La Jornada - Venerdì 23 aprile 2004
Las Abejas chiede ai perredisti di rispettare i simpatizzanti dell'EZLN
Oggi, l'indolenza ufficiale è simile a quella che ha causato il massacro di Acteal
ELIO HENRIQUEZ - CORRISPONDENTE
San Cristóbal de Las Casas, Chis., 22 aprile - La giunta del buon governo Cuore centrico degli zapatisti davanti al mondo ha annunciato che domenica ritorneranno alle loro comunità i 484 indigeni simpatizzanti dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) profughi dal 10 aprile e l'organizzazione della società civile Las Abejas ha chiesto rispetto per le famiglie espulse.
Il raggruppamento Las Abejas, di Chenalhó, ha chiesto agli indigeni perredisti di Zinacantán che non violino i diritti degli zapatisti e non taglino loro il rifornimento d'acqua, "perché è una risorsa che Dio ha dato a tutti".
In un comunicato, l'organizzazione ha dichiarato: "Il governo si impegna a dire che quello di Zinacantán è stato un conflitto sociale, uno scontro intercomunitario, per lavarsene le mani come Pilato".
Centinaia di componenti de Las Abejas hanno ricordato oggi con una messa i 45 tzotziles assassinati il 22 dicembre 1997 dai paramilitari.
"Ci preoccupa che, come in Chenalhó nel 1997, le autorità non hanno fatto niente ed hanno lasciato che il conflitto crescesse fino a sboccare nel massacro di Acteal. Vediamo che adesso in Zinacantán si era cercato un dialogo per una soluzione pacifica e si evitasse la violenza, però c'erano gruppi interessati a rompere il dialogo", ha spiegato l'organizzazione della società civile ed ha ribadito la solidarietà con gli zapatisti di Zinacantán.
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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