La Jornada Venerdì 11 febbraio 2005
Seppelliscono Manuel Hidalgo, leader della Casa del Pueblo
La lotta per la terra genera ancora morte in Chiapas, dicono i tzotziles

ANGELES MARISCAL - Corrispondente

Venustiano Carranza, Chis., 10 febbraio - La lotta per la terra continua a lasciare in Chiapas una scia di morte, violenza e ingiustizie, hanno detto migliaia di indigeni tzotziles durante i funerali del loro compagno Manuel Hidalgo Espinoza, uno dei massimi dirigenti dell'organizzazione contadina Casa del Pueblo.

Il leader contadino, ucciso mercoledì mattina, da decenni era attivo nella lotta per i comuneros della sua regione, cosa che gli era valsa diverse minacce di morte.

"Manuel era figlio di 'peón acasillado', suo padre era praticamente schiavo dei caciques di Carranza ed è morto povero come quando era nato. Il contadino, allora, decise di lottare per un futuro migliore per lui e per la sua discendenza; si scontrò con quanti hanno tentato di togliergli quel pezzetto di terra comunale che, dopo decenni di querele legali, era riuscito a difendere in favore del suo villaggio", hanno detto coloro che lo conoscevano.

"In almeno due occasioni è stato in carcere, accusato di reati derivanti dalla sua lotta per la terra. Nel 1984 Amnestya Internationa lo aveva dichiarato prigioniero politico. Oggi, ormai morto, le autorità continuano a prendersela con lui dicendo che era un latitante, un delinquente", hanno ricordato davanti al suo corpo nella sala principale della Casa del Pueblo.

Infatti la Fiscalía General de Justicia del Estado (FGJE) lo segnala come presunto responsabile dell'omicidio di otto persone, nell'aprile del 2001 nel podere Multajiltic.

Rosa, sua moglie, ed i suoi sei figli piangono disperatamente la sua morte. Sono persone semplici, vestite poveramente. Nulla che indichi che i decenni di lotta abbiano migliorato il loro presente.

Alcune foto: attorno a Manuel Hidalgo Espinoza ci sono centinaia di indigeni che stanno seminando canna da zucchero. Dietro altre foto di altri come loro. Sono circa 50 le fotografiei alle quale oggi è stata aggiunta quella di Manuel. Sono i volti dei caduti
nella lotta, di quelli che sono morti assassinati e di quelli che ancora sono desaparecidos.

Quindi, sollevano il feretro del contadino, lo portano per il villaggio tra lamenti e slogan contro il governo ed i caciques, ritenuti i colpevoli della morte del loro compagno.

Hanno denunciato che l'esecuzione di Hidalgo Espinoza "non è un fatto isolato", come tenta di dar a intendere il governo statale attraverso la procura, "cercando di ridicolizzare la sua morte dicendo che è morto sotto l'influsso dell'alcool e travestito perchè andava ad una festa di carnevale".

Hanno detto che al governo statale non basta tenere prigionieri i fratelli Mario, Enrique ed Alberto de Jesús Coutiño Morales, e un altro dei leader dell'Organizzazione Campesina Emiliano Zapata (OCEZ), Angel Hidalgo Espinoza, ma ha intrapreso negli ultimi quattro anni una campagna di persecuzione e di minacce contro i suoi dirigenti.

I comuneros hanno portato il corpo di Hidalgo Espinoza in chiesa e poi nel cimitero municipale dove riposano anche i suoi 50 compagni dell'OCEZ che sono morti negli ultimi 35 anni.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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