ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO

6-7 settembre 2005

A tutti coloro che sottoscrivono la Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona

Ai presenti alla Riunione delle Persone a titolo individuale, famigliare, di strada, quartiere, di vicini o comunità

Compagni e compagne,

come sapete, dato che buona parte dei partecipanti alla passata riunione preparatoria hanno dovuto andarsene prima che finissero gli interventi di tutti i presenti, non abbiamo potuto darvi le nostre parole di saluto. Per cui vi invio qui alcuni dei commenti che avevamo preparato per la fine della riunione.

Anche se i presenti non sono neppure la metà degli iscritti alla Sesta e all'altra campagna come individui o famiglie, si potrebbe dire che le loro posizioni sono state rappresentative di questi compagni e compagne.

Una parte è rappresentata da gente che, come individui o in gruppi e collettivi che poi sono scomparsi, ha partecipato in maniera diretta alle iniziative zapatiste, dai cordoni di pace e dalle carovane fino alle consultazioni e alle marce, passando per la Convenzione Nazionale Democratica, i forum, gli incontri internazionali ed i progetti nelle comunità indigene. Queste compagne e compagni sanno che hanno sempre avuto un posto nelle proposte zapatiste ed ora si avvicinano con la certezza di trovarlo di nuovo. Così sarà.

Un'altra parte è rappresentata da persone, giovani in maggioranza, che si sono avvicinati recentemente al neozapatismo con un po' di scetticismo e molta sfiducia, perché il contatto che hanno avuto con le organizzazioni politiche non è stato fortunato. Si avvicinano perché i loro famigliari o amici gli hanno parlato del movimento e cercano di rispondersi ad una domanda piccola ma cruciale: "c'è qui un posto per me?". A queste persone rispondiamo che metteremo tutto il nostro impegno affinché possano rispondere affermativamente a questa domanda.

Secondo la nostra esperienza, le persone che si impegnano a livello individuale o famigliare normalmente sono oneste, nobili e coerenti. Non c'è niente da chiedere a loro in quanto a dedizione e serietà, a coloro che militano in organizzazioni politiche, a coloro che sono attivi nei movimenti sociali ed a coloro che hanno la disciplina professionale del lavoro in organizzazioni non governative, gruppi e collettivi. Se si mantengono su un piano individuale o se si raggruppano solo per compiti specifici, è perché così lavorano meglio o perché si sentono repressi o soffocati all'interno delle organizzazioni. Come abbiamo detto nelle parole iniziali, ci sono persone che sono in se stesse un collettivo. Quelli che ora aderiscono, come individui o famiglie, alla Sesta e all'altra campagna, lo sono in più di un senso. Come individui o come collettivi individuali, sono i benvenuti.

A parte questo, qualcosa è avvenuto in questa riunione, che si era già presentato - anche se meno - in altre riunioni, ed è la presenza di militanti di partiti politici, in particolare del PRD. Chiaramente non lo dichiarano quando arrivano, ma aspettano e, a seconda del clima favorevole o no, lo dicono o continuano a tacerlo. Su questo aspetto vogliamo dire loro quanto segue:

La Sesta è molto chiara al riguardo. Coloro che militano nei partiti politici ufficiali, cioè che sono organizzati in un partito per il processo elettorale, NON sono convocati. Non li invitiamo. Non abbiamo nessun interesse a lavorare con loro e, come zapatisti dell'EZLN, non lavoreremo con loro.

Abbiamo detto che rispetteremo le decisioni che le organizzazioni politiche, indigene, sociali, ong, culturali, artistiche, individui, ecc. prenderanno rispetto al prossimo processo elettorale. E lo faremo. Ma una cosa è che un'organizzazione autonoma ed indipendente decida di appoggiare o non appoggiare un partito o un candidato, ed un'altra molto differente è che uno di questi partiti elettorali partecipi direttamente alla Sesta e all'altra campagna. Vi ricordo ciò che dice, testualmente, la Sesta: "invitiamo le organizzazioni politiche e sociali di sinistra che non siano legate ufficialmente ai partiti, e le persone che si dichiarino di sinistra che non appartengano ai partiti politici ufficiali, a riunirci coi tempi, nei luoghi e con le modalità che proporremo al momento opportuno..."

Nel caso del PRD, non so se gli inoculano il virus della bricconeria al momento di affiliarsi o che succede, ma alcuni dei suoi membri hanno approfittato della buona fede degli zapatisti e dell'ospitalità delle comunità ribelli. Malgrado sia chiaro che non li invitiamo né vogliamo invitarli, loro arrivano... E dicono di essere del PRD (e che sono funzionari di medio o basso livello del PRD o che stanno per diventarlo) quando già stanno parlando. E non possiamo in quel momento cacciarli via, soprattutto se sta piovendo o è notte. E, chiaro, si portano via le loro foto ed il loro libro autografato, e forse li mostreranno ai loro amici e compari, ma voi e noi sappiamo che è una bugia, che li hanno ottenuti con l'inganno.

