La Jornada - Mercoledì 6 dicembre 2005
ONG DENUNCIANO AGGRESSIONI CONTRO PROMOTORI DELL'ALTRA CAMPAGNA IN CHIAPAS
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

San Cristóbal de las Casas, Chis. 6 dicembre - L'Altra Campagna promossa dall'EZLN non è ancora formalmente iniziata ma i suoi aderenti hanno già subito aggressioni, sia da gruppi "oscuri" come quello che ha tentato di assassinare un difensore dei diritti umani a San Cristobal de las Casas lo scorso 20 novembre, sia da agenti federali nel caso di membri dell'Altra Campagna perseguiti e "indagati" a Candelaria, Campeche. Le denunce non hanno ricevuto una vera attenzione ufficiale (solo nel primo caso una "dissociazione" immediata ed imprecisa dello stesso portavoce presidenziale).

Ecco il caso di Gustavo Jiménez Pérez, membro di Alleanza Civica Chiapas ed anche dell'Altra Campagna. Una ventina di collettivi ed organizzazioni di San Cristóbal hanno sottoscritto la sua testimonianza: "La notte di domenica 20 novembre, sei individui vestiti di nero, tra i 20 e 25 anni, con capelli corti, ben vestiti, atletici, hanno fatto irruzione nell'abitazione dei compagni Gustavo Jiménez Pérez e Luis Gabriel Ramírez Cuevas, e con armi da taglio hanno tentato di assassinare il primo che in quel momento si trovava solo".

Due giorni dopo, rincasando in compagnia di un avvocato del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas, "i compagni hanno trovato un individuo (probabilmente dello stesso gruppo che aveva aggredito Gustavo) che aveva forzato la porta posteriore per entrare ma è riuscito a fuggire proferendo minacce". I querelanti segnalano che, oltre a partecipare alla promozione dell'Altra Campagna, le persone aggredite "hanno denunciato la gestione poco affidabile e le inefficienza negli aiuti del governo del Chiapas ai disastrati del ciclone Stan". In effetti, Alleanza Civica ha realizzato una verifica molto critica della gestione ufficiale della questione, con molta eco su scala statale.

Da due mesi, diverse organizzazioni della società civile e persone a titolo individuale "formiamo uno spazio volutamente non strutturato né costituito formalmente; ci unisce la decisione di diffondere ed avviare a San Cristóbal de las Casas, l'Altra Campagna proposta dall'EZLN nella sua Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona".

A questo spazio partecipano Jiménez Pérez e Ramírez Cuevas. "Abbiamo motivo di ritenere che i fatti facciano parte di una strategia contrainsurgente. Nei giorni dal 28 ottobre al 2 novembre, mentre ricordavamo i nostri morti in preparazione dell'Altra Campagna, diversi compagni hanno subito minacce e tentativi di intimidazione. Questa strategia può scatenare una escalation repressiva quanto più si avvicina l'inizio dell'Altra Campagna".

L'organismo sancristobalense prevede che "la escalation continuerà a salire di tono e sarà proporzionale alla paura del potere. Per questa ragione, agli addetti federali e statali della giustizia non chiediamo una 'indagine imparziale' (che concluderebbe sicuramente che quello di Gustavo è stato un 'tentativo di suicidio'). Non chiediamo neppure misure adeguate di protezione per i compagni, perché siamo molto diffidenti. Denunciamo solo i fatti ed allertiamo tutti quanti nel paese hanno aderito all'Altra Campagna su quello che può succedere a tutti noi".

Sostengono che le loro attività sono legali, trasparenti e democratiche e chiedono l'interruzione di azioni repressive contro gli aderenti a "questa alternativa politica in costruzione".

Alla fine di novembre, nell'abitato di Candelaria, in Campeche, "agenti della Segreteria di Governo si sono presentati nell'attività di militanti del Partito Rivoluzionario dei Lavoratori (PRT) per intimidirli a causa della loro partecipazione nell'Altra Campagna", denuncia lo stesso partito.

Baldemar Góngora si è identificato come agente di Governo nella farmacia dove lavorano Sara López e Joaquín Aguilar, entrambi i membri del comitato municipale del PRT a Candelaria, al confine con il Guatemala. "Non è un segreto che il PRT ha assistito in Chiapas alle assemblee preparatorie dell'Altra Campagna e che ha preso un impegno di partecipazione. L'agente, oltre a vantare di possedere molte informazioni personali sui compagni, li ha interrogati sull'assemblea che avrebbero realizzato in una comunità vicina al confine con il Guatemala".

Si riferiva ad un'assemblea nella regione "per preparare l'Altra Campagna che incomincerà a gennaio con la visita del subcomandante Marcos nella penisola dello Yucatan". Sebbene la realizzazione di queste assemblee e di altre attività non siano segreti né clandestine, non devono essere neppure vigilate o autorizzate.

Oltre a ripudiare l'intimidazione contro i suoi militanti attivi nell'Altra Campagna, il PRT respinge anche "l'insinuazione che queste assemblee sono per 'preparazione militare'. Realizzando la nostra attività nell'ambito dell'Altra Campagna, esercitiamo un diritto, e non ci rinuncieremo".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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