La Jornada - Sabato 25 settembre 2004
Il Wal-Mart si fa largo nella Città degli Dei
Difensori di Teotihuacán chiedono un processo politico contro il sindaco
- FERNANDO CAMACHO SERVIN -
Il Fronte Civico di Difesa della Valle di Teotihuacán ha sollecitato un processo politico contro il presidente municipale, Guillermo Rodríguez Céspedes, ed ha firmato la denuncia penale contro di lui per aver permesso la costruzione di un centro commerciale Wal-Mart senza il permesso dell'Istituto Nazionale di Antropologia ed Istoria, INAH, e del consiglio comunale locale.
La denuncia include anche Sergio Raúl Arroyo (direttore generale dell'INAH), Víctor Manuel Meza (attuale direttore del Centro INAH per lo stato del Messico), Maribel Miró Flaquer (ex-responsabile di quel ente), Arturo Zárate (direttore della zona archeologica di Teotihuacan) ed altri 14 funzionari di Antropologia, del governo mexiquense e del municipio.
Come già scritto su La Jornada lo scorso 15 settembre, Guillermo Rodríguez ha ammesso d’aver promosso le opere di costruzione senza la licenza delle autorità competenti, il che potrebbe costituire un motivo valido per annullarle. Emmanuel D'Herrera, coordinatore del Fronte Civico, ha denunciato che la compagnia transnazionale statunitense ha portato l'archeologo Demetrio González per avallare le opere, solo tre settimane dopo il loro inizio, e senza la presenza di un supervisore dell'INAH, il che contravviene la normativa vigente.
Queste mancanze possono venir sanzionate con una multa e con la demolizione di ciò che è stato costruito e può diventare un reato punibile con fino a 10 anni di prigione. Il primo permesso per costruire sul terreno in questione, ubicato nel perimetro C della Città degli Dei, data dicembre 1984 ma sarebbe invalidato dalla dichiarazione di Teotihuacan come Zona di Monumenti Archeologici, con data 30 agosto 1988.
I componenti del Fronte denunciano che l'architetto Raúl Delgado, coordinatore nazionale dei Monumenti Storici dell'INAH, li ha minacciati dicendo loro di far attenzione perché stavano "pestando un terreno minato". Hanno dichiarato che il loro piano di azione proseguirà e realizzeranno conferenze informative nei prossimi giorni presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'UNAM e dell'UAM Iztapalapa.
In una lettera al presidente Vicente Fox, di giovedì scorso, il Fronte ha denunciato che "coscienze negligenti" stanno cercando di svendere Teotihuacán e chiede al mandatario che intervenga per frenare la costruzione del Wal Mart, che promuova un nuovo piano di protezione e fermi una nuova legge su monumenti e zone archeologiche che favorirebbe solo i grandi investitori.
INAH: abbiamo lavorato secondo la legge
Rispondendo al Fronte Civico, il direttore dei Mezzi di Comunicazione dell'INAH, Rubén Regnier, ha assicurato che l'istituto ha lavorato secondo la legge ed adempiendo al suo compito di proteggere il patrimonio culturale del Messico.
Il funzionario ha detto che l'INAH risponderà alla denuncia penale solo quando le autorità lo richiedano, se si riscontreranno elementi per farlo, ed ha sostenuto che le investigazioni realizzate in Teotihuacán, dalla fine degli anni ‘60, non sono invalidate dalla dichiarazione di protezione, come aveva detto Emmanuel D'Herrera, ma al contrario, si sono approfondite.
Poi, Regnier ha assicurato che non si sono mai proferite minacce contro nessuno, ma si è chiesto loro di comprovare le accuse nel senso che nel caso del Wal Mart in Teotihuacan c’era un "mare di corruzione".
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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