo punto dell'agenda: Chi è convocato e chi no. Nella Sesta Dichiarazione si definisce che sono convocate quelle persone, organizzazioni, gruppi, collettivi che lottano, che si ribellano, che si dichiarano anticapitaliste e che non appartengono ai partiti politici istituzionali. Questo è quanto dice la Sesta. Si tiene così, si modifica? Interventi.

Sup:
È finita la lista degli interventi su questo punto. Riassumo le proposte:

- I compagni dell'altra campagna dall'altra parte (della frontiera) chiedono che quando convochiamo i messicani e messicane dall'altra parte, si unisca la convocazione dei chicani e delle chicane.

- I compagni del Fronte di Sinistra Rivoluzionaria del Paese dicono che si scriva chiaro che non è convocata la classe politica.

- Lourdes Seguo (Fundadores Casa del Pueblo): La definizione: non cerchiamo nessuna candidatura, diamo la priorità alla partecipazione diretta. Un vincolo: non separarci dalle lotte del popolo. Proporre l'autonomia come alternativa.

- Diego Torres (El Pregón – Morelos): Enfatizzare l’appello agli operai convocandoli a lottare contro le riforme strutturali

- Édgar Armas (Tepito): Quelli di sotto ed a sinistra. Non siano convocati gli opportunisti che non sono riusciti ad infilarsi bene nei partiti politici.

- Rosa Marta Zárate (Alianza Binacional Bracero Proa): Non convocati: le persone con un curriculum di corruzione, di frodi.

- Raymundo Fernández (Emiliano Zapata): si ratifichi quanto stabilito nella Sesta. L'altra campagna non è settaria. Per cui chi ora ha delle aspettative deve poter trovare un posto quando si convincerà che qui è il suo posto.

- POS
Ci sono due grandi gruppi intorno alla Sesta: quelli che votano per López Obrador e quelli che non lo faranno. Questo può avere delle conseguenze. Ma stare nell'altra campagna è fare un passo in avanti. Chiedono di dibattere di più questo punto e di ascoltare ancora altre posizioni. Dichiarano che sarebbe meglio che tutti facciano questo altro passo, cioè quelli che stanno ancora pensando di partecipare al processo elettorale.

- Il compagno Emiliano Thibaut dice che è importante non escludere i milioni di professionisti, vittime del sistema che appartengono alla classe media. Anche se in realtà la Sesta convoca tutti quelli che non vivano grazie allo sfruttamento, c'è il suggerimento di allargare la convocazione perché alcuni non si sentono convocati. E che lasci fuori gli stalinisti.

- Un compagno del CCH Naucalpan dice che devono starne fuori tutti quelli che sono funzionari in istituzioni antidemocratiche come gli amministratori dell'UNAM.

- Vari dicono che bisogna discutere che fare coi simpatizzante del PRD, differenziando tra simpatizzante e militante.

- Che si deve fare un appello speciale per i cristiani delle comunità ecclesiastiche di base.

- Altri dicono no ai partiti politici.

- Una domanda alle compagne del Coordinamento Anarchico-femminista: dice che non siano convocati i partiti politici ed organizzazioni che cercano il potere, che siano autoritari, gerarchici e che abbiano esercitato qualsiasi tipo di violenza contro le donne.
Questo ci mette fuori perché noi siamo gerarchici.
Ma bene, sia come sia, lo stiamo segnalando.

- I compagni dell'Organizzazione Nazionale di Potere Popolare (ONPP) dicono che nel caso delle elezioni si permetta a quelli che hanno un qualche candidato, che non sia un impedimento a partecipare all'altra campagna, sempre e quando non si usi l'altra campagna per i loro interessi elettorali e che bisogna fare un appello speciale ad altre organizzazioni, individui, persone, gruppi che dovrebbero stare qui e non ci sono come ad es. le organizzazioni che stanno nel Frentote ed il Sindacato Messicano degli Elettricisti.

