La Jornada 9 luglio 2005
L'ESERCITO SI RITIRA DA ACTEAL: PRIMO MOVIMENTO DOPO L'ALLERTA ROSSA ZAPATISTA
ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

Acteal, Chis., 8 luglio - Oggi, l'Esercito Messicano ha ordinato il ritiro dell'accampamento militare da questa comunità del municipio di Chenalhó, installato nel gennaio del 1998 dopo l'uccisione di 45 indigeni tzotziles da parte di paramilitari priisti.

Questa è la prima postazione castrense che l'ente militare ritira dalla cosiddetta zona di conflitto da quando lo scorso 20 giugno l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale ( EZLN) ha decretato l'allerta rossa generale nei suoi territori.

Senza comunicarne i motivi, nei due mesi scorsi l'Esercito ha ritirato, con questo, tre degli 11 accampamenti di attività sociali installati nel gennaio del 1998 nel municipio di Chenalhó, ritenuto, da organismi non governativi, il più militarizzato del Chiapas.

A questi tre si aggiunge il ritiro degli accampamenti ubicati nel capoluogo Bochil e nel rancho El Calvario, nel municipio di Ixtapa.

Abitanti di Acteal hanno informato che i soldati questa mattina hanno caricato su grossi camion, materassi, letti, bombole di gas, mobili ed altri utensili, e questo significa che se ne vanno via.

Nel pomeriggio-sera, diversi soldati distaccati in questa comunità hanno rimosso il filo spinato che proteggeva l'accampamento ed hanno distrutto le trincee che avevano costruito al loro arrivo.

Quando hanno scoperto la presenza degli inviati di La Jornada, i militari hanno sospeso i lavori e si sono affrettati a nascondersi nelle case di legno che restano ancora in piedi. È rimasto solo il soldato di guardia che ha vietato di scattare fotografie.

Poco dopo sono usciti altri soldati ed uno di loro ha detto che qualsiasi informazione doveva essere chiesta alla base militare, ubicata nella comunità di Majomut, a quattro chilometri da questa postazione.

"Noi riceviamo degli ordini, non sappiamo niente", ha affermato, davanti all'evidente abbandono del posto.

L'installazione dell'accampamento, nel gennaio del 1998, non fu facile. In questa zona si trovano tutti insieme, ai bordi della strada, tre Acteal. Uno abitato da basi di appoggio dell'EZLN; un altro, noto come Centro, perché sta nel mezzo, si trovano i membri dell'organizzazione Las Abejas, dove ci fu il massacro dei 45 tzotziles il 22 dicembre del 1997. Ed un altro, chiamata Alto, dove vivono famiglie priiste ed alcune di Las Abejas. È qui dove era installata la postazione militare.

Nel gennaio del 1998 i soldati avevano tentato, in un primo tempo, di metterlo nella scuola dell'Acteal zapatista, ma gli abitanti lo impedirono. Quindi cercarono di fare la stessa cosa in Acteal Centro, ma anche qui furono respinti da Las Abejas.

Alla fine, i priisti accettarono di installarlo in Acteal Alto, su un terreno di proprietà di un uomo conosciuto col nome di Simón.

Questo pomeriggio, mentre i soldati ritiravano le loro cose ed il filo spinato, alcuni indigeni priisti contemplavano desolati la scena. Soprattutto i padroni del piccolo negozio lì davanti e chi vendeva alimentari, perché non avranno più queste entrate per la vendita dei loro prodotti.

Nonostante il ritiro del posto militare situato in questa comunità, i tre Acteal continueranno ad essere molto vigilati dall'Esercito federale, poiché, di fronte, a circa due chilometri in linea d'aria, c'è sempre l'accampamento di Chimix; a circa cinque, quello del capoluogo di Pantelhó, e a tre chilometri quello di Majomut, ambedue ai limiti della strada.

I militari si rifiutano di fornire informazioni sul ritiro. "Andate a Majomut", ripetono. E nella base di Majomut, da cui dipendono tutte le postazioni di quest'area, un colonello che non dà il suo nome dice che qualsiasi informazione sui movimenti militari deve essere chiesta all'area corrispondente, e per questo fornisce un indirizzo di posta elettronica: comsecuen@mail.sedena.gob

Natuaralmente i componenti di Las Abejas hanno manifestato la loro soddisfazione per il ritiro dell'accampamento, perché "le donne e bambini, principalmente, si spaventano molto al vedere i soldati o i loro cani che a volte vengono ed abbaiano".

Questo sarebbe il terzo accampamento che i militari ritirano da Chenalhó nell'arco degli ultimi due mesi: il primo è stato quello della comunità di Los Chorros, culla dei paramilitari, l'11 maggio, e poi quello di Xo'yep, agli inizi di giugno.

In nessun caso la Segreteria della Difesa Nazionale ha informato sui motivi del ritiro.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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