I progetti di legge del governo del Chiapas

La Jornada - Venerdì 25 giugno 2004
L'iniziativa elaborata "ignora i diritti dei popoli indigeni"
ONG chiedono a Salazar Mendiguchía di ritirare il disegno di legge ambientale
Chiedono che si effettui consultazione sociale e respingono anche i cambiamenti al Codice Penale
HERMANN BELLINGHAUSEN

Le organizzazioni integranti della Rete dei Diritti Umani del Chiapas hanno respinto il disegno di legge per la conservazione della biodiversità e la protezione ambientale dello stato, presentato dal governatore alla legislatura locale. Hanno pure sollecitato il mandatario chiapaneco Pablo Salazar Mendiguchía ad "astenersi dal presentare suddetto progetto e ad emettere qualsiasi atto di approvazione al riguardo".

Le organizzazioni civili riunite nella rete hanno richiesto anche l'elaborazione di un nuovo progetto legislativo "partendo con una consultazione dei popoli indigeni, della società chiapaneca e del movimento nazionale ed internazionale per la protezione della biodiversità, dell'ambiente e dei diritti umani".

Le ragioni sono le seguenti: "Il disegno di legge ignora i diritti riconosciuti dallo Stato messicano ai popoli indigeni; ignora a questi popoli lo status di individui di diritto che l'Accordo 169 dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro riconosce; il progetto passa sopra all'obbligo di consultare i popoli indigeni contenuto nell'articolo sesto dello stesso accordo".

Inoltre, il procedimento di elaborazione dell'iniziativa di legge non "assicura le condizioni che garantiscono l'esercizio dei diritti di informazione, di consultazione e di partecipazione, stabiliti dall'accordo dell'OIL, perché parte da un'idea sbagliata della rappresentatività dei popoli indigeni".

La Rete dei Diritti Umani del Chiapas, formata dal Comitato dei Diritti Umani Fray Pedro Lorenzo de La Nada, dal Centro dei Diritti Umani Fray Matías de Córdoba, dal Collettivo Educazione per la Pace, dal Centro di Diritti umani Fray Bartolomé de las Casas, dal Centro dei Diritti Indigeni e dal Centro dei Diritti Umani Miguel Agustín Pro Juárez, dice che la legge in approvazione risulta "incongruente col quadro giuridico esistente in materia di diritti umani, specialmente tispetto all'Accordo 169 dell'OIL ed all'Accordo sulla Diversità Biologica".

Secondo queste organizzazioni, il disegno di legge non considera "la protezione delle conoscenze, delle innovazioni e delle pratiche dei paesi indigeni né promuove la conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica". Al contrario, concede attribuzioni al governo dello stato ed ai municipi, "lasciando fuori la partecipazione che compete per diritto ai popoli indigeni".

Inoltre, non s'identificano linee concrete per regolamentare adeguatamente ed efficacemente la bioprospezione, e invece si "provoca incertezza giuridica sulla proprietà della terra".

Per finire, le organizzazioni dei diritti umani segnalano che il progetto in discussione "omette il contesto di conflitto non risolto tra l'EZLN ed il governo messicano, così come quello degli insediamenti umani esistenti in aree protette".

In un documento divulgato per e-mail, si legge: "Speriamo che il governo dello stato riconsideri il progetto ed al suo posto inizi un processo di consultazione dei popoli indigeni del Chiapas, delle organizzazioni della società chiapaneca e del movimento per la difesa della biodiversità e dei diritti umani, per costruire un nuovo progetto basato sullo stretto rispetto dei diritti dei popoli indigeni".

C'è da aggiungere che questo nuovo disegno di legge si somma ad altre riforme legislative, già promosse che hanno risvegliato il rifiuto e la preoccupazione in molti settori della società chiapaneca.

Particolarmente controversi sono risultati i cambiamenti al Codice Penale in materia di diffamazione e calunnia. Le organizzazioni dei lavoratori della stampa in Tuxtla Gutiérrez, Tapachula e San Cristóbal de Las Casas hanno ricorso contro la denominata Legge Bavaglio. Appena ieri, il Fronte dei Giornalisti Chiapanechi, la rappresentanza statale di Libertà di Informazione in Messico ed il Forum dei Giornalisti Chiapanechi hanno inviato una lettera al presidente Vicente Fox nel quale lo sollecitano ad intervenire sul tema, poiché l'Organizzazione degli Stati Americani, OEA, emetterà al riguardo un documento "non contro il governo di Chiapas, bensì contro il governo messicano".

(tradotto dal Comitato Chiapas Maribel" - Bergamo)



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