La Foja Coleta
n. 1497 - giovedì 3 marzo 2005
PAURA, REPRESSIONE E DIVISIONI PROSEGUONO A TILA
Il conflitto post-elettorale continua

Elio Henriquez

A due settimane dall'operazione di polizia con la quale è stato sgomberato il municipio di Tila, la situazione nelle comunità e nel capoluogo municipale è di "polarizzazione e revanchismo" secondo il parroco Heriberto Cruz Vera.

"Siamo preoccupati perché è stata persa l'unità che si era raggiunto, c'è molta divisione nelle comunità e nei quartieri, addirittura nelle famiglie". Ha detto in un'intervista telefonica. "Stiamo vivendo in un clima di tesa tranquillità".

Molte persone, secondo il parroco, stanno pensando che "sembra che Tila continui ad essere un laboratorio sperimentale di tutto: lo è stata per la guerra di bassa intensità ed ora lo è di come si risponderà a coloro che vorranno protestare o esercitare il loro diritto a manifestare".

La vita cuotidiana nel capoluogo sembra normalizzata, anche se prevale "un timore tremendo perché tutti sono sospettosi, tutti hanno un mandato di cattura o sono stati segnalati".

Tra i membri del gruppo Paz y Justicia che appoggiano il sindaco priista Juan José Díaz Solórzano c'è paura perché hanno arrestato uno dei suoi leader; Samuel Sánchez Sánchez, e tra quelli dell'Alleanza, del PRD e del PT, per i presunti mandati di cattura pendenti.

Ha aggiunto che alcuni simpatizzanti del presidente municipale "continuano a minacciare e a segnalare" quelli che collaborano con il movimento che per un mese e mezzo ha occupato il municipio, sgomberato il 15 febbraio scorso. "Risulta che hanno filmato tutti ed ora sulla base dei video si stanno formulando le accuse".

Inoltre, molti degli arrestati sono stati picchiati e "non si è neppure permesso loro d'essere visitati da un medico".

La polizia statale continua a mantenere una forte presenza nel capoluogo.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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