La Jornada 22 febbraio 2004
I PRIISTI PROPONGONO CHE SE NE VADANO GLI ZAPATISTI DAL MUNICIPIO DI CANCUC
LA RAGIONE: IL RIFIUTO DELLE BASI D'APPOGGIO DELL'EZLN DI OCCUPARE INCARICHI PUBBLICI
ALTRI PROVVEDIMENTI: SOSPENDERE AGLI INDIGENI L'EROGAZIONE DELL'ACQUA E DI ENERGIA ELETTRICA ED I SERVIZI DI SALUTE
ELIO HENRIQUEZ - Corrispondente

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, 21 febbraio - Militanti priisti di almeno due località del municipio di Cancuc hanno proposto l'espulsione degli indigeni basi d'appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) perché questi si rifiuterebbero di accettare incarichi tradizionali comunitari - questo è quanto ha comunicato il sindaco Miguel Castellanos.

Ha dichiarato che una delle possibili rappresaglie dei priisti è che se gli zapatisti non accetteranno incarichi negli ambiti di acqua, salute, luce elettrica, lavori comuni o nello spaccio cooperativo, si sospenderanno loro i servizi.

Ha aggiunto che la situazione nelle comunità di Chancolom e San José Chacté è considerata "allarmante" a causa delle dispute fra i due gruppi partite dal dicembre scorso. Per questo, le autorità di entrambe le località hanno chiesto l'intervento della Commissione di Concordia e Pacificazione (Cocopa) affinché "dica agli zapatisti di accettare gli incarichi che vengono loro assegnati in base al sistema degli usi e costumi e si evitino così problemi".

Di fronte alla versione secondo cui i priisti vogliono espellere gli zapatisti dalle comunità di Cancuc, situate ne Los Altos de Chiapas, La Jornada ha intervistato il sindaco Castellano, che ha affermato che questa non è la posizione generale, tuttavia, ha dichiarato che "ci sono alcune voci che chiedono l'espulsione delle basi d'appoggio, perché: se non vogliono collaborare né partecipare, che se ne vadano".

Il sindaco priista ha segnalato che il conflitto principale è presente nella comunità di Chancolom, dove abitano 450 famiglie, 36 delle quali sono basi d'appoggio zapatiste che dal gennaio scorso hanno deciso di non accettare gli incarichi che "su mandato dell'assemblea" vengono assegnati a tutti gli abitanti per un certo periodo dell'anno.

"Gli incarichi da svolgere in una comunità sono molti perché esistono comitati per l'acqua potabile, l'educazione, la luce elettrica, i lavori, le strade, la salute e l'agenzia municipale in cui si deve nominare un titolare, un segretario, un tesoriere, un subagente e quattro poliziotti; in tutti i casi gli incarichi sono onorifici e si rinnovano ogni anno", ha segnalato il presidente di Cancuc.

Castellanos ha comunicato che anche a San José Chacté si sono acuiti i contrasti tra le quasi 200 famiglie priiste e le sei ribelli. Lì il cambio di autorità è stato eseguito il 20 novembre, data dalla quale è aumentata la divisione.

"In quella comunità uno zapatista ha rifiutato un incarico, allora è stata nominata una commissione che è andata a cercarlo a casa sua per tre volte e lui ha risposto che non sarebbe stato il servo di nessuno e questo ha irritato i priisti".

"La gente afferma che tutti gli abitanti devono accettare gli incarichi e cooperare a beneficio della comunità, come si è sempre fatto", ha commentato il sindaco che ha aggiunto che i priisti sono d'accordo che la Commissione Federale di Elettricità interrompa il servizio a chi ne usufruisce in maniera clandestina, che a Cancuc sono decine di famiglie.

"Se la Cocopa non risponde al nostro appello potrebbero esserci seri problemi, perché ogni giorno cresce il disaccordo tra priisti e zapatisti", ha terminato il sindaco.


(tradotto dal Comitato Chiapas "Maribel" di Bergamo)



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