Questo succede, anche se diciamo loro chiaramente che noi sentiamo che si stanno prendendo gioco di noi e che con questi giochetti cercano solo di sbarazzarsi delle critiche che abbiamo fatto loro (ed alle quali non hanno risposto) per le loro aggressioni e tradimenti. Ed hanno anche il cinismo di venire a dirci che non importa, che loro ci invitano ad andare nei loro quartieri e nelle loro unità domiciliari e nelle loro case. Dovrebbero prendere esempio da quel compagno che, potendo occupare uno qualsiasi dei posti direttivi del PRD, vi ha rinunciato, ha aderito alla Sesta e si è unito all'altra campagna.

Diciamo loro chiaramente che non vogliamo che vengano, che non vogliamo lavorare con niente che abbia a che fare col PRD, col PRI, col PAN o con qualunque dei partiti "istituzionali". Ora l'altra campagna è convocata coi criteri stabiliti dalla Sesta Dichiarazione. Forse cambierà qualcosa se lo decideranno tutti quelli che si sono uniti, ma noi diciamo chiaramente che voteremo perché non si accetti l'entrata di nessun militante, o come si chiami, dei partiti politici ufficiali.

Non ci importa che ci chiamino "settari", che ci dedichino "otto colonne" o gli articoli o le vignette che vogliono. Preferiamo sembrare settari che essere bricconi e svergognati. È chiaro che probabilmente ci ingannano, come questa volta che si sono intrufolati da scrocconi; o che credono di ingannarci, come quando, approfittando dei sinonimi con le organizzazioni sociali, presentano documenti che correggono nella lettura per non dire che appartengono ad una struttura corporativa del PRD, o si intrufolano in riunioni bilaterali con organizzazioni politiche con le quali a noi interessa stringere alleanze.

Sia come sia, non andremo dove ci inviteranno. Non importa che abbiano le case migliori o servizi o locali o auditorium o veicoli o che controllino molta gente o rivestano numerosi incarichi molto importanti. Non verremo da voi. Noi andremo da coloro che, per incominciare, sono onesti con noi e non dei bricconi che si fanno passare per quello che non sono per stare da una parte e dall'altra, come se tutto fosse possibile.

Indipendentemente dalle sferzate che si diano lassù, voi sapete che il vostro veicolo va da un'altra parte e per un'altra strada. Per usare l'immagine di un progetto del vostro candidato, il vostro treno va verso l'alto, da un'altra parte ed arriverà velocemente alla sua destinazione. Noi cammineremo verso il basso, in un'altra direzione e ci metteremo del tempo. E allora perché tante parole? Non siete molto in alto nei sondaggi e nelle preferenze elettorali? E allora, perché ci volete se non avete bisogno di noi? Non provate nemmeno un pochino di vergogna, dopo tutto quello che ci avete fatto, a venire qua, a sistemarvi e mangiare con noi, a prendere la parola senza fare nemmeno una sola menzione di quello che il vostro partito ha fatto, e senza neppure dire "scusate". Per questo vi diciamo: non venite, non siete i benvenuti e non verremo da voi neanche se ci invitate. Mandate tutte le lettere che volete, ma non ci convincerete, tanto meno con questa stronzata. D'altra parte, leggo che state già facendo il vostro fronte "di sinistra" là in alto, quindi sapete già dove andare. E tan tan… fine dell'argomento.

Alle altre persone che sono iscritte a titolo individuale, familiare, di strada, quartiere, comunità o come vicini, diciamo che potete partecipare come tali all'altra campagna, o raggrupparvi secondo come conviene a voi, a modo vostro, con i vostri tempi e nei vostri luoghi. Così ci sono, per esempio, scienziati, artisti, creatori e ricercatori che possono costruire un luogo comune di incontro, o giovani disoccupati, o donne, o maestri o studenti di una scuola (c'è un gruppo di professori di una secondaria che si sono uniti per discutere ed aderire alla Sesta) e così come deciderà ognuno, avrete il proprio posto.

E questo è tutto. Viaggiate con attenzione. Ci vediamo il 16 di settembre o più in là se non potrete venire.

