La Jornada 30 ottobre 2004
A Coyoacán ha esortato a fornire appoggio alle comunità autonome chiapaneche
Rosario Ibarra: frode ufficiale sui diritti umani

ALMA E. MUÑOZ

Rosario Ibarra de Piedra, a nome del Comitato Eureka, ha affermato che il governo messicano promuove una "frode gigantesca" in materia di diritti umani ed ha dichiarato che non sarebbe necessaria l'esistenza della Commissione Nazionale per i Diritti umani (CNDH) perché enti di questo tipo "non avrebbero ragione di esistere se la magistratura si comportasse bene, se compisse il proprio dovere e se la Procura Generale della Repubblica ed i suoi omologhi negli stati agissero secondo la legge".

Ha ribadito che apparati come le procure speciali servono per far finta che ci sia attenzione riguardo al rispetto dei diritti umani, mentre invece sono le stesse autorità "le prime a violare le leggi."

In questo contesto, ha espresso il suo disaccordo con la rielezione di José Luis Soberanes a capo della CNDH. "Forse per correggere tutte le mancanze della giustizia nel paese avrebbero dovuto scegliere un'altra persona tra le tante capaci che ci sarebbero, invece c'è questo signore che non ha mai fatto niente, è debole coi militari, non ha mai fatto le cose come avrebbe dovuto...".

Rosario Ibarra era nella piazza Hidalgo di Coyoacán, nel DF, per parlare ai giovani che partecipavano al festival "Tutto Coyoacán immagina un mondo migliore". Alle decine dei presenti che hanno poi assistito al concerto del gruppo Santa Sabina, ha chiesto di essere generosi e solidali con le comunità zapatiste dei Montes Azules, in Chiapas, e con quegli uomini e donne che lottano per una società senza desaparecidos, senza fame, senza oppressione, senza omicidi di donne come a Ciudad Juárez, Chihuahua.

Nell'intervista che aveva preceduto l'intervento, ha lamentato che si emettano ordini di cattura mai eseguiti contro i colpevoli delle sparizioni nella guerra sporca, come Luis de la Barreda Moreno, o non si arrestino i responsabili "più in alto", come Luis Echeverría Alvarez, Pedro Ojeda Paullada e Mario Moya Palencia. Inoltre che si finga l'arresto di Miguel Nazar Haro, mentre "è ospitato in un ospedale" di Monterrey, Nuevo Léon.

"C'è una frode gigantesca in tutto questo. Si prendono gioco di noi. Il pubblico ministero speciale per i crimini del passato, Ignacio Carrillo Prieto, parla di prigionieri nei centri psichiatrici e poi afferma che sono omonimi. E nel caso degli indigeni, tutto va male. Mentono i governi perchè dicono che tutto va bene", ha concluso.

(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)

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