La Jornada - Domenica 6 febbraio 2005
È un luogo "magico" e non deve essere deturpato, avverte il governatore del Michoacán
Cárdenas Batel vuole proteggere Pátzcuaro dall'apertura di un Wal-Mart

LA JORNADA - MICHOACAN

Patzcuaro, Mich., 5 febbraio - Di fronte al progetto della catena Wal-Mart di aprire un centro commerciale a Pátzcuaro, il governatore del Michoacán, Lázaro Cárdenas Batel, si è pronunciato affinché "prima che si realizzi questo o quant'altro, dobbiamo preoccuparci che si rispetti l'ambiente, il paesaggio urbano di una città magica, in questo caso".

Ha aggiunto: "abbiamo l'obbligo fondamentale di impedire qualsiasi azione che deturpi Pátzcuaro e distrugga le sue potenzialità turistiche".

Nei giorni scorsi il titolare della Segreterai dello Sviluppo Economico dello stato, Eloy Vargas Arreola, ha detto che sebbene gli investitori abbiano parlato in modo molto riservato dell'ubicazione del nuovo centro, c'è la totale sicurezza che "non sarà in nessuno dei siti che fanno parte del patrimonio architettonico della cittadina".

Ha assicurato che non sarà danneggiata l'immagine urbana del municipio, iscritto nel programma dei Tesori Coloniali.

La probabile installazione di una succursale della catena Wal-Mart su un terreno di fronte al "miradero" di Tangaxoán, ultimo imperatore purépecha, nella città di Pátzcuaro, ha provocato l'opposizione dei proprietari e degli investitori della piccola economia locale, attraverso la Camara Nazionale di Commercio (Canaco).

Dopo che la direzione della multinazionale aveva manifestato la decisione di installare un centro commerciale, piccoli e medi imprenditori hanno manifestato pubblicamente il loro rifiuto e questo ha fatto sì che anche delle stazioni radio di questo municipio realizzassero una consultazione a microfono aperto ed è risultato chiaro che la maggior parte della popolazione si oppone alla nuova installazione.

I piccoli imprenditori ed i proprietari di centri commerciali hanno firmato una petizione e, attraverso la Canaco, espongono le ragioni per cui non sono d'accordo con l'apertura del centro Wal-Mart, impresa che già possiede 694 stabilimenti nel paese. Nel documento sottolineano che la dirigenza della multinazionale "odia i sindacati dei lavoratori, che protestano per i bassi salari, oltre che per il fatto che le assicurazioni che sono pagate vengono prelevate dalle buste paga. Di fronte a questi fatti, ci vediamo obbligati ad unirci per impedire la costruzione e l'apertura del nuovo centro commerciale".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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