La Jornada - Sabato 12 marzo 2005
Chiedono di includere nel progetto l'opinione di gruppi e di organizzazioni indigene
SI È CHIUSO IN CHIAPAS IL FORUM DI ANALISI DELLA LEGGE SULLA BIODIVERSITÀ

ELIO HENRIQUEZ E ERNESTO MARTINEZ E. - CORRISPONDENTI

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 11 marzo - Con un appello ad includere la partecipazione delle comunità indigene e le loro organizzazioni nell'analisi del progetto di Legge per la Conservazione della Biodiversità in Chiapas, si è concluso oggi il forum di consulta in città.

"È indispensabile trovare altri spazi di consultazione con tutti i settori della società che offrano un'analisi dinamica, che dia vita e migliori la legge, riconosca l'obiettivo della sua applicazione e rifletta una messa a fuoco integrale che includa anche i trattati ed i convegni internazionali", ha detto Pablo Muench, direttore dell'Istituto di Storia Naturale e di Ecologia dello stato.

Presentando le conclusioni dell'incontro, Muench Navarro ha riconosciuto che come risultato delle diverse opinioni espresse durante i due giorni del forum - al quale non hannmo partecipato rappresentanti delle comunità indigene - si è concluso che per l'orientamento ecologista del progetto "si corre il rischio che non sia rispettoso del principio dei diritti delle comunità e dei popoli indios".

Forse, una volta approvata la legge "deve offrire la possibilità di dar un ordine alla vita politica, sociale ed economica, in armonia con le risorse naturali, il loro uso e godimento".

Quando il forum era nella sua parte finale, membri delle 19 organizzazioni che compongono il Consiglio dei Medici e delle Ostetriche Indigene Tradizionali del Chiapas hanno effettuato una protesta di fronte al teatro Daniel Zebadúa, sede dell'incontro.

Con il volto coperto da passamontagna, paliacate e maschere, e con una bandiera messicana alla testa, i manifestanti - che sono rimasti quasi due ore in presidio - hanno dichiarato di essere contro il progetto di legge perché attacca i loro diritti e danneggia le risorse naturali.

A Morelia, Michoacán, il deputato federale Pascual Sigala Páez ha affermato che la perdita della biodiversità e delle risorse forestali, come la scarsità d'acqua ed il suo inquinamento, in Messico hanno raggiunto un tale livello che le sue implicazioni possono essere considerate un tema di sicurezza nazionale.

Inaugurando il forum di consulta sull'iniziativa di legge per il recupero e la conservazione delle terre, il legislatore ha denunciato che il 60% del territorio messicano è in una situazione di degrado.

Inoltre 22 milioni di ettari di terre "fragili", non adatte all'agricoltura e all'allevamento, vengono utilizzate per attività produttive non appropriate e questo accelera il loro impoverimento e l'erosione.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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