Il vescovo emerito di San Cristóbal de Las Casas, Samuel Ruiz García, ha detto che le condizioni di povertà, emarginazione e vulnerabilità in cui vivono le comunità indigene "continuano a persistere" nonostante gli appelli e gli avvertimenti lanciati il primo gennaio del 1994 dall’EZLN.
Durante la sua partecipazione ad una conferenza con studenti universitari del Distretto Federale, ha spiegato che i popoli indigeni vivono in un deterioramento crescente, "il che può aver ripercussioni in altri luoghi, dato che non è mai stato un problema locale, bensì nazionale".
Il prelato ha affermato che il rispetto della cultura delle etnie è fondamentale per promuovere lo sviluppo culturale, politico e democratico del paese.
Più che "civilizzare questi popoli, come si pensava
fino a poco tempo fa, si è cercato la loro
distruzione, soggiogando la loro cultura ed
imponendo una visione occidentale sia nell'ambito
religioso che sociale".
Ha ribadito che nonostante che in America Latina,
come in Messico, "sia iniziato un processo per
cambiare la visione occidentalizzante, resta ancora
molto da fare per la creazione di una società senza
esclusioni".
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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