La Jornada 3 ottobre 2005
In una lettera al gruppo ribelle, il sindacato prevede la sua adesione all'altra campagna
IL SINDACATO MESSICANO DEGLI ELETTRICISTI (SME) CONCORDA CON IL RIPUDIO DELL'EZLN DEI PARTITI "CORROTTI E BUGIARDI"

PATRICIA MUÑOZ RIOS

Il Sindacato Messicano degli Elettricisti (SME) ha inviato una lettera all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nella quale manifesta che, come l'organizzazione ribelle, i lavoratori hanno perso fiducia nei partiti, poiché promettono ma poi non mantengono i loro impegni, sono intrisi di corruzione ed usano un doppio linguaggio.

Come voi, "siamo contro un sistema che mente distorcendo la legge", segnala la missiva all'EZLN firmata dal dirigente del SME, Martin Esparza, che ha invitato la base zapatista e le organizzazioni aderenti a partecipare ad una campagna per ristabilire l'ordine costituzionale.

A nome degli elettricisti, sostiene che questo sindacato discuterà la possibilità di aderire all'altra campagna che guideranno i ribelli, ed aggiunge che i lavoratori di questa corporazione hanno dimostrato nei fatti, fin dal 1999, che sono disposti a "riscattare il paese".

Per il sindacato degli elettricisti, il Messico ha vissuto nei sessenni recenti "una lunga notte, una notte oscura dove la corruzione, l'ingiustizia e la menzogna si sono impossessate della nazione".

Ed aggiunge che i diritti di migliaia di lavoratori vengono quotidianamente compromessi, mentre in questa dinamica i governi federale e statali sono i principali violatori dei diritti del lavoro ed umani. "Inoltre: l'applicazione della giustizia del lavoro è in condizioni peggiori che nella dittatura porfiriana, poiché la giustizia oggi, come sempre, è sorda, cieca, oltre che corrotta, viola i principi per i quali si combatté la Rivoluzione. È una grave retrocessione".

Ricorda che gli elettricisti hanno mantenuto una lotta permanente contro gli investimenti privati nel settore energetico e contro qualunque tentativo di privatizzazione o la consegna di beni nazionali ai capitali stranieri. Mentre, aggiunge, il governo "non ha capito" che le risorse naturali ed energetiche sono di proprietà della nazione e non devono "essere mercificate".

Tuttavia, il SME ammette di non poter fare da solo questa battaglia di difesa: "ci piacerebbe sentire il vostro calore e appoggio, per marciare come un solo popolo, tutti insieme contro l'impunità, contro lo scherno e contro il saccheggio". Nella parte finale della lettera, il leader segnala: "è ormai tempo di difendere la patria".

Iniziativa del SME

In quanto all'iniziativa che promuoverà il sindacato per riformare la Legge del Servizio Pubblico dell'Industria Elettrica, è stato comunicato che inizierà a partire dal prossimo mese quando sarà consegnata a qualche partito rappresentato nel Congresso dell'Unione. Il progetto ha l'obiettivo di delineare meccanismi per rafforzare finanziariamente il settore senza bisogno di aprirlo al capitale privato.

Il SME assicura che è convinto che sia possibile e necessario modernizzare le leggi del settore energetico, ma senza violare la sovranità del paese e comunica di star cercando alleanze con alcuni partiti politici per promuovere l'iniziativa che potrebbe essere appoggiata inizialmente dal PRD e da alcuni settori del PRI.

In parallelo alla presentazione di questa riforma, il SME a gennaio 2006 darà vita ad una carovana nazionale per diffondere la sua lotta contro la privatizzazione dell'industria elettrica che considera un tema di sicurezza nazionale.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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