La Jornada 4 maggio 2005
ENTRATA IN VIGORE LA LEY MONSANTO
GLI ESPERTI: A BENEFICIO DELLE MULTINAZIONALI
ANGELICA ENCISO L.

Questo 2 maggio è entrata in vigore la Legge sulla Biosicurezza e Organismi Geneticamente Modificati, nota come Ley Monsanto, che promuoverà lo sviluppo del transgenico in Messico a beneficio delle grandi multinazionali e a danno dei consumatori, contadini ed indigeni, hanno segnalato ieri gli esperti.

Al forum tenutosi sull'argomento, organizzato da La Jornada e Casa Lamm, si è convenuto che questa legge conterrebbe almeno 10 importanti falle ed aprirebbe la porta alla produzione e coltivazione di quei prodotti nonostante siano stati presentati casi di inquinamento, come quello avvenuto nelle coltivazioni tradizionali di mais nel 2001 sulla sierra Juárez di Oaxaca, e di cui non si conoscono ancora gli effetti di quegli alimenti sulla salute umana e sull'ambiente.

Melina Hernández, rappresentante dell'Unione delle Organizzazioni della Sierra Juárez, ha affermato che il mais ha una storia di 10 mila anni e che a Tehuacán e Oaxaca si trovano le varietà più antiche; su questi siti è avvenuto "l'inquinamento" da mais transgenico.

Ha inoltre aggiunto che solo nella sua comunità ne esistono quattro varietà: mais bianco, giallo, nero e colorato, ognuno di sapore diverso e anche per usi medicinali. Ha ripetuto che la causa dell'inquinamento è stata la presenza di mais transgenico proveniente dalle importazioni degli Stati Uniti commercializzate da Diconsa nella zona. "Per gli indigeni non c'è differenza tra seme e seme, e per mancanza di informazione si sono coltivati transgenici rilevati in altri nove stati."

"Lo scopo della legge è spianare la strada alle multinazionali più che proteggere la diversità biologica e la popolazione, facilitare lo sviluppo delle coltivazioni a Monsanto e delle grandi imprese. In Argentina e Brasile l'inquinamento da transgenici - di soia - è stata la strada per la propagazione dei transgenici; qui si è tentato di fare la stessa cosa", ha segnalato. Monsanto è l'impresa più importante al mondo di prodotti geneticamente modificati, in forma alimentare o in grani, ai quali viene introdotto un gene di una specie diversa o ne viene modificata la struttura genetica per ottenere un risultato specifico.

Alejandro Nadal, ricercatore del Colegio de México e collaboratore de La Jornada, ha sostenuto che più che una legge sulla biosicurezza, la legislazione promossa al Senato il 14 febbraio è di stimolo alla biotecnologia, a cui dedica un intero capitolo. Lo specialista ha elencato alcuni difetti della legge tra i quali ha rilevato che stabilendo zone libere da transgenici, più che far sì che queste coltivazioni siano un'eccezione, trasforma in "regime di eccezione l'esistenza di zone libere" da questi prodotti.

Ha aggiunto che riguardo all'etichetta è rimasto un'ambiguità il fatto se tutti gli alimenti che contengono questi prodotti debbano riportarlo in etichetta, ma essendo una legge di ordine pubblico, questo dovrà essere obbligatorio; in quanto all'ambito delle responsabilità e risarcimento dei danni, ha spiegato che è stata definita come responsabilità civile, il che esime da colpa l'impresa o l'agricoltore che provochi contaminazione in altre proprietà.

Ha convenuto che questa normativa non dà sicurezza al pubblico e al consumatore, "bensì alle imprese e produttori di quei semi", perché si tratta di una legislazione "di penetrazione del mercato. Cerca di rompere il vicolo cieco della disputa tra gli Stati Uniti e l'Unione Europea in seno all'Organizzazione Mondiale del Commercio, dove è in discussione l'obbligatorietà o meno dell'etichettatura".

Areli Carreón, di Greenpeace, ha assicurato che ci sono sempre più comunità indigene che cercano stabilire i propri territori come "liberi da transgenici" e nei fatti si difende il mais, di cui il Messico è centro di origine; si stabiliscono banche dei semi e si chiedono informazioni ad imprese come la Maseca per conoscere il tipo di seme che utilizza per la sua produzione di tortillas.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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