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Anno 5 - n. 58 - 02-07-2005

MESSICO - PARLAMENTO NAZIONALE ELIMINA PENA DI MORTE DALLA COSTITUZIONE

23 giugno 2005: la Camera messicana ha approvato un emendamento che elimina la pena capitale dalla Costituzione, inserendo a chiare lettere una sua proibizione.

In una sessione speciale della Camera, i deputati hanno approvato con 412 voti a 0, con due astensioni, la misura che lo scorso marzo era passata al Senato con 79 voti contro 2.

L'emendamento deve ora essere approvato dalla maggioranza dei parlamenti dei 31 stati della federazione messicana, dove ci si attende una debole opposizione.

Grazie alla decisione del Parlamento sono vietate, oltre alle esecuzioni capitali, anche torture, frustate ed altre punizioni crudeli e inusuali.

La Costituzione del 1917, all'art. 22, afferma: "è vietata la pena di morte per reati politici. La pena di morte può essere applicata solo per tradimento durante guerre internazionali, parricidio, omicidio aggravato, incendio doloso, banditismo, pirateria e gravi reati militari".

Ma la presenza di tali reati nella costituzione ha un valore puramente simbolico. Infatti, la pena di morte non può essere imposta in quanto non è contemplata in nessun codice statale o federale. L'ultima esecuzioneè stata quella nel 1961 di un soldato condannato per l'omicidio di un ufficiale.

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