La Jornada 17 gennaio 2005
IN CHIAPAS CI SONO ALMENO 20 MILA PROFUGHI - AFP

In Messico ci sono almeno 20 mila indigeni profughi a causa del conflitto armato nello stato del Chiapas, ha informato in un comunicato la Camera dei Deputati. "Si parla di oltre 20 mila profughi per il conflitto chiapaneco", ha indicato nel documento Javier Manzano, presidente della Commissione Affari Indigeni della Camera dei Deputati.

"Non si può dire che il conflitto in Chiapas è risolto quando esistono repressione, gruppi paramilitari, intimidazione, gente sfollata che non ha un luogo dove vivere", ha aggiunto riferendosi alla dichiarazione rilasciata la settimana scorsa dal presidente Vicente Fox Quesada.

Il problema degli indigeni sfollati in Chiapas è sorto il primo gennaio del 1994, quando si sollevò in armi la guerriglia dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).

Si tratta di comunità autoctone delle regioni della selva e montagne del Chiapas che hanno dovuto abbandonare le proprie case per non essere simpatizzanti dell'EZLN o per problemi religiosi con altri abitanti. La Commissione Affari Indigeni della Camera dei Deputati ritiene che in Chiapas "ci sia l'esigenza di dare compimento agli Accordi di San Andrés stipulati tra l'EZLN e l'Esecutivo federale".

Quegli accordi, negoziati nel 1996 tra la guerriglia e l'allora presidente Ernesto Zedillo, non poterono essere applicati perché alcuni dei suoi punti richiedevano l'autonomia dei popoli indigeni, aspetto che fu ritenuto incostituzionale dal governo messicano. Da allora, l'EZLN non ha più negoziato con le autorità.

La settimana scorsa, in una visita in Chiapas, il presidente Fox ha dichiarato che il conflitto in quell'entità era ormai sepolto nel passato. Le dichiarazioni del presidente hanno scatenato severe critiche alla sua amministrazione anche da parte del relatore dei Popoli Indios dell'ONU, Rodolfo Stavenhagen, che ha segnalato che "la problematica che diede luogo alla sollevazione zapatista è sempre più presente".

Dall'inizio del governo di Fox, nel dicembre del 2000, la guerriglia dell'EZLN capeggiata dal subcomandante Marcos, ha manifestato la sua disponibilità al dialogo con le autorità, benché questo non si sia concretato.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)

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