La Jornada 23 giugno 2004
Il delegato federale per il conflitto ritiene che il movimento non sia più armato
LUIS H. ALVAREZ: L'EZLN NON É MAI STATO UN PROBLEMA PER IL GOVERNO
E aggiunge che è molto tempo che il subcomandante Marcos non si vede nella zona
ALONSO URRUTIA
Il delegato per il Dialogo ed il Negoziato in Chiapas, Luis H. Alvarez, è riapparso per esporre la sua diagnosi attuale sulla situazione nella zona: l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale non è un problema per il governo, "in realtà, non lo è mai stato, neanche all’inizio"; la versione del governo è che il subcomandante Marcos è da "moltissimo" che non si fa vedere nella regione e si ritiene che l'EZLN non sia più armato e, se mai ci sono state armi, queste sono sempre state molto scarse.
In visita alla Segreteria di Governo - dove è arrivato visibilmente infastidito - Alvarez ha affermato che la comunicazione con gli zapatisti non è completamente interrotta, "si sono anche avuti dei contatti con alcuni che sono stati comandanti e perdonatemi se non posso rivelare i loro nomi, ma sì, c'è stato contatto".
La posizione espressa ieri da Alvarez è sostanzialmente diversa da quelle tenute finora rispetto al conflitto chiapaneco, perché ora ritiene che "il problema del Chiapas è quello dell'emarginazione sofferta in particolare dalle comunità indigene, ma questa è una questione presente nel nostro paese, perché purtroppo è ancora numeroso il gruppo di messicani che soffre per l'emarginazione".
Intervistato sulle informazioni che riferiscono l'irritazione delle comunità indigene per le mobilitazioni militari nella zona di conflitto, Alvarez ha risposto laconicamente: "no, signore, lei ha informazioni sbagliate".
- Gli stessi zapatisti la accusano di dividere le comunità...
- E lei è il tramite per espormi...
- É una domanda giornalistica. Nient'altro.
- Assolutamente per niente. C'è pace e tranquillità - ha risposto.
Quindi ha insistito sul fatto che il dialogo con le comunità continua e "è di volta in volta sempre più evidente il desiderio delle comunità di mantenere questo contatto". In questo senso, ha aggiunto, non esiste la paura di focolai di violenza nella zona, non "derivanti dal problema connesso con lo zapatismo. Potrebbero sorgere problemi, ma non anticipo quali possano essere".
- L'EZLN non è più un problema per il governo federale?
- Non lo è, in realtà anche ai suoi inizi non è mai arrivato ad essere un problema che non potesse essere risolto, molto meno ora.
Più avanti ha parlato del nascondiglio del subcomandante Marcos, sul quale ha detto di non poter confermare se sia ancora nella zona di conflitto: "a dire il vero, nelle comunità stesse si dice che è da molto che non lo vedono".
- Non sta più là?
- Quanto meno non l’hanno visto - ha ribadito.
- Questa informazione che Marcos non è là, è delle comunità o del Governo?
- Delle comunità.
- Ed i servizi di sicurezza del governo che informazioni hanno?
- Ripeto, all'interno delle comunità mi dicono che è da moltissimo tempo che non sanno dove si trovi.
Ha negato che il contatto con gli zapatisti sia interrotto ed ha precisato che ha mantenuto contatti con alcuni, mentre nello stesso tempo il governo continua con la sua offerta di dialogo.
- L'EZLN continua ad essere armato?
- Non credo. La verità è che anche negli anni precedenti, se c’erano delle armi, erano in quantità limitata - ha concluso.
(tradotto dal Comitato Chiapas Maribel" - Bergamo)
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