La Jornada - Sabato 28 agosto 2004
Non è "ancora" epidemia, ma sono già mille 500 casi di malaria in Chiapas
ANGELES MARISCAL E RODOLFO VILLALBA - CORRISPONDENTI

La Segreteria della Salute in Chiapas ha informato che sono aumentati ad oltre mille e 500 i casi di malaria nella frontiera meridionale del paese.

Jorge Ricárdez, direttore per la zona, si è riunito col suo omologo del Guatemala, Orlando Cano, per analizzare la propagazione delle malattie considerate dalle autorità federali come un rischio per la "sicurezza nazionale".

L'incontro dei funzionari è avvenuto nel contesto del Progetto Quetzal, nel municipio di Comitán, dove il guatemalteco che è direttore per la salute nel dipartimento di Huehuetenango, ha spiegato che si sono registrati almeno 500 casi di malaria in tre località vicine con Chiapas, entità dove in poche settimane è raddoppiato il numero dei casi, da 681 a poco più di 1.500.

Ricárdez ha detto che sebbene la situazione non sia ancora considerata una epidemia, "è delicata", per cui ha sollecitato il Centro Regionale di Vigilanza Epidemiologica a realizzare una vigilanza permanente nei 19 municipi confinanti con i dipartimenti del Guatemala.

In Tapachula, una minorenne è deceduta per shock da dengue e nell'ospedale regionale della città è ricoverata una quattordicenne per dengue emorragico. Inoltre, quotidianamente si riportana una media di tre casi di dengue classico.

Gli specialisti che si sono occupati della bimba vittima del dengue sono rimasti sorpresi per la virulenza di quella che hanno definito "una nuova versione" di questa malattia che era stata scoperta nella regione 27 anni fa e si era diffusa verso l'interno del paese, sia nella regione del Pacifico come in quelle del Golfo del Messico.

I medici dell'ospedale regionale di Tapachula che hanno chiesto di non menzionare i loro nomi, hanno denunciato che "in nessun centro medico di questa città è possibile trovare un laboratorio equipaggiato per realizzare le prove elementari per definire con precisione le cause del decesso".


(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)



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