La Jornada 10 febbraio 2005
La ONG ritiene che Salinas e Zedillo sono colpevoli di commistione, mentre Fox per omissione
ESISTE UNA RESPONSABILITÀ CONTINUATA PER GLI OMICIDI DI INDIGENI IN CHIAPAS
Il governo federale deve indagare subito e punire gli autori dei crimini

VICTOR BALLINAS

I governi degli ex presidenti Carlos Salinas de Gortari ed Ernesto Zedillo, e dell'attuale, Vicente Fox Quesada, "hanno responsabilità continuata" per le esecuzioni extragiudiziali, sparizioni e violenze sulle donne commesse dai gruppi paramilitari, hanno affermato ieri la Red Nacional de Organismos Todos los Derechos para Todos, i centri per i Diritti Umani Miguel Agustín Pro Juárez e Fray Francisco de Vitoria, così come la Comisión Mexicana de Defensa y Promoción de los Derechos Humanos.

Con la "coraggiosa denuncia del Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC)" e l'interpellanza alla Commissione Interamericana per i Diritti Umani (CIDH), secondo cui un comandante del gruppo paramilitare Paz y Justicia "ammette che l'Esercito Messicano partecipò alla creazione e fornitura di armi a quei gruppi", appare evidente che le azioni di questi gruppi hanno risposto ad una politica dello Stato e dei governi federale, statale e municipale, hanno dichiarato le organizzazioni promotrici dei diritti umani (ONG).

Hanno dichiarato che si è ricorsi alla CIDH perché in Messico "continua l'impunità ed il sistema della giustizia è carente, oltre al fatto che si sono oramai esaurite tutte le istanza del paese a cui ricorrere, che non hanno mai svolto accurate indagini, imparziali e serie, e per non coinvolgere l'Esercito non si è mai andati a fondo".

Davanti a questa situazione, il governo del presidente Fox non deve aspettare che la CIDH gli invii una raccomandazione, ma "deve agire immediatamente ed ordinare che si indaghi sull'esistenza di questi gruppi, sulla partecipazione dell'Esercito e, naturalmente, punire penalmente i responsabili degli assassini, torture e violenze commesse contro gli indigeni".

Edgar Cortez, segretario esecutivo della Red Todos los Derechos para Todos, ha dichiarato che "la testimonianza presentata dal CDHFBC permette di rileggere gli avvenimenti e dimostrare che diversi fatti del passato non furono isolati né fortuiti, ma rispondevano ad una politica applicata dal governo precedente; una politica genocida".

Inoltre, la denuncia davanti alla CIDH "documenta la responsabilità del governo e dello Stato che è continuata. Nei casi di Salinas e Zedillo sono responsabilità per commistione, e nel caso di Fox per omissione, poiché non ha fatto giustizia".

Il direttore del Centro Fray Francisco de Vitoria, il sacerdote Miguel Concha, ha rilevato che "nelle sparizioni ed esecuzioni commesse dai gruppi paramilitari c'è responsabilità dello Stato. Sono crimini di lesa umanità, lo Stato ha creato questi gruppi e li ha muniti di armi per colpire gli indigeni, il governo ha usato un linguaggio doppio, ed è in torto davanti alle istanze internazionali".

È chiaro, ha aggiunto padre Concha, che la creazione dei gruppi paramilitari "fu una strategia di guerra portata avanti dalla Segreteria della Difesa Nazionale, ed il governo di Fox deve indagare immediatamente su questo e non aspettare di ricevere una raccomandazione della CIDH".

Il direttore del Centro Pro Juárez, David Velasco, ha rilevato che la denuncia alla CIDH vuole mettere sul tappeto il trattamento speciale di cui gode l'Esercito Messicano in materia di giustizia. "La denuncia davanti alla CIDH gettà responsabilità su Zedillo, il suo segretario per la Difesa Nazionale ed il comandante della settima Regione Militare, tra gli altri".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home