La Jornada - Lunedì 3 ottobre 2005
"Ogni giorno in più senza giustizia per il massacro è un monumento all'impunità"
Marciano in migliaia in Chiapas ed in Nuevo León per ricordare il 2 ottobre
Accusano il presidente Vicente Fox di promuovere l'impunità dei responsabili

DAVID CARRIZALES ED ELIO HENRIQUEZ – CORRISPONDENTI

Studenti e membri di diverse organizzazioni civili hanno manifestato questa domenica a Monterrey, Nuevo León e San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, per l’ennesimo anniversario del massacro del 2 ottobre a Tlatelolco ed hanno chiesto la punizione dei responsabili di quei fatti.

Più di 3mila persone hanno partecipato a due marce realizzate a Monterrey, organizzate dal Fronte Popolare Terra e Libertà (FPTL) e da studenti di diverse scuole dell'Università Autonoma di Nuevo León (UANL).

Nella prima mobilitazione in Monterrey, circa 200 studenti dell'UANL - molti punks, con passamontagna o paliacate che coprivano il loro viso – si sono concentrati nella piazza Celegio Civil, dalla quale poi hanno marciato fino alla Gran Plaza.

Più tardi, 3mila del FPTL e del Partito del Lavoro sono partiti delle strade Madero e Juárez ed hanno concluso la loro manifestazione con un meeting nella Gran Plaza, dove hanno accusato il presidente Vicente Fox di permettere l'impunità degli assassini del 2 ottobre, nonostante "si sia riempito la bocca dicendo che con lui il Messico è arrivato alla democrazia" – ha detto América Libertad Prado, della Preparatoria Emiliano Zapata.

Monumento all'impunità

A questa manifestazione ha partecipato Tomás Pérez, dei comitati di lotta del 1968 e del 1971. "Ogni giorno in più che passa senza che ci sia giustizia per le vittime del 2 ottobre si innalza un nuovo monumento all'impunità" – ha dichiarato.

In Chiapas, più di 100 persone hanno marciato poco prima di mezzogiorno dalle installazioni della Facoltà di Scienze Sociali dell'Università Autonoma del Chiapas, in San Cristóbal de Las Casas, fino alla piazza della Cattedrale, nel centro storico, dove hanno realizzato un meeting.

Nella riunione si è chiesto a Vicente Fox di punire i responsabili del massacro di studenti in Tlatelolco, ricordando che "gli assassini continuano ad essere liberi".

I manifestanti hanno condannato anche la politica "fascista" del presidente Vicente Fox e del governatore Pablo Salazar.

Hanno invece approvato l'iniziativa dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, di tentare di riunire la sinistra messicana in un assolo.

Tuttavia, hanno commentato che "finché continua ad esserci opportunismo in questo fronte di sinistra, qualunque sforzo organizzativo servirà solo ad per ingrassare il brodo al governo, poiché lavora per lui e non per il popolo".

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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