La Jornada 6 maggio 2005
MUNICIPI ZAPATISTI SI GEMELLANO CON GLI EUROPEI
HERMANN BELLINGHAUSEN - Inviato

Ejido Morelia, Chis., 5 maggio - "Molti municipi autonomi della regione si sono gemellati con diversi posti del mondo. Per noi, è qualcosa di molto importante perché ci permette di avere un contatto diretto con questi compagni solidali con la nostra situazione, e loro possono conoscerla e quando ritornano al loro paese possono informare la gente sul nostro lavoro".

La giunta di buon governo (JBG) Corazón del arcoiris de la esperanza, in un'intervista esprime "il suo pensiero" circa la definizione di legami fraterni tra i municipi autonomi ribelli zapatisti (Marez) del Chiapas e quelli di diverse località italiane e di altre nazioni europee.

Lo scorso 3 maggio, è stato il turno del Municipio Autonomo di Olga Isabel di gemellarsi con il municipio Roma Cinque della capitale italiana, come già fatto da Miguel Hidalgo, Lucio Cabañas, Vicente Guerrero, 17 de Noviembre ed altri Municipi Autonomi della JBG di Morelia con diverse municipalità della Repubblica Italiana.

In questa regione, di competenza del Caracol "Torbellino de nuestras palabras", si vedono i frutti modesti ma reali di questi accordi di fratellanza. Diciamo che si tratta di un dialogo transatlantico tra governi e comunità che hanno deciso di considerarsi fratelli ed uguali. La JBG, attraverso uno dei suoi membri (accompagnato dai rappresentanti di tutti i municipi della regione), spiega che la definizione di queste relazioni intermunicipali è "a vantaggio di tutti".

Bisogna segnalare che queste relazioni internazionali tra governi locali, nel contesto italiano avvengono all'interno di un ampio movimento di indipendenza municipale promosso dai partiti di sinistra (specialmente Rifondazione Comunista) e gruppi civili indipendenti. Non è nuova l'affinità politica tra le variegate organizzazioni della penisola italica ed il movimento zapatista. Spesso, delle amministrazioni indipendenti italiane sono appoggiate da comitati zapatisti o di solidarietà con le comunità del Chiapas.

Progetti da sviluppare

Il portavoce della JBG puntualizza: "quello che più tentiamo di sviluppare sono l'educazione, la salute e la produzione dei nostri alimenti e merci. Queste sono le parti più importanti della nostra autonomia e lo sanno bene i nostri fratelli d'Europa che conoscono quindi quali sono le nostre vere necessità".

Riferiscono che le scarse risorse economiche a disposizione delle comunità zapatiste sono utilizzate per "promuovere questi aspetti" ai quali vengono destinati anche gli aiuti solidali che arrivano dalla società civile internazionale.

"Come da noi, i fratelli sono governo là nei loro paesi. Riconoscono i nostri consigli autonomi come governi legittimi come lo sono i loro, mentre il governo messicano non ci riconosce".

Davanti alle abissali differenze materiali tra le due parti, sorge la domanda su che cosa possono dare in cambio i municipi zapatisti ai municipi "fratelli" di diverse regioni europee: "Ci hanno detto che qui trovano un modo di governare ed organizzare meglio che da loro. Per questo motivo ci visitano e si impegnano con progetti concreti. Come loro sanno bene, diamo loro in regalo il nostro processo di autonomia e la vita che costruiamo tutti insieme qui nelle comunità. È questo quello che diamo".

Questa rete di relazioni e gemellaggi è iniziata diversi anni fa. Nelle altri zone zapatiste ci sono stati gemellaggi anche con municipalità catalane e basche, oltre ad altre italiane.

Le maracas del consiglio autonomo

Ancora più particolare è stata la cerimonia di gemellaggio tra Pescara e San Andrés Sakamch'en de los Pobres, nella presidenza municipale di questo ultimo. Riuniti nella casa del municipio di San Andrés, le autorità autonome ed i rappresentanti della menzionata località sulle coste dell'Adriatico, una ventina circa di inviati di organizzazioni sociali italiane, si sono scambiati messaggi ed inaspettatamente hanno ballato.

Nella sala della giunta, suonando le maracas, i membri del consiglio ribelle hanno ricevuto i visitatori, mentre li accompagnava un arpista ed un chitarrista con musica tzotzil. Gli uomini e le donne delle autorità autonome danzavano, discretamente, a piccoli passi. Gli italiani hanno risposto con strette di mano e timidi passi di danza e per finire hanno intonato la tradizionale canzone rivoluzionaria "Bella Ciao".

Alle spalle della scrivania del governo autonomo, appesi alla parte i ritratti di Miguel Hidalgo, José María Morelos, Vicente Guerrero ed Emiliano Zapata, oltre ad immagini della Marcia del Colore della Terra ed una bandiera della città italiana di Lucca.

I topiles (guardie municipali) zapatisti, con i bastoni del comando della loro carica, accompagnavano con curiosità la cerimonia dal patio di fronte alla sede autonoma. Contemporaneamente, in alcune strade di San Andrés si svolgevano le ermetiche attività cerimoniali degli alfieri della Croce di Maggio. Scoppiavano petardi. L'interno della chiesa principale, piena di canti e nuvole di copal nella penombra delle candele, sembrava appartenere ad un altro pianeta, come sempre.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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