- I compagni della Neta Amorfa dicono che bisogna lasciar fuori quelli che abbiano una posizione settaria in campo religioso.

- Altri compagni del Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell'Educazione chiedono che rimangano fuori i corrotti, gli opportunisti e che non si ammetta né i sindacati gialli né i padroni.
Su questo è d’accordo anche un altro compagno che dice che non basta essere un operaio, perché ci sono alcuni che sono leader sindacali gialli.

- C’è chi dice che tutti dicono di essere d’accordo ma domanda che facciamo coi compagni che stanno facendo doppi discorsi, visto che dicono che stanno aderendo ma stanno pure partecipando al processo elettorale. Che facciamo con loro?

- La convocazione speciale per le donne, e che dobbiamo lasciar fuori esplicitamente chi attacca le donne, i sessisti, gli omofobi, quelli che esercitano qualunque tipo di violenza contro le donne.

- Concepción, Conchita, dice che si mantenga e si apra sempre uno spazio per le nuove generazioni.

- Altri compagni insistono che rimangano fuori quelli che lottano per il potere.

- Un'altra proposta è che bisogna lasciar aperta la porta per coloro che simpatizzano col processo elettorale, perché abbiano un posto dopo la delusione.

La proposta è che si discutano le proposte e si consulti quelli che non stanno qui.
Pausa per due ore.

TERZO PUNTO: LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA CHE DOVRÀ AVERE L'ALTRA CAMPAGNA

Subcomandante Insurgente Marcos:

È finita la lista degli interventi su questo punto. Non vi annoio. Sono state ben definite le differenti posizioni e rimane da chiarire qualcosa. Quando ho fatto quella battuta sull'oratoria non era per voi, ma per quelli in alto. L'altra campagna è qualcosa di più dell’uscita dell'EZLN, è quello che incominciamo a fare tutti. Secondo il nostro conto degli e-mail, ci sono già luoghi in tutta la Repubblica dove possiamo arrivare. La prima uscita, il delegato zero, è per parlare con tutti, non per fare il Programma Nazionale di Lotta, ma per parlare con tutti gli aderenti che non hanno potuto arrivare qui. Se vi sembra troppo precipitoso in gennaio, noi ci adeguiamo. Respingiamo di avviare un fondo economico. Non accetteremo denaro. La discussione ora è stata più ricca che nelle riunioni preparatorie. Non l'avevamo previsto dall'inizio, ma non bisogna continuare a discutere le preoccupazioni che abbiamo. Si teme che sia un movimento amorfo, per questo proponiamo che ci sia una struttura organizzativa. D'altra parte c’è la paura di una struttura che castri. Bisogna proseguire questa discussione e non precipitiamoci. Andiamo dai collettivi ad arricchire la discussione. Il pericolo che incomincia ad apparire qui sono i punti che ci separano più avanti se non riusciamo a risolvere quel problema. Man mano avanza l'altra campagna prendiamo una decisione. Vi domando se queste proposte le portiamo alla decisione dei collettivi. Se siete d’accordo alzate la mano. Facciamo una pausa. Segue il posto speciale dei diversi nell'altra campagna.

Andiamo a prendere il caffé ed a riposare. Vi ricordo che c’è la proposta che il punto sulle differenze passi alle discussioni generali della campagna e non si ponga come un punto a parte.

QUARTO PUNTO: SUL POSTO DELLE DIVERSITÀ NELL'ALTRA CAMPAGNA: INDIGENI, DONNE, ALTRI AMORI, GIOVANI, BAMBINE, BAMBINI ED ALTRI

Su questo punto ci sono state molte posizioni molto strutturali. Vi chiediamo di passare dal tavolo di Rebeldia perché vengano tutte registrate.

