La Jornada - Venerdì 29 ottobre 2004
Gli abitanti di San Isidro si stabiliranno nelle terre di San Pedro de Michoacán
È cominciata la riubicazione di zapatisti nel sud dei Montes Azules
È la cosa migliore per i compagni, dicono le autorità autonome di La Realidad

HERMANN BELLINGHAUSEN – INVIATO

La Realidad, Chis. 28 ottobre - La giunta del buon governo, JBG Verso la speranza, ha annunciato che è iniziata la riubicazione delle basi d’appoggio zapatiste nel sud dei Montes Azules. Martedì 26, gli abitanti di San Isidro hanno attraversato il río Lacantún accompagnati da membri della JBG per stabilirsi nelle terre del municipio autonomo San Pedro di Michoacán, fuori dalla riserva della biosfera.

Non lo facciamo per le minacce del governo federale", hanno dichiarato le autorità autonome, "ma perché è la cosa migliore per i compagni. Al governo non crediamo. Quando dice che vuole proteggere, sappiamo che la sua intenzione è quella di vendere ciò che può della selva. E questo non lo permettiamo". Spiega: "Noi lo facciamo per necessità. Il governo lo fa per ambizione".

Annunciano che continueranno le riubicazioni di altri villaggi nei prossimi giorni ed assicurano che la loro intenzione è di proteggere le risorse naturali dell'area e di migliorare le condizioni di vita degli indigeni. In un caso, due comunità si raggrupperanno senza uscir fuori dai Montes Azules ed altre ancora si trasferiranno su terre recuperate. "Per quelli che hanno deciso di rimanere nei Montes Azules abbiamo un regolamento speciale di come vivranno lì senza distruggere la selva".

Lo scorso 13 ottobre, in un comunicato del subcomandante Marcos, l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale annunciava il trasferimento di 50 famiglie dei villaggi Primero de Enero, 8 de Octubre, San Isidro, 12 de Diciembre, Santa Cruz, Nuevo Limar ed Agua Dulce, e chiedeva alla società civile, attraverso Rosario Ibarra de Pietra, che li appoggiasse nel trasferimento.

"Rispettando la sua autonomia" il comando generale dell'EZLN sollecitava pure la JBG Verso la speranza a dare il suo appoggio "in salute, educazione e commercio a queste comunità sfollate".

Inoltre in origine tutti gli abitanti di questi villaggi erano già stati sfollati da altre regioni di Chiapas a causa della violenza paramilitare, della militarizzazione o della povertà aggravata dalla guerra di bassa intensità.

"Questo martedì si sono spostati i compagni per lasciar libera questa zona dei Montes Azules, perché anche noi stiamo portando avanti la conservazione della selva", dice oggi a La Jornada l'unica donna presente della JBG. "Di questo abbiamo parlato con i compagni, perchè lo intendano. E dato che vivono sotto la minaccia di attacchi o di cattura da parte del governo, consigliamo loro di spostarsi per essere più sicuri e per star meglio".

Se ne sono andati da San Isidro a precipizio per la pioggia intensa e la crescita del rio Lacantún che ha inondato il villaggio. Invece di ripararlo, le sei famiglie tzotzil originarie di Chavajeval, San Juan de La Libertad, hanno deciso di stabilirsi una volta per tutte nelle vicinanze di Nueva Virginia, sulle terre recuperate del municipio autonomo San Pedro de Michoacán, nella vallata di Las Margaritas. Sempre martedì sono arrivati sul posto.

"Dentro ai Montes Azules rimangono ancora 12 de Diciembre e Nuevo Limar, perché hanno deciso così ed appartengono al municipio autonoma Libertad de Los Pueblos Mayas" e questi sono choles.

Nel caracol Madre dei caracoles del mare dei nostri sogni, un altro membro della JBG aggiunge che le famiglie tojolabal di Primero de Enero, Santa Cruz e 8 de Octubre si raggrupperanno nei prossimi giorni pure su terre recuperate fuori dai Montes Azules. “Sono state proposte loro varie alternative e loro hanno deciso dove andare".

"Uno dei nostri obiettivi è recuperare e proteggere la natura. Stiamo lavorando con i compagni che hanno campi ed animali nei loro territori, anche se fuori dai Montes Azules, affinché proteggano quelle zone. Il problema che stiamo risolvendo è che alcuni hanno cominciato a stabilirsi dentro alla riserva per necessità. Ora li riuniamo per conservare la zona.

Il governo dice come noi che vuole proteggere, ma non abbiamo fiducia per niente. Abbiamo visto quello che è successo con i compagni pescatori di Teerra y Libertad. Non li lasciano pescare perché non rompano nemmeno un rametto di mangrovia e si vede già la distruzione che lo stesso governo sta facendo nelle lagune di Panzacola e La Paluda" [sulla costa dell'Oceano Pacifico, vedere La Jornada, 23 ottobre].

Secondo la JBG, "il vero obiettivo del governo federale è quello di consegnare la zona nelle mani del neoliberalismo. È ricca di tutto, di risorse e di turismo. Vuole sloggiare la gente per poter consegnare tutto agli stranieri. Noi indigeni siamo di disturbo. Hanno un doppio piano. Il nostro linguaggio dice verità, non come il loro. Non permetteremo loro di realizzare le loro intenzioni, noi difendiamo tutto ciò per il Messico".

Un terzo membro della JBG interviene: "quella che rimarrà intoccabile è la selva. Che così rimanga e che nessuno la tocchi. Ci saranno regolamenti speciali per quelli che hanno deciso di rimanere nei Montes Azules e non ci saranno più altri insediamenti, anche se si tratta di compagni (zapatisti). In questo caso abbiamo raggruppato i compagni affinché non fossero dispersi. Lì dove sono rimasti, come quelli di San Isidro, non entrerà il piano di Fox, perché li difenderemo ed appoggeremo.

Stiamo lasciando la zona libera, ma non perchè qualcuno invada l’area. I compagni stanno facendo un sacrificio in più. Li hanno perseguiti dal loro luogo d’origine. Ora li avevano minacciati con la prigione. Dove vanno, il governo li continua a perseguitare. Ora i nostri compagni sono al sicuro".

Nel suo comunicato del 13 ottobre, l'EZLN chiariva che questi "non sono gli unici villaggi zapatisti nei Montes Azules. In quella zona esistono anche altri nuclei zapatisti di popolazione che continuano a vivere sotto la minaccia dello sgombero".

Le comunità che competono alla JBG Verso la speranza hanno in comune d’essere di recente creazione e di localizzarsi nella porzione meridionale dei Montes Azules. Sono pure minacciate e perseguite dalla Segreteria della Riforma Agraria, dalla polizia e dalla Procura Federale per la Protezione dell'Ambiente. Un altro gruppo di villaggi ribelli dentro ai Montes Azules sono ubicati nel centro e nel nord-nordovest della riserva, e competono alla JBG Cammino verso il futuro de La Garrucha.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)

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