La Jornada 16 febbraio 2005
LA VALIDITÀ DEL MOVIMENTO ZAPATISTA
Luis Villoro: i caracoles, la speranza di trasformazione

MATILDE PEREZ U.

L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale è cosa del passato? La risposta di Pablo González Casanova è stata chiara: "È un grave errore pensare che la storia è finita e che non ci sono alternative". Luis Villoro ha aggiunto: i caracoles zapatisti sono un microcosmo, ma anche una speranza di progetti di trasformazione della società. Sono la dimostrazione di un progetto di nazione costruito dalla società, ha aggiunto Gilberto López y Rivas.

Durante il seminario "Messico ed il mondo attuale", organizzato da La Jornada e dalla Casa Lamm, González Casanova ha invitato il pubblico a riflettere sull'eredità dei movimenti rivoluzionari che fanno parte della memoria collettiva, ma anche sulle nuove forme di lotta che alcuni ritengono che siano regressioni al passato.

Il movimento zapatista, ha dichiarato, vuole il potree del popolo, "è un'alternativa straordinariamente originaria ma non unica". Quella cubana ha segnato il nuovo tipo di rivoluzione nel continente americano e continua ad essere un esempio nella storia dell'umanità perché cerca risolvere i problemi con la società.

Ha affermato che in America si stanno costruendo le basi del potere sociale, e a titolo di esempio ha citato i governi di Brasile, Argentina e Venezuela, ed il movimento zapatista sta facendo questo, ha aggiunto.

Ha affermato che bisogna agire contro la recolonizzazione che i grandi capitali finanziari stanno compiendo nei paesi indios e farla finita con "la democrazia dei mercanti che non sanno più che cosa vendere".

In precedenza, Villoro aveva parlato della speranza rinata con gli autogoverni zapatisti che "nascono dal Messico profondo", dalla parte sana del Messico, quello reale e non corrotto.

"I caracoles zapatisti sono un piccolo indizio che suggerisce che è possibile trasformare questa nazione, perché vengono dal popolo e sono una democrazia comunitaria. Sono un progetto che suscita sconcerto perché sfugge al potere, ed il microcosmo delle giunte di buon governo può riflettersi nel macrocosmo nazionale". I caracoles, ha aggiunto, sono la cosa più vicina alla democrazia partecipativa e rompono con gli interessi della democracia rappresentativa, ma non si possono costruire senza resistenza.

López y Rivas ha ricordato che il governo non ha rispettato i suoi impegni con i popoli indios, congelando gli accordi di San Andrés ed ora pretende di ridurre l'impatto della permanenza dello zapatismo alla questione indigena. Non vuole ammettere che questo movimento costituisce una nuova visione del mondo, della politica e della trasformazione sociale.

La sua esigenza di dignità e la sua ricerca di uno Stato e di una nazione diversi, basata sul dialogo che non risiede nei politici bensì nella società, non è stata compresa dal governo e da chi non è in grado neppure di immaginare un governo diverso all'attuale.

La permanenza del movimento zapatista poggia sull'integrità morale dei suoi membri, sulla sua coerenza con la sua posizione e sulle sue decisioni che non vengono prese sulla base di interessi di gruppo o di un settore della società. "Lo zapatismo è presente nella coscienza popolare dei messicani".

Ha chiesto di continuare ad accompagnare gli zapatisti e di non abbandonarli, come è accaduto con le cinture civili di sicurezza durante i dialoghi di San Andrés, dove, dopo alcune settimane, rimasero solo gli indigeni.

Nella sessione di domande e risposte, Gonzalo Yáñez ha sottolineato lo sforzo degli zapatisti per ricostruire l'essere umano, ritenendo che le giunte di buon governo sono un progetto in anticipo sui tempi.

Lo zapatismo, ha sostenuto Martí Batres, ha rivitalizzato la discussione sulla società, sul cambiamento e sulla trasformazione che la popolazione cerca e che molti hanno dimenticato, sulla lotta per le libertà e l'uguaglianza, sulla lotta alla povertà. "Lo zapatismo è riuscito a coniugare nel suo pensiero questi due elementi, poiché insieme alla richiesta di una casa, giustizia e dignità, ha chiesto anche il rispetto della diversità, delle libertà, dell'uguaglianza sociale e dei beni materiali per tutti".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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