La Jornada - Giovedì 27 maggio 2004
Alfonzo León accusato di espellere le comunità dai Montes Azules
Protegge pure i taglialegna abusivi
HERMANN BELLINGHAUSEN - INVIATO
San Cristóbal de Las Casas, Chis., 26 maggio - I figuri della Procura Federale per la Protezione del Medio Ambiente (Profepa) nei Montes Azules fanno un magro favore alla causa conservazionista che, dal foxismo e con l'appoggio di certe ONG ed agenzie internazionali, come Conservation International e Oxfam, fa pressioni per lo sgombero delle comunità ubicate in questa regione della Selva Lacandona, che secondo il discorso conservazionista dovrebbe essere niente meno che un "patrimonio dell'umanità".
Però come canta Eliades Ochoa, "che umanità, che umanità", Hernán Alfonzo León, fino a poco tempo fa delegato della Profepa in Chiapas ed uno dei più agguerriti "espulsori" del conservazionismo ufficiale, è stato appena accusato dalla Camera Nazionale dell'Industria Forestale (CNIF) di esser partecipe del traffico illegale di legno e di proteggere i taglialegna clandestini, dato che "li avvisava" tutte le volta che si annunciava un operativo delle autorità.
Gli inviati della Profepa nella regione dei Montes Azules si sono dedicati a far pressione ed a minacciare di sgombero gli abitanti di Nuevo San Isidro e di altri villaggi, divulgando come "legge" un accordo che non è legge, è solo invece una proposta dell'eufemistico Partito Verde Ecologista del Messico pubblicata dalla Gazzetta Parlamentare del Congresso dell'Unione il 14 aprile scorso, che propone lo sgombero degli "insediamenti irregolari" e l'eventuale espulsione di stranieri che accompagnino gli indigene nei Montes Azules.
È solo un punto di accordo che hanno passato alle commissioni della Camera dei Deputati la deputata verde Jacqueline Guadalupe Argüelles Guzmán (presidentessa della commissione di medio ambiente e risorse naturali del Congresso dell'Unione) e Manuel Velasco Coello (deputato per il Chiapas dello stesso partito), che si basa espressamente sulle inchieste di Tele Azteca sui Montes Azules andate in onda in questi giorni.
Gli agenti di Profepa lo distribuiscono in fotocopie negli abitati vicini al torrente Lacanjá nel sud dei Montes Azules e dicono che questo è ciò dice il governo.
Il procuratore federale per la Protezione dell'Ambiente, José Luis Luege Tamargo, ha affermato nel notiziario mattutino di Tele Azteca (del 30 aprile) che agli stranieri piace venire a fare "turismo politico guerrigliero, violando gravemente la legge ed incitando i nativi della zona a commettere reati ed a alzarsi in armi contro il governo".
Come parte della stessa campagna della procura, capeggiata dal panista Luege, il volantino distribuito dalla Profepa agli indigeni dei Montes Azules (attraverso i suoi impiegati Marcelino Sánchez Sánchez, Antonio Ruiz Hernández e Antonio Sandoval) riproduce il seguente punto dell'accordo (che non è legge, però potrebbe senz'altro essere discusso nel Congresso dell'Unione):
"Primo, per esortare la Procura Generale della Repubblica, in coordinamento con la Profepa, a portare avanti le azioni necessarie al fine di sgomberare gli insediamenti irregolari situati nella riserva della biosfera dei Montes Azules, Chiapas. Secondo, per esortare la Segreteria della Riforma Agraria ad rendere più agili i tramiti necessari per la riubicazione e l'assegnazione di terre ai chiapanechi sgomberati dei Montes Azules. Terzo, per esortare la Segreteria di Governo a verificare se sia legale il soggiorno ed adeguato il comportamento degli stranieri presenti nella Selva Lacandona e, se è il caso, realizzare azioni legali corrispondenti per preservare lo stato di diritto nella zona".
Sebbene sia già stato destituito e sia investigato dalla commissione di controllo interna della stessa Profepa, l'ex delegato in Chiapas Hernán Alfonzo León non solo approfittava delle denunce per avvisare certi taglialegna, ma faceva pure affari con la difesa legale di questi. Il delegato statale della CNIF, Carlos Peña Caballero, ha detto ieri al quotidiano Expreso: "A questo signore presentavamo le denunce, però sembra che gli abbiamo ingrassato il portafoglio. Ogni denuncia che facevamo serviva per mandare un avviso (ai taglialegna)".
Peña Caballero, rappresentante degli impresari del legname, ha aggiunto che il delegato Alfonzo León e il responsabile giuridico della Profepa, Moisés Franco, "difendevano i casi denunciati dalla stessa dipendenza federale, attraverso un ufficio ubicato nella via Secunda Oriente, tra la Seconda e Terzera Sud di Tuxtla Gutiérrez. Invece di incriminarli, lui stesso addolciva le multe e li mandava per la difesa al suo ufficio".
Vincolato ai potenti trafficanti di legname di Villaflores, Alfonzo potrebbe essere il primo boomerang del conservazionismo governativo, che nella sua belligeranza contro le comunità indigene dei Montes Azules non riesce a nascondere la sua fretta per "adempiere" agli interessi degli investitori internazionali nel turismo, per la bioprospezione e nella ricerca delle risorse naturali.
Diverse organizzazioni civili hanno denunciato reiteratamente gli interessi privati che si mascherano di "buone intenzioni", per proteggersi con le leggi esistenti o inesistenti mentre propugnano lo sgombero delle criminalizzate comunità indigene che vivono nei Montes Azules.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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