La Jornada 10 febbraio 2005
L'esecutivo non ha rispettato le condizioni poste dall'EZLN
ARIZMENDI DICHIARA:NON CI SONO LE CONDIZIONI PER IL DIALOGO

ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

San Cristobal de las Casas, Chis., 9 febbraio - Il vescovo della diocesi locale, Felipe Arizmendi Esquivel, ritiene che non esistano condizioni affinché si riannodi il dialogo tra il Dirigente federale e l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) poiché il governo del presidente della Repubblica, Vicente Fox, "non ha rispettato le condizioni" poste dal gruppo ribelle più di quattro anni fa.

Tuttavia, ha dichiarato che oggi, a 10 anni dall'offensiva militare ordinata dall'allora presidente Ernesto Zedillo contro l'EZLN, "è
incoraggiante
" che sia il governo federale che il gruppo armato "si trovino in un'altra epoca, perché sebbene non possa stabilirsi il dialogo che si vorrebbe, non siamo in presenza di uno scontro militare”.

Rispetto alla relazione del Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas pubblicato mercoledì ne La Jornada, nel quale un testimone denuncia la creazione di gruppi paramilitari per isolare l'EZLN, il vescovo di San Cristobal de las Casas, ha affermato che bisogna continuare ad indagare sulla presunta partecipazione dei governi federale e statale e dell'Esercito Messicano in questi fatti.

"Io non ho nessuna prova che l'Esercito o alti livelli di governo abbiano incoraggiato la nascita di gruppi paramilitari, e non ho nessuna prova che questo continui ad accadere, ma se così è stato nel passato, bisogna continuare ad indagare", ha sottolineato.

"Quello che ricordo, è che in molte occasioni il governo ha dato loro del denaro (a gruppi come Paz y Justicia) per progetti produttivi, e che alcuni gruppi lo hanno canalizzato per l'acquisto di armi. Questo è abbastanza comprovato. Ma bisogna accertare fino a dove arrivano le responsabilità dei governi federale e statale o dell'Esercito. Esistono dubbi al proposito, ma non prove schiaccianti", ha commentato.

In conferenza stampa, Arizmendi Esquivel ha affermato che il governo federale "sta cercando di aiutare economicamente con una serie di programmi per la lotta alla povertà, e gli zapatisti vogliono dimostrare che un'altra forma di governo e di organizzazione socialeè possibile, ma senza la minaccia diretta di riattivare le azioni militari".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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