La Jornada 5 giugno 2005
PER IL CENTRO FRAY BARTOLOMÉ L'ARRESTO DEL PRESUNTO LEADER DI PAZ Y JUSTICIA È INSUFFICIENTE
Chiede di proteggere da rappresaglie la popolazione del nord del Chiapas
ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

San Cristobal de las Casas, Chis., 4 giugno - Il Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas ha espresso "soddisfazione" per l'arresto di Marcos Albino Torres López, presunto leader del gruppo paramilitare Paz y Justicia, considerandolo però "tardivo ed insufficiente".

Aggiunge inoltre che "una vera indagine sui fatti violenti consumati da Paz y Justicia deve contemplare la responsabilità dello Stato, dell'Esercito Messicano e dei funzionari di governo che hanno consentito e favorito le sue azioni criminali e la violenza politica, come pure l'omissione degli attuali governi".

In un comunicato, l'organizzazione presieduta dal vescovo emerito di San Cristobal, Samuel Ruiz García, ha chiesto alle autorità di "adottare misure precauzionali affinché la popolazione civile della zona nord del Chiapas non diventi ancora una volta obiettivo di rappresaglie a causa dell'arresto di Marcos Albino Torres".

"Fino a che governi federale e statale non ammettono le loro responsabilità e non garantiscono un'indagine seria e vincolata allo smantellamento dei gruppi paramilitari, non risarciscono e proteggono le vittime ed i loro famigliari e non garantiscono la non ripetizione dei fatti, le azioni delle autorità continueranno ad alimentare l'impunità".

Albino Torres, ex membro dell'Esercito, è stato arrestato ieri dall'Agenzia Statale di Investigazione su un ordine di cattura per omicidio di primo grado e associazione a delinquere, a danno di sei persone.

Il Centro Fray Bartolomé de las Casas afferma che l'azione è "tardiva ed insufficiente perché si riferisce a fatti verificatisi dal 1995 e l'accusa è di essere il 'presunto' responsabile dell'omicidio aggravato di sei persone".

L'organizzazione ha dichiarato di aver documentato "almeno 122 vittime, delle quali 85 si riferiscono ad esecuzioni e 37 a sparizioni forzate per l'azione di Paz y Justicia, di cui Torres López era comandante in capo, nel contesto di una campagna militare contrainsurgente focalizzata ad attaccare la popolazione civile attraverso gruppi paramilitari".

Ha ricordato che il gruppo priista Paz y Justicia è stato "creato ed armato nel 1995 dall'Esercito Messicano, come parte della sua strategia contrainsurgente per ottenere il controllo dello zona nord del Chiapas e terrorizzare la popolazione civile".

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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