Riassunto del Subcomandante Insurgente Marcos della discussione sul Quarto Punto

Sup:
Bene, si sono presentarono già alcune delle proposte. Proponiamo che il punto rimanga aperto. Volevo dirvi alcune cose su quelli che hanno detto che l'EZLN è un esempio. Se in qualcosa è un cattivo esempio l'EZLN, è nel rispetto alle donne. Abbiamo preso nota degli interventi e c'è molta insistenza sulla violenza contro le donne e nelle segnalazioni alle organizzazioni come noi che siamo di sinistra. Non sono solo diverse ma perseguitate per essere diverse. Si è insistito nell’appello alla sinistra, che non sta prendendo in considerazione i diversi. Per questo l'insistenza perché appaia nei principi. Noi stiamo proponendo una lotta anticapitalista. Un appello all’attenzione come organizzazioni di sinistra. Per qualcosa ci stanno dicendo tutto questo. C'è una proposta che continui ad essere aperta la discussione a tutti gli aderenti, siete d’accordo con questo?

Un bambino vuole parlare

Sup:
Passa.

Bambino:
Buona notte. Io vorrei dire che sono nato nel '94 e sono stato con gli zapatisti da quando sono nato. E mi è sembrato molto bello che si sia fatto un movimento degli zapatisti. È tutto.

Sup:
Bene, compagni. C'è qualcuno che non è d’accordo? Seguente punto, compagni.

QUINTO PUNTO: SULLA POSIZIONE CHE DEVE ASSUMERE L'ALTRA CAMPAGNA DI FRONTE AD ALTRI SFORZI ORGANIZZATIVI: FRENTOTE, PROMOTRICE, DIALOGHI NAZIONALI

Parole del subcomandante Marcos alla fine degli interventi sul quinto punto

Sup:
Bene, è finita la lista degli interventi. Faccio alcuni commenti. Le posizioni sono più o meno chiare. A nome dell'EZLN faccio un appello alle compagne dei popoli indios ed a quelli che abbiamo definito altri affetti per far sì che questi compagni che oggi hanno dibattuto con tanta passione questo tema dibattano con altrettanta passione i temi di genere, dei popoli indios e tutti quelli che stanno rimanendo da una parte.

Mi sembra che non bisogna sentirsi feriti dalle critiche che vengono fatte. A noi, dell'EZLN, il minimo che ci hanno detto è che siamo distributori di una bibita di una ben nota cola e l’abbiamo sopportato. Ed è meglio che queste cose si dicano qui in pubblico che non dietro. Noi stiamo partendo da tutte le critiche che abbiamo ricevuto ora da voi nella Sesta ed anche prima - perché conosciamo le vostre pubblicazioni e quello che avete detto di noi, cioè non solo quello che ci avete detto qui ma la vostra pratica di sinistra - e partiamo da queste critiche con l’affanno di avanzare. Tutti dobbiamo difendere il diritto alla critica, senza passarci sopra la vita, ovviamente, e non bisogna sentirsi offesi. La salute mentale dell'altra campagna è basata su questo scambio di critica ed autocritica.

Voglio raccontare la storia di quanto è successo, compagni, perché molti non capiscono come sia arrivato qui questo problema. Il lavoro di cui mi hanno incaricato i compagni dell'EZLN è di continuare ad annotare le proposte ed i problemi che venivano fuori man mano. Io non dovevo - non ne avevo nessun diritto - eliminare le une o gli altri. Dalla prima riunione, con le organizzazioni politiche, i compagni delle organizzazioni politiche ci hanno presentato quei tre problemi. In riunioni bilaterali, le organizzazioni politiche di sinistra ci hanno detto che era necessario prendere una posizione come EZLN sulla Promotrice Nazionale dell'Unità contro il Neoliberalismo e che bisognava entrare, secondo alcuni. Altri hanno detto: "no, non bisogna entrare. Bisogna fare un'altra cosa" ed altri ancora hanno detto: "no, quel progetto adesso è dormiente, ma se entriamo lo svegliamo". Questo è quanto vi abbiamo detto nelle riunioni prima degli interventi. Noi abbiamo risposto che quello era un problema dell'altra campagna, di noi che stiamo qui, di quelli che non ci sono ma aderiscono e pertanto lo esponiamo.

