La Jornada - Mercoledì 7 settembre 2005
González Casanova: l'altra campagna, storia che può avere un significato mondiale
Villoro: un altro modo di fare politica, proposta zapatista nella Sesta Dichiarazione
L'EZLN deve moderare il suo comportamento verso i partiti, dice Magdalena Gómez nel forum di Casa Lamm

MATILDE PÉREZ U.

La convocazione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, EZLN, nella Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona è un germe che può dar origine ad una nuova nazione, con una democrazia partecipativa, col principio etico della solidarietà di fronte al potere e basata sulla revoca del mandato – questo ha affermato il filosofo Luis Villoro partecipando al forum L'altra campagna dell'EZLN, organizzato da Casa Lamm e da La Jornada.

Ha assicurato che gli zapatisti propongono un altro modo di fare politica, ma – ha domandato al pubblico - come percorrere quella strada? La risposta – sempre di Villoro – è stata immediata: con democrazia ed uno dei passi è votare nel 2006 per la trasformazione del paese.

Davanti a studenti, casalinghe, ricercatori e membri di diverse organizzazioni sociali, ha dichiarato di non essere d’accordo con le accuse lanciate dal subcomandante Marcos ad Andrés Manuel López Obrador. "Non credo che sia pro-capitalista né pro-gringo come ha detto Marcos". E poi ha spiegato: quelle espressioni derivano da una posizione di sinistra che è contro la corruzione e la partitocrazia ed il loro obiettivo è raggiungere una democrazia participativa.

Tuttavia – ha ribadito - non votare nel 2006 è un rischio, bisognerà aspettare altri decenni per incominciare ad agire e percorrere la strada che oggi propongono gli zapatisti. "È tempo di realizzare un'altra rivoluzione, ma non violenta".

Prima, Sergio Rodríguez Lazcano, direttore della rivista Rebeldia, ha detto che la convocazione dell'EZLN è il principio della costruzione di un grande movimento nazionale costituente e sovrano che implica nuove relazioni sociali.

Ha commentato che il disaccordo causato dalla proposta dell'EZLN, è perché si realizza in mezzo ad una campagna elettorale, ma "non c'è niente che gli zapatisti dicano che non abbia ragione d’essere". Il loro progetto va ben oltre al periodo ed alla scacchiera politica elettorale attuali.

Per Magdalena Gómez, collaboratrice di questa editoriale, lo zapatismo ha lanciato una sfida di carattere organizzativo; propone una nuova costituente, ma deve tenere conto che il suo progetto deve introdurre delle sfumature nel modo di trattare i partiti politici per non trasformarsi in una squalifica della democrazia.

Le critiche al PRD ed a López Obrador – ha ribadito - non favoriscono l'altra campagna. Ha invitato i presenti a riflettere su tutto ciò ed a evitare che si costruiscano nuovi veti, soprattutto quando si richiede un nuovo patto sociale.

Il sociologo Pablo González Casanova ha definito come positivo che gli zapatisti abbiano chiarito che rispettano le elezioni e che la loro campagna voglia ascoltare tutti. "Questa è una storia emergente che può avere un significato per il Messico e per il mondo".

Ha aggiunto che la proposta dell'EZLN è una nuova storia, e che questo, più che un movimento socialista, è anarchico e lotta per un progetto a lungo termine che incomincia con la proposta di una nuova Costituzione con protagonisti collettivi.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

logo

Indice delle Notizie dal Messico


home