Approfitto dell'occasione per segnalarvi quanto segue:

- L’11 settembre 2005 è l'ultimo giorno per aderire alla Sesta e all'altra campagna in questa prima tappa. Come avevamo già avvisato prima, con tutte le organizzazioni, gruppi, collettivi e persone che avranno aderito entro quella data prepareremo la prima dichiarazione congiunta. Poi potranno iscriversi tutt@ quant@ lo desiderino ma con i criteri, luoghi e modalità che avremo concordato con i/le primi/e aderenti.

- La prossima riunione preparatoria è con gli/le Altr@, cioè con chi non è potuto venire a nessuna delle riunioni precedenti o ha preferito aspettare fino all'ultima preparatoria. L'arrivo è per venerdì 9 settembre, la riunione sabato 10 e la partenza domenica 11 settembre. Il luogo della riunione è il villaggio zapatista di Javier Hernández ,che è attaccato a Carmen Pataté, dove si è pure tenuta la riunione con le organizzazioni indigene. Il villaggio di Javier Hernández è a circa un'ora e mezza da Ocosingo, sulla strada che va a San Quintín. È sicuro che il Frayba ha già le mappe per orientare chi ne avrà bisogno e disorientare chi lo voglia.

- Salvo imprevisti o cambi all'ultimo minuto, la prima Sessione Plenaria dell'altra campagna si terrà il 16 e 17 settembre di quest’anno.

Per la Commissione Sesta dell'EZLN
Dalle montagne del Sudest Messicano
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico, settembre 2005

P.S. DEL 7 SETTEMBRE PER IL GRUPPO DI DONNE DI SAN CRISTOBAL, IL COLLETTIVO FEMMINISTA MERCEDES OLIVERA AC, IL CENTRO DEI DIRITTI DELLA DONNA DEL CHIAPAS AC, e EL FEMINARIO. Stavamo per inviare questa lettera, quando abbiamo letto la notizia apparsa ne La Jornada del 7 settembre 2005, firmata da Rosa Rojas. In questa si dà conto del dissenso che, liberamente e senza censura, hanno manifestato pubblicamente nella riunione di ong, gruppi e collettivi svoltasi nei giorni 27 e 28 agosto. A proposito di questo, vi diciamo quanto segue.

In effetti, con voi (e non solo con voi) la nostra struttura politico-militare ha commesso, negli anni scorsi, una serie di arbitri ed ingiustizie. Questo è avvenuto non solo nella zona dove voi svolgete il vostro lavoro, ma praticamente in tutte le zone. Per tutto questo ora vi porgiamo delle scuse pubbliche (a voi e a tutt@ quell@ che abbiamo ferito), sperando che la vostra nobiltà riesca ad accettarle. Tuttavia, noi riteniamo che, rispetto a questo tipo di errori (ed altri) che abbiamo commesso nella nostra storia come organizzazione, non basta chiedere scusa (né bastano le sanzioni che si applicarono a suo tempo ai comandi responsabili di questi autoritarismi). Per questo motivo, dall'anno 2001 abbiamo iniziato un processo di ristrutturazione interna inteso a distaccare l'apparato politico-militare, in maniera tendenzialmente irreversibile, dalle strutture civili proprie delle comunità indigene. Abbiamo quindi riconosciuto che la presenza dei nostri comandi politico-militari non sempre era benefica per lo sviluppo della resistenza e che, non poche volte, tendevamo a risolvere con criteri militari questioni che trovano migliore soluzione con criteri politici. Per questo motivo (e per altri) sono stati creati i Caracoles e le Giunte di Buon Governo, e per questo motivo i compagni e le compagne autorità civili prendono ormai le loro decisioni senza dipendere dai comandi militari o la necessità di consultarli. Tutto il lavoro nelle comunità, includendo il lodevolissimo lavoro di promozione dei diritti della donna, ora si svolge, e da due anni, direttamente con le Giunte di Buon Governo e le autorità delle comunità. Noi non ci intromettiamo più. Voi (ed altri@ come voi) non vedrete più in noi un ostacolo per le vostre attività, dovrete solo guadagnarvi l'approvazione ed il beneplacito delle stesse comunità. Il motivo per cui abbiamo chiesto una riunione bilaterale era per questo e per altre questioni che ora non sono più necessarie. Intendiamo, dal vostro intervento pubblico ed ora dalla notizia giornalistica, che voi chiedete una spiegazione-scusa pubblica, cosa che facciamo qui. Speriamo sinceramente che l'errore da noi commesso, e che riconosciamo pubblicamente, non vi fermi nel vostro lavoro di difesa e promozione dei diritti della donna indigena e non indigena e che troviate nei vostri cuori la bontà di perdonare le nostre passate stupidità (certo, inteso che ci impegniamo a non ricadere in esse).

Bene. Salve e nobiltà
El Sup

(traduzione del Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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