In una delle riunioni bilaterali noi, che stiamo nella Commissione Sesta delle riunioni preparatorie, ci siamo riuniti con i compagni della Promotrice ed abbiamo domandato loro direttamente se stavano pensando di invitare l'EZLN o l'altra campagna ad entrare nella Promotrice. Ci hanno detto di no. Che pensavano che fossero due progetti differenti e che in ogni caso si dovevano appoggiare, e ci hanno spiegato quello che stavano facendo. Ci hanno detto che quello che stavano facendo è tentare di concordare, come ci ha spiegato il compagno del FPR, alcune contraddizioni che presentavano i leader gialli che si vedono colpiti dal neoliberalismo e quindi facendo alleanze con loro - questo bisogna dirlo chiaramente, così come l’hanno detto a noi. Facendo alleanze per poter frenare le riforme strutturali. Questo ci hanno detto. E noi abbiamo detto: "va bene". E abbiamo offerto il nostro rispetto per le loro decisioni. Che non andavamo a criticare la loro politica di alleanze.

Adempiamo alla parola data. Ma noi abbiamo detto "sta bene, ma noi non entriamo in questo. Non entriamo perché noi - a differenza di quello che ha detto Édgard, che ha parlato del '94 e '95 e si è dimenticato del 2001 - nel 2001 abbiamo modificato completamente le nostre alleanze possibili con i settori progressisti della classe politica e questo esclude pure i leader gialli. Secondo la nostra concezione non c'è niente da fare lì. Niente. Quello che fanno è muoversi per accomodarsi meglio loro, ma niente di più. Questa è stata la decisione presa dall'EZLN sulla base di ciò che è successo con la legge indigena. Man mano che avanzavano le riunioni preparatorie abbiamo saputo che avevamo compagni dell'IMSS, dei telefoni e da altre parti. Allora, come EZLN, dato che noi diciamo che ogni organizzazione deve mantenere la sua indipendenza ed autonomia e proseguire con la sua politica di alleanze, non possiamo, per etica, stabilire nessun tipo di relazione con quelli che stanno opprimendo i nostri compagni perché sono già nostri compagni. Né con Hernández Juárez, né con Porfirio Muñoz Ledo né con Vega Galina, perché sono già nostri compagni (quelli che li hanno come controparte). Allora che faccia presentiamo loro se stiamo trattando con l’altra parte?

E noi dicevamo ai compagni della Promotrice: "Va bene, noi rispettiamo questo. Dite che avete fatto dei progressi. Non li mettiamo in discussione. Ma noi non possiamo entrare". Glielo abbiamo detto chiaro. C’era Higinio, c’era Gloria. "Non invitateci perché se c'invitate dobbiamo dire di sì e noi non accettiamo di star seduti con davanti Camacho, Muñoz Ledo, Hernández Juárez e Vega Galina ed Agustín Rodríguez senza fare un casino". Faremmo un casino ed allora mandiamo a fottere la strategia di accordi della Promotrice. "Neppure accettiamo di sederci al loro fianco senza fare un casino... ". Questo abbiamo detto loro.

Ci sono cose che possiamo fare come EZLN e cose che non possiamo fare. Quello che non possiamo fare è perché dietro a noi c’è molta gente che si fida di noi… quindi sarebbe tradire questi che sono già i nostri compagni, alleandoci con quella gente. Ciò che noi proponiamo è che ogni organizzazione prosegua la sua politica di alleanze e che l'altra campagna non si metta in questa problematica, e che come EZLN ci rispettiate in questa decisione.

Non avremo nessun rapporto coi leader gialli. Quindi, la proposta rimane al voto. Si mette in discussione che si continui che si presentino tutte le argomentazioni e che si continui a discutere nei collettivi.

Siete d’accordo, compagni? Alzate la mano, per favore, se siete d’accordo. Grazie. E contro?


(traduzione del Comitato Chiapas di Torino)

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