La Jornada 3 agosto 2005
L'ente statale dell'acqua potabile "ci tratta come ragazzini", accusano
INDIGENI DI ZINACANTAN BLOCCANO LA PANAMERICANA: CHIEDONO DI ACCELERARE I LAVORI
ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

Nachig, Chis., 2 agosto - Centinaia di indigeni del municipio di Zinacantán oggi hanno bloccato la Panamericana per chiedere che si acceleri la costruzione di un sistema di acqua potabile che fornirà oltre 10 mila abitanti di 20 comunità.

La strada è stata bloccata con pali e pietre vicino alla comunità di Nachig, nel tratto San Cristobal-Tuxtla Gutiérrez, cosa che ha provocato lunghe file di veicoli in entrambe le corsie della strada.

In un documento indirizzato al governatore Pablo Salazar Mendiguchía, gli agenti municipali delle 40 comunità di Zinacantán spiegano che i 25 milioni di pesos che costerà l'opera sono già stati stanziati ma che funzionari della Commissione Statale di Acqua e Risanamento (CEAS) e della Segreteria dei Popoli Indios "stanno ritardando l'esecuzione" del progetto.

Dicono che durante una riunione tenutasi il 26 luglio, Rubén Velázquez López, segretario di Governo del Chiapas, ha telefonato al titolare della CEAS, Mario Bustamante, che ha comunicato che il progetto non sarebbe ancora stato avviato perché non c'erano risorse, "cosa che è sembrata strana perché c'era sempre stato detto che c'erano già".

Aggiungono che durante una precedente conversazione, il delegato della Commissione per lo Sviluppo dei Popoli Indigeni, Margarito Ruiz Hernández, aveva confermato loro che le risorse per l'opera erano disponibili, almeno per due delle tre fasi del progetto.

"Abbiamo visto che trattano sia noi sia il sindaco di Zinacantán (Antonio della Croce Jiménez) come ragazzini: giocano con noi e questo non vale" ed avvertono che il blocco della strada continuerà finché non sarà data una risposta positiva alle loro richieste.

Evangelici chiedono la fine degli attacchi da parte dei cattolici

Dirigenti di sei organizzazioni evangeliche degli Altos del Chiapas hanno chiesto al governo statale di porre fine alle aggressioni che subiscono da parte dei caciques tradizionalisti di San Juan Chamula, perchè ora sono pronti a difendersi.

In conferenza stampa, il pastore Salvatore López e Domingo López Ángel hanno denunciato che nel pomeriggio il lunedì sono stati fermati i fratelli Mateo e Roberto Gómez Gómez nei dintorni di Zaclamantón, municipio di Chamula, accusati di "celebrare culti religiosi nella loro casa".

Assicurano che la cattura è stato solo un pretesto: "il municipio di Chamula cerca di ingraziarsi la sua gente perché si avvicina il periodo elettorale e vogliono farsi belli colpendo gli evangelici".

López Ángel ricorda che lo scorso fine settimana è stato fermato, anche lui dai caciques, il protestante Mariano Patishtán, accusato di tentata violenza su una minorenne e gli sono stati chiesti 28 mila pesos per il suo rilascio.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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