LA FOJA COLETA
n. 1507 - martedí 17 marzo 2005
CINQUE CONTADINI DI TILA PUR ESSENDO INNOCENTI SONO STATI PER 30 GIORNI IN CARCERE
I loro compagni avevano bloccato le strade la settimana scorsa

- Carlos Herrera -

Sono stati rimessi in libertà cinque indigeni che erano stati arrestati dalla polizia chiapaneca dopo essere stati trattenuti per 30 giorni dalla Fiscalía General, nonostante non avessero commesso nessun reato.

Daniel Luna, membro del Coordinamento della Società Civile in Resistenza, ha detto che i cinque hanno ottenuto la libertà dopo che la Fiscalía - prima Procura di Giustizia dello Stato - è arrivata alla conclusione che i detenuti "non avevano commesso nessun reato".

I cinque indigeni liberati, che appartengono al Coordinamento Regionale Nord-Selva della Società Civile in Resistenza, sono originari della comunità di Cantioc, nel municipio di Tila. Erano stati arrestati lo scorso 15 febbraio dalla polizia chiapaneca mentre partecipavano al presidio contro il sindaco José Diaz Solózano.

Gli indigeni, che erano detenuti in una 'casa di sicurezza', sono stati trasportati alla loro comunità d'origine da personale della Fiscalía ed hanno presentato oggi denuncia al Pubblico Ministero della Fiscalía Speciale per Reati Commessi da Funzionari Pubblici.

"La denuncia che hanno presentato a Yajalón per i danni subiti essendo stati arrestati senza aver nessuna imputazione", ha spiegato Daniel Luna, che ha aggiunto che devono essere puniti i poliziotti "picchiatori" ed i funzionari del governo dello stato che hanno progettato l'operazione di Tila.

"Credo che per il bene dello stato del Chiapas non possono continuare ad accadere fatti come questi: operazioni di polizia dove invece di arrestare uno, ne arrestano un altro che è innocente e lo danneggiano fisicamente e psicologicamente, oltre a fargli perdere un mese di lavoro. Per questo à giusto che ci sia una sanzione per quelli che hanno ordinato questo tipo di operazione e per quelli che l'hanno eseguita", ha ribadito il portavoce del Coordinamento che l'11 marzo ha effettuato vari blocchi stradali per chiedere la liberazione dei suoi compagni.

Con il pretesto di "dare soluzione" ad un conflitto post-elettorale nel municipio di Tila, il governo dello stato aveva avviato un'operazione di polizia il 15 febbraio, con l'arresto di 49 indigeni: 30 sono stati liberati pochi giorni dopo e ora, il 15 marzo, sono state messe in libertà altre 5 persone.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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