La Jornada - Giovedì 14 Luglio 2005
"Chiuso per allerta..."
In Oventic le cose non tornano alla normalità

ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE

Oventic, Chis, 13 luglio - La situazione in questa comunità, sede del caracol Cuore centrico degli zapatisti davanti al mondo, questa notte era uguale a quella delle ultime tre settimane in cui si è rimasta in vigore l'allerta rossa generale.

Come dal 20 giugno, il luogo è chiuso e semideserto, ed all'entrata e sulle porte dei negozi e degli altri locali ci sono ancore i cartelli con la frase: "Chiuso per allerta rossa”.

All'entrata del caracol una persona vigila e controlla l'accesso delle poche persone che entrano o escono, soprattutto gente che lavora nella clinica La Guadalupana che non ha smesso di lavorare mai.

L'informazione emessa oggi dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), nel senso che è terminata l'allerta rossa generale nei suoi territori, non sembra essre arrivata fino a questa comunità tzotzil appartenente al municipio di San Andrés Larráinzar. Una delle persone sul posto ha detto che per ora non avevano ricevuto istruzioni da parte delle autorità autonome.

Come negli ultimi giorni, il caracol è quasi vuoto, entra solo ogni tanto o esce qualche veicolo e si intravedono alcuni osservatori internazionali. Apparentemente la situazione è di tranquillità.

Nell'accampamento militare ubicato nel capoluogo di San Andrés si osserva poca presenza visibile di soldati che apparentemente seguono la routine giornaliera. Né per le strade né nel capoluogo si notano movimenti militari.

Preoccupazione in Chenalhó

Dove si vive una certa preoccupazione è in alcune comunità del municipio di Chenalhó, come hanno denunciato integranti dell'organizzazione civile Las Abejas, visto che nella notte di domenica si sono uditi "molti" spari di arma da fuoco vicino al paraggio Tzanembolon e lunedì di mattina si è sentita una detonazione in Canolal.

Hanno detto che gli spari in aria hanno coinciso con lo smantellamento simultaneo di quattro accampamenti militari del municipio, la scorsa domenica. Gli indigeni de Las Abejas hanno detto che l'Esercito Messicano si è ritirato pure domenica scorsa dall'accampamento nella comunità di La Libertad, municipio di Chenalhó, e di questo la stampa non aveva detto nulla.

In totale l'istituto armato ha abbandonato negli ultimi due mesi, in modo silenzioso, sette accampamenti: quello di Los Chorros, X'oyep, Acteal Alto, Takiukum, Pechiquil, Chimix e quello di La Libertad. Ora in Chenalhó - che era considerato il municipio chiapaneco più militarizzato dai giorni successivi all'assassinio di 45 indigeni in Acteal – ne rimangono installati solo quattro: quello di Las Limas, Tzanembolon, Yabteclum e quello di Majomut che è il suo quartiere principale, e che è vicinissimo al capoluogo del municipio autonomo di Polhó.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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