Tapachula, Chis, 1º novembre - Membri dello Stato Maggiore Presidenziale hanno impedito che centinaia di disastrati per l'uragano Stan riuscissero a far arrivare le loro proteste fino a Vicente Fox, che si riuniva con rappresentanti dei settori produttivi per una valutazione dei danni e rendere noti i pacchetti fiscali di aiuto per la regione.

I disastrati hanno organizzato delle marce che si sono concluse davanti al ponte provvisorio che attraversa il fiume Coatán che è la via per arrivare agli hotel di lusso dove è giunto Fox, perché il passaggio è stato impedito da un impressionante spiegamento di agenti di polizia.

Gli striscioni, che dicevano: "Fox, non siamo messicani di seconda categoria, abbiamo bisogno di aiuto", "Basta con le bugie, ci urge aiuto", "Non siamo Cancun, ma anche noi siamo messicani", sono diventati slogan muti lungo la riva del Coatán che ha devastato alcune settimane fa i quartieri popolari del municipio.

Nel luogo della riunione i militari non hanno permesso l'entrata dei presidenti municipali di Unión Juárez, Cacahoatán, Villa Comaltitlán, così come a rappresentanti dei produttori di soia, caffé, banane e floricoltori, che con le famiglie dietro hanno spintonato gli elementi di sicurezza con l’intenzione di accedere al salone nel quale doveva parlare Fox.

Il rappresentante dei produttori di soia, Otilio Wong Arriaga, ha condotto trattative senza esito con una persona che si è identificata come Gustavo Mendoza Ávila, che sulla giacca portava il logo della Presidenza della Repubblica. Il funzionario ha negato l'accesso ai produttori della regione, anche se avevano un invito della Segreteria di Sviluppo Sociale.

Gli animi si sono riscaldati e la gente si è scagliata contro la porta d’accesso al salone. Gli elementi di sicurezza hanno permesso allora l’entrata della moltitudine che all'interno si è comportata bene ed ha ascoltato la relazione presentata dai sottosegretari sui nuovi pacchetti che si concederanno in Chiapas.

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