La Jornada - Lunedì 12 settembre 2005
MARCOS AFFERMA: QUESTA INIZIATIVA È STATA LANCIATA PER APPROFITTARE DELLA CONGIUNTURA ELETTORALE
Nella prossima riunione nella selva, l'EZLN presenterà il piano di uscita ed i dati del viaggio

HERMANN BELLINGHAUSEN E ELIO HERNRIQUEZ - Inviato e Corrispondente

Villaggio Autonomo Zapatista Javier Hernandez, Chis., 11 settembre - L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha deciso di lanciare l'altra campagna nella congiuntura elettorale nazionale affinché la gente possa "contrastarla" con quelle dei candidati dei partiti politici, ha affermato il subcomandante Marcos.

Ha aggiunto che nella sessione plenaria di tre giorni che incomincerà il prossimo 16 settembre in questa regione della selva, l'EZLN presenterà il suo piano di uscita, con date approssimative, luoghi, destinazioni, oltre ad un progetto generale dell'organizzazione e dell’indirizzo dell'altra campagna - alla quale parteciperanno coloro che si definiscono di sinistra ed anticapitalisti - secondo tutto quello che ha ascoltato nelle sei riunioni preparatorie conclusesi oggi.

Ha dichiarato che nella stessa plenaria, che potrebbe essere trasmessa dal vivo via Internet, l'EZLN "consegnerà l'altra campagna" a chi ha aderito alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.

Ha confessato che quando è iniziata la discussione sulla Sesta, l'aspettativa era che "sarebbe venuta molta meno gente di quella che è arrivata e che praticamente avremmo perso tutti quello che si erano avvicinati prima con la CND o le altre iniziative", ma "vediamo che continua ad esserci questo arcobaleno che abbiamo sempre immaginato e sognato" da quella riunione nell'agosto del 1994 a Guadalupe Tepeyac.

Ha annunciato che "non è possibile che questa volta ci siano riunioni bilaterali; abbiamo preso un impegno con la comunità che la domenica ce ne saremmo andati. Non possiamo restare molto tempo in comunità con popolazione civile perché li mettiamo in pericolo".

Ha ringraziato "alcuni compagni e compagne che, nonostante non siano abituati a sentire tante cose da tanta gente differente, sono rimasti seduti tranquilli con le loro gonne e pantaloni, ed hanno sopportato senza lamentarsi le sei riunioni, in media per 16 ore al giorno. Sono le mie compagne comandanti Grabiela, Rosalinda, Keli, Delia, Ofelia, Yolanda, Ana Berta e Graciela. Ed i miei compagni comandanti del CCRI della regione selva-tzeltal Gabino, Gustavo, Eduardo, Simón, Masho, Omar e Pablo".

Ha spiegato che ci sono altri comandanti, "alcuni già li conoscete, altri li conoscerete nella zona tojolabal, in quella tzotzil, nella zona chol e nella tzotz choj. Vi toccherà vederli quando la commissione sesta dall'EZLN uscirà".

Ha dichiarato che oggi era l'ultimo giorno utile per aderire alla Sesta Dichiarazione nella sua prima tappa. "Poi sarà secondo gli accordi della maggioranza o di tutti quelli che hanno già aderito. Vi dico questo perché alcuni compagni dicono di stare ancora discutendo la Sesta, ma hanno già un mucchio di proposte da fare su come aderire all'altra campagna. Non so, ognuno ha il suo modo di fare, ma la cosa più logica è prima aderire e poi fare le proposte".

Rispetto alle critiche ricevute ha detto: "se avete seguito le relazioni delle diverse riunioni, credo che semplicemente abbiamo dimostrato di sopportarle. Ci hanno detto di tutto, li abbiamo ascoltati e non abbiamo... sparato". La gente ha riso a questa battuta di un Marcos di buon umore.

"Non ci siamo arrabbiati. No, abbiamo accolto le critiche partendo dal fatto che sono state fatte in buona fede da compagni e compagne, le abbiamo analizzate ed abbiamo considerato se secondo noi avevano ragione: a volte abbiamo risposto con una scusa e a volte correggendo nella pratica quello che pensiamo sia stato fatto male".

Ha aggiunto: "Abbiamo rilevato nuovi problemi. Uno è che l'altra campagna e questo grande movimento che vogliamo lanciare tutti insieme devono avere un luogo per lo studio, l'analisi e la discussione teorica; è qualcosa che non si era considerato o si era considerato solo superficialmente.

Un altro problema che si è presentato è che bisogna imparare ad ascoltare. Dalla posizione che avevamo noi, privilegiata, perché finora siamo gli unici che possiamo dire di abbiamo ascoltato tutto da tutti, senza addormentarci o andarcene da un’altra parte, sentiamo che in questa come nelle altre riunioni manca ancora molto affinché impariamo ad ascoltare. Da questo momento l'altra campagna non è più dell'EZLN e si trasforma in quest’altra cosa come la si voglia chiamare. E sentiamo che se si segue lo spirito dell'altra campagna, che è ascoltare, c'è ancora molto da imparare. Chi aderisce all'altra campagna non deve definirsi solo anticapitalista e di sinistra, deve definirsi con la disponibilità ad ascoltare".

Ha ringraziato anche per aver avuto "l'opportunità di ascoltare tutto questo. La nostra aspettativa era che sarebbe venuta molta meno gente di quella che è arrivata e che praticamente avevamo perso tutti quelli che si erano avvicinati prima con la CND o le altre iniziative e che, a causa della nostra goffaggine e stupidità, avevamo offeso qualcuno in un modo o nell'altro".

Ha menzionato che un problema che si è posto all'EZLN quando ha parlato con le comunità, è stato che "nel momento in cui avremmo definito di più il nostro movimento che doveva oltrepassare l'orizzonte indigeno e proporre l'unità con altri movimenti, probabilmente avremmo perso la diversità, non si sarebbero sentiti convocati molti che in realtà erano convocati e che avevano dato allo zapatismo in questi anni una ricchezza che pochi movimenti possono vantare di possedere. Fortunatamente, come abbiamo visto nella riunione e dai messaggi di posta che arrivavano alla pagina della rivista Rebeldia e direttamente all'EZLN, questa diversità si mantiene; continua a vivere ancora lo zapatismo, e qui parlo dello zapatismo di tutti gli zapatisti, non solo quello dell'EZLN".

Ha segnalato che "qui e dovunque si deve combattere per il proprio posto, guadagnarselo e, soprattutto, difenderlo. Non disperdetevi. Non abbandonate l'altra campagna né assumete l'atteggiamento che qualche volta è stato preso in altre iniziative, che noi ci prendiamo tutti gli errori. Qui si andrà davvero avanti tutti insieme, e democratizzeremo anche gli errori".

Ha anticipato che "al momento opportuno nella plenaria, la Commissione Sesta dell'EZLN consegnerà a tutti l'altra campagna e così manterremo una promessa. A partire da quel momento, tutti noi che saremo la sesta commissione, o come si chiamerà, della famiglia González o la commissione sesta del tale quartiere, stabiliranno i criteri per aderirvi e come fare. Per questo diciamo che oggi è l'ultimo giorno per aderire secondo i criteri dell'EZLN.

Con la Sesta vi invitiamo a costruire un movimento anticapitalista e di sinistra. Aderire all'altra campagna significa diffondere, organizzare, propagandare e soprattutto ascoltare". Di buon umore, ha confidato: "Faremo qualcosa di straordinario".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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