La Jornada 11 aprile 2005
IL MUNICIPIO FLORES MAGON COMPIE 7 ANNI DI RESISTENZA
Festeggia con il cambio delle autorità e l'inaugurazione di un murales
Hermann Bellinghausen - Inviato

La Culebra, Chis., 10 aprile - Ieri sera, il municipio autonomo ribelle Ricardo Flores Magón, ha celebrato il suo settimo anniversario con il cambiamento delle sue autorità e l'inaugurazione di una "riproduzione" del murales che sette anni fa ricopriva la facciata della casa municipale nell'ejido di Taniperlas, distrutto l'11 aprile del 1998 dall'Esercito, quando il governo di Ernesto Zedillo decise di "decapitare" questa entità autonoma. Oggi, le basi di appoggio dell'EZLN celebrano anche l'anniversario della morte del generale Emiliano Zapata.

Nel suo messaggio di congedo, il consiglio autonomo uscente si è così espresso: "Il nostro municipio ha compiuto i suoi sette passi costruendo la sua storia e trasformando in realtà la sua lotta. Per sette anni abbiamo lavorato per costruire quello che prima non c'era e fortificarlo. Adesso c'è speranza e dignità per continuare a lottare, noi uomini e donne indigeni e non indigeni. Il nostro municipio è solo un nome che unisce, ma siamo noi a dargli forma. Siamo noi che lottiamo, viviamo e moriamo. Siamo la dignità ribelle; siamo noi che costruiamo, lavoriamo e vegliamo sulla sua crescita".

A causa dell'attacco militare al municipio ribelle, la cui sede si trovava allora nella comunità di Taniperlas, 16 persone furono imprigionate, tra esse i membri del consiglio autonomo. Inoltre, il governo zedillista espulse dal paese 12 campamentisti di pace
stranieri (e nelle settimane seguenti espulse oltre 100 persone, con una "applicazione" spettacolare e persecutoria dell'articolo 33 della Costituzione).

Rivolgendosi alle basi di appoggio zapatiste del "sistemato" municipio ribelle, nella notte il consiglio ha affermato: "Per sette anni abbiamo resistito ad attacchi di ogni tipo. Ci hanno attaccato con pallottole, con torture e prigione, con bugie, disprezzo e oblio. Ma siamo qui e andiamo avanti, e continuiamo ad essere zapatisti, nonostante il malgoverno voglia distruggere il nostro municipio, ma questo è avviato e nessuno può fermarlo".

Le autorità di Flores Magón hanno avvertito il governo federale di "ascoltare attentamente e guardare quello che non vuole vedere". Lo smantellamento del municipioè fallito; oggi, continua ad essere il municipio ribelle più grande del territorio zapatista ed ha sviluppato progetti di educazione, salute e commercializzazione molto poco "sistemati", consolidando pacificamente una forma di governo autonomo che nel 2003 ha dato origine alle giunte di buon governo ed ai caracoles.

Murales di pace e armonia

Un'altra distruzione zedillista fallita fu quella del murales dipinto allora dalle basi zapatiste e da un gruppo di universitari del Distretto Federale. Da quel primo murales e quello inaugurato ieri sera qui, a La Culebra, sono passati sette anni ed attualmente ne esistono 35 versioni in una ventina di città in 14 paesi. Inoltre, in questo momento, si stanno realizzando altri otto murales in luoghi come Cile, Argentina, Catalogna e sul muro che divide la frontiera a Nogales, Sonora, sulla linea che separa il Messico dalle ostili (per i nostri clandestini) pianure dell'Arizona.

Per questo motivo, il consiglio autonomo ieri sera ha potuto dire: "Siamo di nuovo qui per riguardare nel passato che per noi non è mai stato passato, bensì presente in noi e in diverse parti del mondo".

Inaugurando questa "nuova riproduzione" del murales, i rappresentanti zapatisti hanno manifestato che, dopo sette anni, "ritorna al municipio con gli stessi fondamenti di rappresentare l'unità, la pace e l'armonia". È stato accolto come "un simbolo, uno specchio per guardarci, un ponte per passare da un lato all'altro, una porta per entrare nel municipio autonomo in ribellione Ricardo Flores Magón".

Rivolgendosi alla società civile, il consiglio zapatista uscente ha detto: "Solo insieme e come fratelli possiamo veramente rispettarci e sostenerci spalla a spalla, per dimostrare ai potenti del colore del denaro ed agli sfruttatori, che nel mondo ci sono molti cuori che si uniscono nelle cose comuni, che si sostengono nelle loro lotte rispettandosi nelle proprie differenze per costruire quel mondo nuovo dove stanno molti mondi".

Sotto un cielo stellato, le autorità uscenti hanno detto al nuovo consiglio autonomo che rimarrà in carica tre anni: "I popoli sinceri hanno seminato molti lavori e lavorano come i popoli antenati. Quandoè luna nuova, come adesso, si semina per dare buoni frutti e prendere da essi alimento per il futuro".

Convivenza mondiale

A queste giornate di celebrazioni sono accorsi centinaia di basi di appoggio dell'EZLN provenienti dalle comunità tzeltales e choles del municipio, così come visitatori solidali di Grecia, Germania, Francia, Italia, Stati Uniti, Catalogna, Euzkadi e Stato spagnolo, ed una carovana proveniente dal Distretto Federale. Erano presenti anche alcuni degli indigeni arrestati nel 1998 ed il difensore dei diritti umani Luis Menéndez con il pittore Sergio Checo Valdez, anch'essi imprigionati per mesi nel carcere di Cerro Hueco "per aver appoggiato" il municipio allora "sistemato" e cancellato dalla forza pubblica.

Alla festa ci sono stati spettacoli dei diversi gruppi del centro di promotori di educazione "Compañero Manuel" che lavora in questa comunità da circa quattro anni, ed il gruppo di "Pagliacci del Mondo" ha rappresentato la distruzione e ricostruzione del
multicitato murales "Il sogno della valle del fiume Perla".

Curiosamente, il gruppo musicale contrattato per allietare le due notti di ballo, proviene dall'ejido Taniperlas ed i suoi membri sono priisti. Sebbene apparentemente fortuito, questo fatto fa pensare a quanto inutili sono risultati nel lungo termine i costosi tentativi governativi di distruggere le reti di convivenza comunitaria.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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